
5.1. Stato sanitario degli animali da reddito
L’attuale politica sanitaria nel campo della gestione delle principali malattie infettive e diffusive degli animali domestici si è progressivamente focalizzata sull’attività di prevenzione, anziché su quella di eradicazione.
Il principio di assicurare la tutela della salute degli animali, nonché il coordinamento e l’uniforme applicazione, sull’intero territorio nazionale, degli interventi, delle attività e delle misure inerenti alla sanità animale, anche per le finalità di profilassi internazionale, nel rispetto degli obblighi posti dalla normativa comunitaria e del Codice zoosanitario internazionale della World Organisation for Animal Health(OIE), rappresenta il principale obiettivo del sistema veterinario pubblico.
In conformità a quanto dettato dalla nuova politica comunitaria in sanità animale, alla luce dei traguardi raggiunti e di quelli da raggiungere, il sistema veterinario pubblico italiano può considerarsi assolutamente adeguato e forte.
La Blue tongue è una malattia infettiva trasmessa da insetti vettori e che colpisce tutti i ruminanti, particolarmente gli ovini. La situazione epidemiologica nazionale è da anni costantemente monitorata attraverso il Sistema di sorveglianza, che prevede il controllo periodico delle aziende sentinella e delle trappole per i vettori.
La peste suina africana è comparsa numerosi anni fa in Sardegna e, nonostante siano state adottate in questo trentennio tutte le misure per il raggiungimento dell’eradicazione, rappresenta ancora oggi un problema sanitario irrisolto. Purtroppo la costante presenza di focolai di peste suina africana in Sardegna rappresenta un indiscutibile fattore limitante nell’esportazione delle carni suine da parte dell’Italia.
Nel biennio 2009-2010 si è verificata una brusca recrudescenza della malattia, con il riscontro di 11 focolai di malattia in un intervallo temporale di circa tre mesi. La situazione dei focolai in Regione Sardegna sta facendo registrare un’evoluzione non positiva e si sta assistendo a un incremento degli stessi con l’estensione anche delle aree interessate.
Nel 2011 le attività previste dal piano di eradicazione prevedono l’intensificazione dei controlli relativi all’anagrafe del comparto suinicolo, il perfezionamento dei controlli in occasione delle macellazioni familiari e nell’ambito della ristorazione pubblica, la conferma e il perfezionamento di tutte le misure sanitarie a tutela dell’esportazione di prodotti suini ai sensi della vigente normativa comunitaria.
La malattia vescicolare del suino è una malattia infettiva contagiosa presente sul territorio italiano da molti anni. È stata eradicata nella maggior parte delle Regioni italiane, persistendo solo in due Regioni dell’Italia Centro-Meridionale (Campania e Calabria). L’Italia annualmente presenta alla Commissione Europea un programma di eradicazione e controllo della malattia per l’approvazione tecnica e finanziaria.
I programmi per lo scorso biennio 2009-2010 hanno introdotto un’intensificazione delle attività di sorveglianza e di vigilanza presso le aziende suinicole. L’intensificazione delle attività di sorveglianza e di vigilanza messe in atto durante l’ultimo biennio hanno prodotto una sostanziale diminuzione del numero di focolai registrati sul territorio nazionale, mentre continua la presenza di focolai nella Regione Campania, soprattutto in allevamenti da autoconsumo.
Sebbene i dati epidemiologici dell’ultimo biennio siano incoraggianti, l’eradicazione della malattia dall’intero territorio nazionale e la revoca delle misure sanitarie in atto per le Regioni ancora non accreditate richiedono una puntuale e corretta applicazione del programma di eradicazione e sorveglianza previsto per questa malattia.
Influenza aviaria. Negli ultimi dieci anni il diffondersi delle infezioni sostenute da virus influenzali aviari nelle popolazioni animali è un fenomeno che ha interessato diversi Paesi del mondo.
Dalle attività di sorveglianza in Italia nell’ultimo biennio (2009 e 2010) sono state riscontrate singole positività per ceppi virali influenzali appartenenti a vari sottotipi a bassa patogenicità. Il settore rurale, dove si presentano prevalentemente i focolai, è stato oggetto di nuove e specifiche misure di sorveglianza e prevenzione emanate con il DM 25 giugno 2010.
Nel corso del 2009 in Messico e negli Stati Uniti sono stati segnalati i primi casi umani di influenza causati dal nuovo virus di tipo A, sottotipo H1N1v; molto rapidamente, casi umani di infezione da tale virus sono stati notificati in tutto il mondo.
Nel 2010, secondo quanto raccomandato dalle stesse organizzazioni internazionali e dalla Commissione Europea, anche in Italia sono stati innalzati i livelli di biosicurezza nelle aziende avicole e suinicole, al fine di limitare al minimo il rischio di trasmissione del virus pandemico A/H1N1 dall’uomo alle specie animali sensibili.
È inoltre importante sottolineare che l’influenza aviaria non è una zoonosi a trasmissione alimentare, così come il virus pandemico non può essere trasmesso all’uomo con l’assunzione di carne o prodotti a base di carne.
La scrapie è una malattia neurodegenerativa causata da agenti definiti “prioni” che colpisce la specie ovicaprina.
La presenza di questa malattia sul territorio europeo è nota da tempo, ma solo nell’ultimo decennio ha assunto maggiore importanza perché appartenente al gruppo delle encefalopatie spongiformi trasmissibili, di cui fa parte anche la BSE.
Attualmente l’incidenza della malattia nel Paese è dello 0,4%.
Per quanto riguarda le misure di prevenzione, l’Italia sta attuando dall’anno 2004 piani di selezione genetica che vedono impegnate molte Regioni nella costituzione di popolazioni di animali genotipicamente resistenti nei confronti di tale malattia.
L’anemia infettiva degli equidi (AIE) è una malattia contagiosa a eziologia virale, propria degli equidi, a decorso acuto o cronico e inapparente, caratterizzata da viremia persistente, febbre ricorrente, debilitazione progressiva e, nei casi più gravi e terminali, da intenso stato oligocitemico.
È una malattia soggetta a denuncia sia sul territorio nazionale sia su quello comunitario.
Nel 2009 il numero di nuovi focolai si è sensibilmente ridotto; il centro Italia si è riconfermato la zona a maggiore diffusione della malattia. Nel 2010 è stata emanata l’Ordinanza 8 agosto 2010 “Piano di sorveglianza nazionale per l’Anemia infettiva degli equidi” che scadrà nel settembre 2012. Nell’arco dell’anno il numero di focolai è rimasto costante rispetto al precedente.
Il nostro Paese ha investito molto nella salvaguardia del patrimonio equino e ciò ha reso possibile coniugare gli interessi sanitari con quelli commerciali, evitando possibili restrizioni alle movimentazioni che sono state attuate per altri Stati membri. La notevole esperienza acquisita e gli sforzi prodotti in questo campo dall’Italia consentiranno alla scadenza di quest’ultima Ordinanza (2012) di indirizzare l’attività del settore nel miglior modo possibile, auspicando un’uniformità di comportamento di tutti gli Stati membri alle Direttive che l’Unione Europea potrà fornire in futuro.