Immagine di medici e pazienti in corsia

Nel 2021, anno interessato dalla pandemia di COVID-19, il volume di attività erogata dagli ospedali italiani ha registrato una ripresa, pur non ritornando ai livelli pre-pandemici: in particolare, si sono registrate 7.318.874 dimissioni complessive, con un aumento del +7,4% rispetto all’anno 2020 (che aveva però visto una riduzione di circa il 20% rispetto al 2019). È quanto si legge nel Rapporto annuale sull'attività di ricovero ospedaliero (SDO) - Anno 2021.

Il Rapporto SDO, a cura dell’ufficio 6 della Direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute, fotografa ogni anno l'attività di ricovero e cura per acuti degli ospedali italiani, pubblici e privati. La fonte dei dati è il Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS), lo stesso che, con le numerose informazioni disponibili, consente ad esempio, grazie allo strumento del Nuovo Sistema di Garanzia (NSG), di monitorare e verificare - secondo le dimensioni dell'equità, dell'efficacia e della appropriatezza - che tutti i cittadini italiani ricevano le cure e le prestazioni rientranti nei Livelli essenziali di assistenza (LEA).

In generale, il numero di dimissioni ospedaliere aumenta rispetto al 2020, pur non ritornando ai livelli pre-pandemia.

Nel Rapporto si evidenzia l’aumento delle dimissioni ospedaliere nel 2021, sia nei reparti per acuti che di riabilitazione, in entrambi i regimi di ricovero (ordinario e diurno). Fa eccezione l’attività di lungodegenza.

In particolare:

  • l’attività per acuti in regime ordinario (dimissioni +6,1%, giornate +5,0%)
  • l’attività per acuti in regime diurno (dimissioni +18,4%, accessi +15,7%)
  • l’attività di riabilitazione in regime ordinario (dimissioni +1,3%, giornate -0,4%)
  • l’attività di riabilitazione in regime diurno (dimissioni +21,7%, accessi +38,0%)
  • lungodegenza (dimissioni -8,4%, giornate -10,3%).

Aumento del tasso di ospedalizzazione

In Italia, rispetto al 2020, nel 2021 aumenta il tasso di ospedalizzazione totale (acuti, riabilitazione e lungodegenza, in regime ordinario e diurno), standardizzato per età e sesso, passando da 99,0 a 107,8 per 1.000 abitanti. In particolare, il tasso di ospedalizzazione per acuti passa da 94,5 a 103,3 per 1.000 abitanti, con una discreta variabilità regionale.

Mobilità interregionale

Dopo la flessione generalizzata della mobilità rilevata nel 2020 per effetto della pandemia, nel 2021 aumenta la percentuale dei ricoveri in mobilità per ciascun tipo di attività e regime, tendendo ai valori pre-pandemici, senza però superarli:

  • 7,8% per l’attività per acuti in regime ordinario (7,2% nel 2020 e 8,3% nel 2019) e 9,7% in regime diurno (9,3% nel 2020 e 9,5% nel 2019);
  • 14,6% per l’attività di riabilitazione in regime ordinario (13,1% nel 2020 e 15,9% nel 2019) e al 10,9% in regime diurno (11,0% nel 2020 e 10,8% nel 2019);
  • 5,6% per lungodegenza (4,7% nel 2020 e 5,9% nel 2019).

Trend della remunerazione teorica

Analizzando il trend della remunerazione teorica delle prestazioni di ricovero ospedaliero a carico del SSN negli anni 2010-2021, si registra complessivamente una graduale riduzione: si passa da 30,9 miliardi di euro nel 2010 a 26,3 miliardi di euro nel 2021 (24,2 mld di euro nel 2020 e 28,4 mld di euro nel 2019). Per l'anno 2021 si registra un aumento rispetto al 2020, pur senza tornare ai livelli pre-pandemici. In particolare, nel 2021 la remunerazione complessiva si attesta a circa 24,5 miliardi di euro per l'attività per acuti (di cui circa 22,5 in regime ordinario e 2,0 in regime diurno), circa 1,6 mld di euro per l'attività di riabilitazione (di cui circa 1,5 mld di euro in regime ordinario e 72,5 mln di euro in regime diurno), e circa 237,2 mln di euro per l'attività di lungodegenza, per un totale di circa 26,3 mld di euro (in aumento del 8,6% rispetto al 2020, quando la remunerazione teorica si era fermata a 24,2 mld di euro nel 2020, ma inferiore ai 28,4 mld del 2019).

Si evidenzia che la remunerazione teorica delle prestazioni di ricovero ospedaliero poste a carico del SSN è stimata sulla base dell'ipotesi che ogni ricovero sia remunerato in ogni Regione secondo i valori delle tariffe di riferimento nazionali ex DM 18/10/2012, e che la casistica sia raggruppata secondo il sistema di classificazione DRG versione 24.

Nota

L’interpretazione dei dati contenuti nel Rapporto SDO 2021 deve continuare a tenere conto delle condizioni straordinarie legate all’evento pandemico, dei provvedimenti emergenziali emanati per fronteggiare gli aspetti organizzativi ad esso connessi e del loro impatto sul ricorso all’ospedale.

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Data di pubblicazione: 8 febbraio 2024, ultimo aggiornamento 8 febbraio 2024