Il NAS di Salerno, nel quadro di un’indagine delegata dalla Procura della Repubblica del medesimo capoluogo, ha eseguito 11 misure cautelari (di cui una misura agli arresti domiciliari e 10 misure cautelari interdittive di sospensione dall’incarico di pubblico servizio) a seguito di un’ordinanza emessa dalla stessa A.G. nei confronti di dirigenti medici, personale infermieristico ed operatori tecnici addetti all’assistenza (O.T.A.) dipendenti di un’Asl del salernitano responsabili, a vario titolo, di peculato, abuso d’ufficio, falsità ideologica, truffa e omicidio.
Le indagini, condotte dal predetto NAS anche mediante attività tecniche, servizi di controllo e pedinamento, hanno evidenziato come il sodalizio commettesse una serie di condotte illecite riconducibili a:
- mancato rispetto dei turni di servizio ed utilizzato dei mezzi in dotazione all’Asl per scopi privati;
- sottrazione di presidi medici e di farmaci talvolta anche ad azione stupefacente;
- rilascio di certificazioni di tirocinio, mai eseguito;
- falsificazione di documentazione amministrativa concernente visite domiciliari mai effettuate;
- reiterati casi di assenteismo riconducibili a 4 dirigenti medici che, dopo aver timbrato l’entrata, si allontanavano sistematicamente e senza giustificato motivo dal proprio posto di lavoro utilizzando accessi/uscite secondarie della struttura, senza vidimare il badge marca-tempo.
Il medico destinatario dell’ordinanza agli arresti domiciliari, invece, in un’occasione, è stato contattato dai genitori di un giovane affetto da neoplasia allo stadio terminale per alleviarne le gravi sofferenze causate dalla malattia. Seppur la richiesta dei congiunti del malato fosse finalizzata ad una sedazione pre-morte, il sanitario ha cagionato il decesso del paziente somministrando un’elevata dose di farmaci, non terapeutica, come confermato dal giudizio del medico-legale.
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