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Fitosanitari - Programma comunitario coordinato residui in alimenti

FONTE: Ministero della Salute

A cura dell’Ufficio 7 della Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione (DGISAN)

Normativa di riferimento

  • Regolamento UE 625/2017
  • regolamento UE 741/2022 e smi
  • regolamento di esecuzione (UE) 2021/1355
  • regolamento delegato (UE) 2021/2244
  • regolamento CE 396/2005 
  • decreto 23 luglio 2003
  • legge 283/1962
  • decreto legislativo 69 del 2014
  • note d’indirizzo direttoriali
  • decreto legislativo n 27 del 2021
  • Documento SANCO/12745/2013


Descrizione sintetica delle attività
Tra i controlli previsti dal regolamento UE 625/2017 e dal regolamento UE 396/2005 troviamo anche i controlli dei residui di prodotti fitosanitari in alimenti secondo un programma coordinato di controllo dell’Unione Europea. Tale programma è su base triennale per la comparazione dei dati necessari alla valutazione del rischio ma viene aggiornato annualmente per la definizione degli analiti da prendere in esame. La programmazione avviene a livello europeo, nazionale e regionale. Le finalità dei programmi europei, nazionali e regionali è la verifica del rispetto dei limiti massimi di residui ma ciascun tipo di programma avviene in un ambito geografico differente.
Il programma nazionale che viene aggiornato annualmente con delle note direttoriali e include il programma europeo comprendendo le categorie di alimenti che fanno parte della dieta mediterranea e i campionamenti fissati dal programma europeo ma distribuiti a livello regionale sulla base dei dati di produzione delle colture di fonte ISTAT.
Il programma europeo specifica gli alimenti da prelevare ed esaminare che rappresentano gli alimenti più consumati in Europa.Gli alimenti da esaminare sono in totale 40 e comprendono ortaggi, frutta,  cereali, olio,  vino,   baby food e alimenti di origine animale e sono riportati di seguito:
arance, uva da tavola, mele, pere, banane, fragole, kiwi, pompelmi, pesche, comprese le pesche noci e ibridi simili, cavolfiori, melanzane, vino (rosso o bianco) da uve, cipolle, cavoli broccoli, lattughe, carote, meloni, cavoli cappucci, patate, funghi coltivati, pomodori, fagioli (secchi), peperoni dolci, spinaci, chicchi di segale, chicchi di frumento, chicchi di avena, riso bruno (riso semigreggio), olio di oliva vergine, chicchi d’orzo, grasso di pollame, grasso bovino, latte vaccino, fegato bovino, uova di gallina, grasso suino, formule per lattanti, formule di proseguimento, alimenti per bambini a base di cereali; alimenti destinati ai lattanti e ai bambini diversi dalle formule per lattanti, dalle formule di proseguimento e dagli alimenti per bambini a base di cereali.
Per ogni tipologia di alimento deve essere prelevato anche un campione di origine biologica.


Criteri di rischio su cui si basa la programmazione del controllo ufficiale
La categorizzazione del rischio viene effettuata sugli alimenti e sulle sostanze attive.

In particolare gli alimenti sono scelti su base statistica, in modo che la percentuale d’irregolarità sia dell’1%, tra gli alimenti europei più consumati, mentre gli analiti sono scelti sulla base della valutazione del rischio prevista dal documento SANCO/12745/2013 22-23 November 2021 rev. 14(5).

Rispetto a quest’ultimo documento, gli analiti sono selezionati tenendo in considerazione i seguenti aspetti: frequenza dei ritrovamenti, allerte rapide, superamenti che hanno interessato il residuo, nuova immissione in commercio della sostanza attiva,  liste di priorità della revisione dei limiti massimi di residui. Inoltre per individuare la frequenza con la quale esaminare il residuo sono presi in considerazione alcuni criteri di priorità (quali le prestazioni analitiche e  la tossicità acuta o cronica).

Luogo e momento del controllo
I luoghi del controllo sono quelli previsti dalla programmazione nazionale e in particolare questi sono:

  1. i centri di raccolta aziendale e cooperativi;
  2. i mercati generali specializzati e non specializzati;
  3. i depositi all’ingrosso;
  4. gli ipermercati e supermercati;
  5. i PCF per i prodotti importati;
  6. le aziende agricole di produzione primaria,

e riguardano

  1. la produzione primaria;
  2. la trasformazione;
  3. la commercializzazione;
  4. i prodotti da esportare ed importati che si ritrovano sul mercato.


Frequenza (o criteri per stabilire frequenza)
La frequenza dei campionamenti in termini di numero di campioni da effettuarsi annualmente da parte di ciascuna Regione/Provincia è individuata sulla base del numero minimo di campioni previsti dal regolamento europeo che è pari a 75 per ciascun alimento e sulla base dei dati ISTAT di produzione agricola delle diverse colture. I baby food sono in totale 10 per ogni anno .

Gli analiti sono revisionati ogni anno.

Metodi e tecniche
Il controllo avviene attraverso campionamento, analisi, ispezioni e audit.

Per poter effettuare i campionamenti in modo standardizzato su tutto il territorio nazionale è stata stabilita una procedura nazionale, il decreto ministeriale del 23 luglio 2003, ora ripresa dal decreto legislativo n 27 del 2021 che prevede come formare il numero di aliquote a seconda del gruppo di alimenti a cui appartiene il prodotto da campionare. Inoltre per migliorare le attività di campionamento il Ministero della salute e l’Istituto Superiore di Sanità hanno collaborato per la realizzazione di una linea guida sul campionamento dei prodotti di origine vegetale che prevede nel dettaglio, per ogni alimento per il quale è fissato un limite massimo di residuo, il numero di aliquote che devono essere formate.

Provvedimenti sanitari; sanzioni amministrative; sanzioni penali
Le procedure sul sistema sanzionatorio previste dal decreto legislativo n 69 de 2014 e dalla legge 283/1962 stabiliscono che:

  • chi utilizza i prodotti fitosanitari non rispettando le condizioni riportate sull’etichetta sia sanzionato, se non si configura reato penale, con violazione amministrativa
  • si configura reato penale nel caso di superamento del limite massimo di residuo per sostanze molto pericolose


Modalità di rendicontazione, verifica e feedback
Il programma nazionale stabilisce che la trasmissione dei risultati dei controlli di residui di prodotti fitosanitari sia per il programma nazionale che per quello europeo sia effettuata direttamente dai laboratori del controllo ufficiale nel sistema di raccolta nazionale “Nuovo sistema informativo sanitario (NSIS)”. Note d’indirizzo vengono emanate annualmente per aggiornare il sistema informativo alle modifiche previste dall’Autorità responsabile della raccolta dei risultati dei controlli a livello europeo (EFSA).

I risultati dei controlli vengono raccolti entro il 31 marzo di ogni anno dal Ministero della salute tramite NSIS nel flusso unico (Radisan). I risultati trasmessi dai laboratori vengono verificati automaticamente dal sistema stesso e anche manualmente dall’Ufficio 7 della Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione (DGISAN) del Ministero della salute che provvede anche ad elaborare tali risultati.

Le Regioni validano prima del 30 maggio di ogni anno i risultati dei controlli seguendo gli indirizzi del Ministero della salute.

L’ufficio 7 DGISAN trasmette all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e alla Commissione europea tali risultati entro il 30 giugno e termina la trasmissione entro il 31 agosto di ogni anno.

I risultati del controllo vengono pubblicati sul sito del Ministero della salute e di questo è data comunicazione a tutte le Autorità coinvolte.

Sia a livello centrale che a livello regionale il sistema dei controlli è verificato attraverso gli audit.


Autorità Competente Centrale
Ministero della Salute – Ufficio 7 Programmazione annuale a livello nazionale
Ruolo: Coordina e definisce i piani in tale settore ed emana gli indirizzi sulla programmazione delle attività di controllo e sulla trasmissione dei risultati dei controlli che hanno validità su tutto il territorio nazionale.  Gestisce ed esegue audit del settore e trasmette i risultati dei controlli.

Autorità Competente Regionale
Assessorato alla Sanità
Ruolo: Le Autorità sanitarie regionali pianificano a livello regionale le attività di controllo, programmano le attività di audit sulle Aziende sanitarie locali, validano i risultati dei controlli.

Autorità Competente Locale
Aziende sanitarie locali Servizi SIAN
Ruolo: Le Autorità sanitarie locali eseguono i controlli, programmano in dettaglio le loro attività, verificano l’efficacia dei controlli, monitorano e rendicontano le attività di controllo

Laboratori
Istituti Zooprofilattici Sperimentali - Agenzie regionali/provinciali per la protezione ambientale - Laboratori di Sanità pubblica (in totale 24).
Ruolo: Tali laboratori del controllo ufficiale eseguono le analisi, partecipano ai Proficiency test organizzati sia dai laboratori nazionali di riferimento che dai laboratori europei di riferimento, trasmettono i risultati dei controlli per gli alimenti di origine vegetale.

Laboratori Nazionali di riferimento (LNR): tre laboratori presso Istituto Superiore di Sanità ed uno presso Istituto Zooprofilattico sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta.

I LNR coordinano a livello tecnico scientifico i Laboratori del controllo ufficiale, organizzano, partecipano ai Proficiency test organizzati dai Laboratori europei di riferimento ed eseguono le analisi di seconda istanza.
Le competenze di ISS riguardano i metodi a singolo residuo, i metodi su ortofrutta e i metodi per gli alimenti di origine animale, le competenze dell’ IZS riguardano i metodi sui cereali.


3. Organizzazione e gestione dei controlli ufficiali

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