Sequestro di alimenti con false etichette da parte del NAS Carabinieri di Napoli

I Carabinieri del NAS di Napoli, nell’ambito dei servizi istituzionali tesi alla salvaguardia della sicurezza degli alimenti ed alla tutela sanitaria e commerciale del consumatore, hanno individuato in quella provincia una struttura abusivamente utilizzata come deposito di alimenti.

Nel corso dell’ispezione, i militari del Nucleo partenopeo accertavano che la struttura, precedentemente adibita a stabilimento di sezionamento e ingrosso carni e privo di autorizzazioni per lo svolgimento dell’attività attualmente svolta, versava in pessime condizioni igieniche e strutturali, con massiccia presenza di umidità, muffa e sporco di varia natura diffusi su tutti gli ambienti e le attrezzature presenti. All’interno dei locali i Carabinieri rinvenivano inoltre una notevole quantità di alimenti (prodotti carnei, bevande, formaggi, pasta fresca, conserve, etc.), in massima parte scaduti di validità (anche da oltre 12 mesi), recanti una data di scadenza o un termine minimo di conservazione contraffatti mediante la cancellazione dei dati autentici e l’utilizzo di timbri-datario ad inchiostro. Tale procedura, effettuata senza alcuna verifica tecnico-analitica sulla genuinità e salubrità dei prodotti, consentiva ai 2 gestori della struttura di procrastinare illecitamente la durabilità delle derrate alimentari (anche di oltre un anno), frodando però il cittadino sulla reale qualità dei prodotti che avrebbe acquistato. Inoltre, a parte dei prodotti carnei stagionati rinvenuti (prosciutti, coppe, etc.) erano state rimosse le etichette originali, sostituite con altre recanti indicazioni di ditte e marchi di fantasia, destinate anch’esse a truffare il consumatore.

L’operazione si è conclusa con il sequestro dell’intero deposito abusivo e delle attrezzature, nonché di circa 50 tonnellate di alimenti (presumibilmente destinati alla vendita in ambito provinciale), di alcuni timbri e diverse etichette.

Il valore delle derrate irregolari sottratte alla distribuzione commerciale ammonta a 500mila euro circa. Sono in corso accertamenti tesi ad individuare i canali attraverso cui si approvvigionavano i responsabili della struttura, che sono stati denunciati per tentata frode nell’esercizio del commercio.


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Data di pubblicazione: 19 marzo 2012, ultimo aggiornamento 16 gennaio 2013