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Controlli analitici su alimenti e bevande

FONTE: Ministero della Salute

A cura dell’Ufficio 2 e 8 della Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione (DGISAN)

Normativa di riferimento

  • Regolamento UE 2017/625
  • Regolamento (CE) n. 852/2004
  • Regolamento (CE) n. 853/2004
  • Linee guida sui controlli ufficiali ai sensi dei regolamenti (CE) n. 854/2004 2 n. 882/2004 (Intesa Stato-regioni n. 212/CSR del 10/11/2016).

Descrizione sintetica delle attività
Ai sensi delle norme comunitarie, ogni Stato membro deve garantire che i controlli ufficiali sugli alimenti siano eseguiti periodicamente, in base ad una valutazione dei rischi e con frequenza appropriata, al fine di verificare la conformità dei prodotti alle disposizioni dirette a prevenire i rischi per la salute pubblica, a tutelare gli interessi dei consumatori e a garantire pratiche commerciali leali.
Per quello che riguarda i controlli analitici, oltre agli specifici piani di controllo nazionali (ad esempio piano nazionale residui, pesticidi, additivi, ecc.), le regioni e province autonome programmano annualmente piani di campionamento finalizzati all’esecuzione di accertamenti analitici per verificare la presenza di pericoli microbiologici, chimici e fisici su alimenti di origine animale e vegetale, prodotti trasformati, bevande, prodotti destinati alla prima infanzia, materiali a contatto con gli alimenti. I controlli possono essere eseguiti sia su parametri per i quali esistono limiti massimi di residui stabiliti da leggi nazionali o comunitarie, ma anche per parametri non normati (considerati in tal caso “monitoraggi conoscitivi”).
Con la linea guida sui controlli ufficiali ai sensi dei regolamenti (CE) n. 854/2004 2 n. 882/2004 (Intesa Stato-regioni n. 212/CSR del 10/11/2016), sono state fornite al territorio indicazioni per la programmazione, esecuzione, verifica e rendicontazione delle attività analitiche del controllo ufficiale. Tali indicazioni rappresentano i livelli minimi di controllo ufficiale che devono essere garantiti dalle regioni/province autonome nelle loro programmazioni, con la possibilità di prevedere anche un incremento di attività laddove sia ravvisata un’esigenza di un maggiore controllo.


Criteri di rischio su cui si basa la programmazione del controllo ufficiale
La ripartizione dei controlli tra le regioni e province autonome viene effettuata come segue:

  • Negli stabilimenti riconosciuti ai sensi del regolamento (CE) n. 853/2004 e del regolamento (CE) 852/2004, secondo il numero degli stabilimenti presenti sul sistema SINTESIS;
  • Sulla base della popolazione, in tutti gli altri casi.

In generale, oltre ai numeri minimi da assicurare, le regioni/province autonome dovranno tener conto di altri fattori per indirizzare i controlli, quali i riscontri delle attività del controllo ufficiale, la tipologia del singolo operatore del settore alimentare rispetto alla filiera di appartenenza, obiettivi propri delle singole programmazioni regionali e locali.

Luogo e momento del controllo
Il controllo analitico ufficiale si svolge lungo l’intera filiera, dalla produzione, alla lavorazione, trasformazione, distribuzione, deposito, trasporto, commercio e somministrazione.

Frequenza (o criteri per stabilire frequenza)
La frequenza dei controlli può dipendere dai fattori elencati al punto precedente come criteri di rischio e viene fissata a livello regionale.

Metodi e tecniche
I metodi e le tecniche previste sono il campionamento e l’analisi.

Provvedimenti sanitari; sanzioni amministrative; sanzioni penali
I provvedimenti conseguenti al riscontro di non conformità possono essere differenti in base al tipo di non conformità riscontrata: ritiro o richiamo dei prodotti, sanzioni amministrative o penali, indagini presso luoghi di provenienza delle materie prime, ecc.

Modalità di rendicontazione, verifica e feedback
La rendicontazione delle attività avviene attraverso il sistema informatico RaDISAN (raccolta dati in Igiene e Sicurezza degli Alimenti e Nutrizione) che raccoglie e gestisce i flussi di dati analitici. I laboratori ufficiali inseriscono nel sistema informatico, con frequenza bimestrale e comunque entro il 28 febbraio di ogni anno, le informazioni relative al campionamento e alle attività analitiche effettuate nell’anno precedente. Le autorità competenti regionali validano i dati inseriti entro il 28 febbraio.
Parte di tali dati, su richiesta della Commissione europea, viene inviata all’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) che, con il contributo di tutti i Paesi dell’Unione europea, effettua una valutazione del rischio sul territorio europeo.
L’analisi dei dati analitici può consentire alle autorità competenti di programmare in maniera mirata le future attività di controllo ufficiale e di individuare ulteriori o nuovi obiettivi in materia di sicurezza alimentare.


Autorità Competente Centrale
Ministero della Salute – Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione - Uffici 2 e 8
Ruolo:

  • Programmazione annuale, ripartizione alle regioni/province autonome; aggiornamento delle pianificazioni alla luce di eventuali nuove indicazioni scientifiche; raccolta e verifica dei dati inseriti nel sistema RaDISAN; supporto tecnico ai laboratori ufficiali e alle regioni/province autonome per la corretta rendicontazione verso il Ministero;
  • Trasmissione dei dati ad EFSA.

Autorità Competente Regionale
Assessorato alla sanità regioni e P.A. Trento; Assessorato all'agricoltura e P.A. Bolzano;
Ruolo:

  • Programmazione delle attività e predisposizione dei Piani Regionali Integrati di controllo ufficiale, con cui vengono stabilite le frequenze di campionamento e le tipologie di analisi a cui sottoporre i prodotti alimentari lungo l’intera filiera agroalimentare;
  • Validazione annuale dei dati inseriti dai laboratori ufficiali nel flusso RaDISAN

Autorità Competente Locale
Aziende Sanitarie Locali
Ruolo: Campionamento, compilazione del verbale di prelievo, trasporto e consegna del campione al laboratorio; Indagini di follow-up.

Laboratori
Istituti Zooprofilattici Sperimentali, laboratori di Sanità Pubblica di ASL/ASP/ATS, Agenzie Regionali/Provinciali per l’Ambiente
Ruolo: Analisi dei campioni; Inserimento delle informazioni relative al campionamento ed analisi nel flusso informatico dedicato RaDISAN.


3. Organizzazione e gestione dei controlli ufficiali

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