Un CC del NAS

Nell’ambito delle iniziative predisposte dai Carabinieri del NAS per fronteggiare potenziali illeciti durante l’attuale emergenza sanitaria connessa, una particolare attenzione è stata dedicata ai controlli sulla regolarità delle attività distributive di dispositivi medici e di destinazione d’uso sanitario. Le verifiche hanno interessato anche i flussi commerciali di importazione, al fine di intercettare articoli e presidi medici introdotti irregolarmente sul territorio nazionale e privi delle caratteristiche di sicurezza, anche approfittando della elevata richiesta di mercato.

Solo nel corso degli ultimi giorni, i NAS hanno operato numerosi interventi, individuando e sequestrando circa 400.000 mascherine di varie categorie, dalle semplici antipolvere, a quelle chirurgiche fino ai dispositivi di protezione individuale (come FFP2 / 3), risultate irregolari, prive delle caratteristiche dichiarate da produttori e venditori ed oggetto di importazione con modalità non consentite. Nelle citate operazioni, sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria 2 titolari di esercizi produttivi e commerciali ed ulteriori 15 sono stati sanzionati amministrativamente.

Il valore dei dispositivi facciali sequestrati ammonta a oltre 650 mila euro.

Tra gli interventi:

I Carabinieri del NAS di Cremona hanno eseguito accertamenti presso due depositi logistici di un’azienda bresciana dedita alla distribuzione di prodotti farmaceutici e sanitari, individuando e sequestrando complessivamente 280.000 mascherine protettive, interamente importate dalla Repubblica Popolare Cinese, il cui valore commerciale ammonta 355 mila euro. Nello specifico, presso un deposito di Cremona, sono stati vincolate 116.600 “mascherine tre veli” e 1.180 “mascherine FFP2 KN95”, immesse nel circuito commerciale in assenza di indicazioni al consumatore in lingua italiana e delle indicazioni d’uso e di sicurezza, mentre, nell’estensione delle verifiche in un analogo deposito di Brescia, sono state bloccate ulteriori 133.000 “mascherine tre veli” e 28.500 “mascherine modello FFP2 KN95” per analoghe violazioni.

Il NAS di Parma, in due diversi controlli, ha sequestrato circa 39.000 mascherine di tipo chirurgico, commercializzate con etichettatura non conforme, rinvenute presso un negozio di articoli per la casa e i magazzini di ditte operanti in provincia di Reggio Emilia e Piacenza.

Il NAS di Treviso, infine, ha bloccato la commercializzazione di oltre 50.000 mascherine di protezione individuale prive delle indicazioni obbligatorie previste dalla normativa nazionale. Il sequestro dei dispositivi, eseguito presso un magazzino logistico veneto di distribuzione, ha un controvalore di circa 100.000 euro.

 

 

 

 

 

 


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Data di pubblicazione: 27 aprile 2020, ultimo aggiornamento 27 aprile 2020