Due militari del NAS in un poliambulatorio

Il NAS di Bologna ha ispezionato un poliambulatorio romagnolo. Al termine del controllo i militari hanno deferito all’Autorità Giudiziaria il medico responsabile della struttura. Lo stesso, infatti,  benché privo di autorizzazione al funzionamento, si avvaleva di un’apparecchiatura medica convenzionalmente denominata “centrifuga del sangue”, ed erogava ai propri pazienti trattamenti estetici denominati “prp” (biorivitalizzazione con  fattori di crescita piastrinici), con potenziale rischio biologico ed infettivo derivante dalla manipolazione del sangue e dei suoi derivati.

 

Il NAS di Campobasso, in collaborazione con i colleghi del locale NIL (Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro), nell’ambito di una complessa indagine sulle case di riposo molisane, ha deferito in stato di libertà 3 persone. Gli indagati, soci amministratori della medesima società, sono accusati di avere:

  • promosso ed organizzato un’associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento del lavoro dei propri dipendenti indotti a prestare parte delle ore lavorative sotto forma di volontariato;
  • omesso di sottoporre a visita sanitaria i dipendenti non informandoli sui rischi per la salute e sicurezza connessi all’attività;
  • omesso di presentare le dichiarazioni contributive dei dipendenti al fine di non versare i contributi sulla previdenza ed assistenza obbligatoria;
  • gestito la struttura socio-assistenziale in assenza dei requisiti minimi relativi all’organizzazione interna e del personale.

I Carabinieri, inoltre, hanno accertata un’evasione contributiva di circa 250.000 euro tra il 2015 e il 2019.

 

 

 


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Data di pubblicazione: 12 aprile 2019, ultimo aggiornamento 12 aprile 2019