Continua l’impegno dei Carabinieri del NAS nella lotta all’abusivismo sanitario e nel contrasto all’illegalità i cui effetti negativi si ripercuotono sulla salute dei cittadini.

In tale ambito il NAS di Napoli, nel corso di indagini tendenti a contrastare il fenomeno dell’attività medico – dentistica abusiva, ha denunciato all’Autorità Giudiziaria un odontoiatra, titolare di studio uno dentistico del napoletano, e due odontotecnici per aver avviato l’attività ambulatoriale in assenza di autorizzazione sindacale. Il dentista titolare, inoltre, consentiva ai tecnici, privi di laurea e titolo abilitativo, di praticare interventi di stretta competenza odontoiatrica, esponendo a seri rischi gli ignari pazienti. Al termine dei controlli i Carabinieri hanno sottoposto a sequestro l’ambulatorio e le relative attrezzature del valore di circa 500 mila euro. Analoghe irregolarità sono state accertate dal NAS partenopeo presso uno studio dentistico della provincia che non solo mancava dell’autorizzazione sindacale, ma non possedeva nemmeno i requisiti igienico-sanitari e strutturali minimi richiesti dalla normativa di settore. Lo studio e i dispositivi medici presenti - del valore di circa 600 mila euro - sono stati sequestrati e il titolare denunciato all’Autorità Giudiziaria.

I Carabinieri del NAS di Roma, nell’ambito di attività investigativa inerente l’illegale prescrizione di preparazioni magistrali a scopo dimagrante contenenti sostanze vietate, hanno eseguito una perquisizione locale presso un centro estetico della Capitale autorizzato per l’esercizio di trattamenti di cura e benessere del corpo. La responsabile, una cinquantenne romana, è ritenuta responsabile di aver praticato all’interno del centro estetico trattamenti di medicina estetica, in assenza del titolo accademico riconosciuto e della necessaria autorizzazione all’erogazione di prestazioni sanitarie. Nel corso delle operazioni i militari hanno sottoposto a sequestro penale il locale destinato a studio medico e le relative attrezzature, dispostivi medici, una decina di confezioni di medicinali, anche per uso estetico (lisix- xylocaina – lipobreak) per un valore di circa 150 mila euro, nonché copiosa documentazione amministrativa e sanitaria utile a consolidamento dell’ipotesi investigativa, tra cui un titolo di laurea verosimilmente contraffatto. La donna è stata denunciata per esercizio abusivo della professione sanitaria.


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Data di pubblicazione: 1 giugno 2018, ultimo aggiornamento 1 giugno 2018