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Audit interni del Ministero della Salute sui Posti di Controllo Frontalieri (PCF)

FONTE: Ministero della Salute

Il Ministero della Salute effettua audit sui propri uffici periferici: Posti di Controllo Frontalieri (PCF).
Gli audit in argomento sono da considerarsi come audit interni al Servizio Sanitario Nazionale, svolti da auditor che hanno una ampia conoscenza delle autorità competenti e una specifica esperienza nel settore della sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria.

Organizzazione e gestione del sistema di audit
Nell’ambito del sistema di audit ministeriale, il processo di verifica viene perseguito valutando l’adeguatezza dei meccanismi posti in essere dalle autorità competenti nell’ambito del controllo ufficiale. La DGSAF la Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari svolge un programma di audit interni presso i: Posti di Controllo Frontalieri (PCF) per verificare:

  • se le attività e i risultati correlati siano conformi alle disposizioni previste;
  • se tali disposizioni siano attuate in modo efficace;
  • se tali disposizioni sono adeguate per raggiungere gli obiettivi;
  • se le strutture sono adeguate alle indicazioni previste dalla pertinente normativa dell’UE.

La programmazione annuale degli audit presso i PCF tiene conto delle caratteristiche tipologiche delle strutture (es. porto, aeroporto e tipo di abilitazione ai controlli veterinari), dei flussi importativi e delle risultanze di precedenti ispezioni comunitarie e nazionali.
L’organizzazione degli audit prevede una fase preliminare di acquisizione di alcune informazioni inerenti i PCF da auditare, attraverso l’uso di un apposito questionario pre-missione, mentre, per l’attività di audit in loco viene utilizzata una specifica check list, elaborata sulla base della tipologia di abilitazione del PCF (Regolamento (UE) 2017/625, Regolamento (UE) 2019/1014) e della specifica legislazione che disciplina i controlli all’importazione degli animali e delle merci. In particolare, i suddetti controlli dei PCF riguardano gli animali, i prodotti di origine animale, i mangimi e, a seguito dell'entrata in vigore del decreto legislativo 2 febbraio 2021, n 24 che ha trasferito le competenze sui controlli all’importazione dagli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (USMAF) ai PCF degli alimenti non di origine animale e dei materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti (MOCA), anche queste ultime tipologie di merci provenienti da Paesi Terzi.
Inoltre, nel corso delle missioni di audit presso i PCF è effettuata, sistematicamente, la verifica della conformità alla normativa europea di riferimento delle strutture e delle attrezzature dei PCF.
Il rapporto di audit indirizzato al PCF interessato contiene le risultanze, basate sulle evidenze riscontrate in sede di audit, le conclusioni e le raccomandazioni per l’attuazione delle misure correttive, con indicazione delle relative tempistiche.

Meccanismi posti in essere per garantire l’adozione delle misure appropriate alla luce dei risultati degli audit interni
Le criticità e le raccomandazioni emerse a seguito dell’audit presso i PCF sono monitorate dalla DGSAF e oggetto di successive verifiche.
Nel caso siano state riscontrate delle carenze/non conformità o formulate specifiche raccomandazioni, i PCF oggetto di audit, inviano alla DGSAF un piano di azione in cui vengono identificate le misure volte alla rimozione delle criticità, con indicazione dei tempi di attuazione. L’attuazione del suddetto piano di azione è monitorato dalla DGSAF che, qualora necessario, interviene coinvolgendo anche altre Amministrazioni/Enti interessati.


5. Audit sulle Autorità competenti

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