Antibiotico-resistenza nel settore umano

    Data di ultimo aggiornamento Aggiornato il 06/03/2025
    Antibiotico-resistenza nel settore umano

    La resistenza agli antibiotici, o antibiotico-resistenza, è un fenomeno naturale biologico di adattamento di alcuni microrganismi, che acquisiscono la capacità di sopravvivere o di crescere in presenza di una concentrazione di un agente antibatterico, che è generalmente sufficiente ad inibire o uccidere microrganismi della stessa specie.

    Si parla di resistenza intrinseca quando è dovuta alla natura del microrganismo stesso, che non è mai stato sensibile a un particolare antimicrobico.

    Si parla invece di resistenza acquisita quando il microrganismo, in precedenza sensibile a un particolare antimicrobico, sviluppa in un secondo tempo resistenza nei suoi confronti.

    Il problema

    • Un uso eccessivo e/o non corretto di antibiotici, nel campo umano e veterinario, come anche in agricoltura, favorisce l’insorgenza e la diffusione di ceppi batterici resistenti a questi farmaci. Inoltre, in alcuni Paesi, la mancanza di accesso ad acqua pulita e ai servizi igienico-sanitari e una prevenzione e un controllo inadeguati delle infezioni contribuiscono al fenomeno dell’antibiotico-resistenza.
      Gli antibiotici non devono essere usati per prevenire o curare infezioni virali, in quanto inefficaci contro i virus, a meno che non siano presenti anche infezioni batteriche.
    • L'antibiotico-resistenza è in aumento in molti Paesi, rendendo problematica la terapia di molte infezioni, ed è aggravata anche dalla mancanza di nuovi antibiotici in commercio o in fase di sperimentazione, che risultano efficaci nel trattamento di infezioni altrimenti incurabili.
    • Le infezioni causate da microrganismi resistenti, non rispondendo al trattamento standard, portano ad un prolungamento della malattia, all’insorgenza di possibili complicazioni e ad un maggiore rischio di morte.
    • Riducendo l'efficacia del trattamento, inoltre, i pazienti rimangono contagiosi per un tempo più lungo, aumentando il rischio di diffondere microrganismi resistenti generando, quindi, possibili focolai epidemici.
    • Le infezioni da batteri resistenti ai farmaci di prima linea devono essere trattate con terapie spesso più costose.
    • Una più lunga durata della malattia e del trattamento, spesso in ospedale, aumenta i costi di assistenza sanitaria, nonché l'onere economico sulle famiglie e le società.

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