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Piemonte - Programma di controllo della Diarrea Virale Bovina (BVD)

FONTE: Regione Piemonte

Normativa di riferimento

  • Regolamento delegato (UE) 2020/689 che integra il Regolamento (UE) 2016/429
  • Decreto Legislativo 27 maggio 2005, n. 132
  • Piano Regionale Integrato di Sicurezza Alimentare Regione Piemonte
  • Reg. delegato (UE)  2020/689 che integra Reg. (UE) 2016/429

Descrizione sintetica delle attività
La diarrea virale bovina (BVD) è una patologia che può causare ingenti danni economici negli allevamenti, provocando ipofertilità, aborto, mortalità nei vitelli o nascita di soggetti poco vitali. Il programma è finalizzato ad evidenziare una circolazione virale recente in allevamento, e ad individuare ed eliminare i soggetti immunotolleranti o persistentemente infetti (PI), i quali sono interessati da una viremia persistente, non essendo in grado di produrre anticorpi nei confronti dell’infezione. Questi animali sono responsabili della diffusione della malattia.
Il piano regionale è stato avviato come piano pilota avviato nel 2006 (esteso a tutte le ASL nel 2009) con l’obiettivo di individuare criteri e protocolli di controllo, ai fini dell’emanazione di un piano regionale ad adesione volontaria, indirizzato ad aziende ad elevato standard sanitario. 


Luogo e momento del controllo
Gli accertamenti previsti dal Piano regionale di controllo della BVD vengono effettuati annualmente negli allevamenti aderenti, se possibile contestualmente con altri accertamenti diagnostici di allevamento programmati in base a piani nazionali e regionali (piano di eradicazione della tubercolosi bovina, brucellosi e leucosi bovina enzootica, piano di controllo della paratubercolosi bovina, programma di controllo della diarrea virale bovina).

Frequenza (o criteri per stabilire la frequenza)
Viene eseguito uno screening sierologico annuale per evidenziare l’eventuale presenza di una circolazione virale recente nell’allevamento, con il campionamento di cinque bovini di età compresa tra 9 e 15 mesi; questi soggetti non possiedono più anticorpi imputabili ad un’eventuale immunità passiva materna, e non erano ancora nati in caso di infezioni di allevamento remote, per cui il rilevamento di una positività anticorpale indica con buona probabilità una circolazione virale recente, con la raccomandazione di non prelevare capi vaccinati con vaccino vivo attenuato o quelli ripetutamente vaccinati con vaccino inattivato, per possibile interferenza con test ELISA anticorpi anti - p80, si suggerisce di prelevare animali non vaccinati.
In caso di sospetta circolazione virale viene previsto il controllo virologico su tutto l’effettivo, e successivamente l’esame sierologico sui soggetti positivi al test virologico, con l’obiettivo di individuare l’eventuale presenza di soggetti P.I.
I controlli previsti per il primo livello sono a carattere gratuito per l’allevatore, che invece deve sostenere i costi degli esami previsti dai livelli successivi.

Metodi e tecniche
Sono previsti prelievi su sangue, per esecuzione dello screening sierologico e per gli accertamenti virologici e sierologici negli allevamenti con sospetta circolazione virale recente.

Categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio
Le classi di rischio vengono definite in base al riscontro di eventuale circolazione virale recente.

Le qualifiche di rischio previste sono quattro:

  •  azienda negativa senza circolazione virale,
  •  azienda sieropositiva con sospetta circolazione virale,
  •  azienda sieropositiva con circolazione virale,
  •  azienda infetta BVD.

Viene promossa l’adesione degli allevamenti di elevato valore genetico e delle aziende che effettuano vendita di riproduttori.

Provvedimenti sanitari; sanzioni amministrative; sanzioni penali
Il piano è volontario, senza restrizioni sanitarie e vincoli di commercializzazione, per cui non sono previsti provvedimenti sanitari, uniche misure obbligatorie: i capi P.I. una volta identificati non possono essere movimentati verso altre aziende da riproduzione del territorio regionale, ma devono essere movimentati esclusivamente verso il macello.

Modalità di rendicontazione, verifica e feedback
L’elaborazione degli indicatori di attività e di risultato avviene attraverso l’applicativo regionale ARVET (Anagrafe Regionale Veterinaria): nell’anno 2021 sono state sottoposte all’accertamento con screening sierologico 733 aziende da riproduzione presenti sul territorio regionale, su un totale di circa 7.812 aziende da riproduzione attive (circa il 9,5 % delle aziende, dato sovrapponibile a quello degli anni precedenti), dai risultati abbiamo potuto riscontrare che 571 allevamenti sono negativi con qualifica AZ. Negativa senza circolazione virale (78%), mentre 162 aziende (22%)  sono risultate con qualifica sieropositiva, ma solo 86 aziende (11%) hanno una sospetta o possibile  circolazione virale (da tre a cinque soggetti sieropositivi sui cinque testati), il dato della sieropositività subisce interferenza dei soggetti vaccinati.


Autorità Competente Centrale
Ministero della Salute - Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari – Ufficio III
Ruolo: coordinamento centrale attività, recepimento rendicontazioni attività 

Autorità Competente Regionale
Regione Piemonte – Settore Prevenzione e Veterinaria
Ruolo: redazione del piano, coordinamento attività di controllo e verifica stato di avanzamento.
Rapporti con CdR e con IZS locale.

Autorità Competente Locale
Aziende Sanitarie Locali
Ruolo: organizzazione attività di controllo e verifica dello stato di avanzamento, attuazione misure sanitarie previste

Laboratori
- Istituto Zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche - Centro di referenza Nazionale per la BVD
Ruolo: consulenza tecnica
- Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
 Ruolo: svolgimento analisi routinarie, consulenza tecnica


3. Organizzazione e gestione dei controlli ufficiali

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