Il Ministro della salute Giulia Grillo è intervenuta all'apertura del 68mo Comitato regionale dell'Oms Europa, che si tiene dal 17 al 20 settembre, per la prima volta a Roma, a cui partecipano ministri e alti rappresentanti di sanità pubblica di 53 Paesi. Sono inoltre intervenuti alla sessione inaugurale il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la Principessa Mary di Danimarca, il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus e il direttore dell'Oms Europa Zsuzsanna Jakab. Al centro dell'evento anche i nuovi dati sulla salute dei cittadini europei e la prima strategia sulla salute e il benessere maschile, presentati dal direttore dell'Oms Europa, Zsuzsanna Jakab. Presiede i lavori del Comitato il sottosegretario alla Salute Armando Bartolazzi. Di seguito il discorso del ministro Giulia Grillo:

"Sono veramente onorata di essere qui a salutare le alte cariche oggi presenti e i vertici delle istituzioni sanitarie di 53 Paesi. Un privilegio e un’emozione, perché oggi sono qui in qualità di ministro della Salute in rappresentanza del Sistema sanitario italiano pubblico, un modello universalistico che resta di riferimento per tutto il mondo.

Un sistema di eccellenza che compie 40 anni e, come ha già detto il presidente Conte, ha indicato una strada: il diritto alla salute è di tutti i cittadini, indipendentemente dal reddito, dalla carta d’identità di provenienza, dal sesso o dalla regione di residenza. Abbiamo una responsabilità davanti ai nostri cittadini, continuare a essere un modello.

Un modello che non è una scatola vuota.

Ogni persona deve sapere che lo Stato si occupa della sua salute, che vigila, che è in grado di offrire i servizi di cui ha bisogno. E ne assicurerà il diritto alla salute, indipendentemente dall’età o dalla possibilità economica.

Non potrò, per la mia condizione evidente a tutti, presiedere i lavori di questo 68° Comitato Regionale dell’OMS, ma ho delegato il nostro sottosegretario alla Salute, dr. Armando Bartolazzi, medico, ricercatore, uomo di scienza, a rappresentare l’Italia e a condurre le sessioni di lavoro e nel quale ho totale fiducia.

Oggi voglio solo ribadire l’impegno dell’Italia a essere soggetto attivo nelle politiche sanitarie, sempre al fianco dell’OMS e, come sempre, siamo e saremo in prima fila nell’affrontare vecchie e nuove sfide dei nostri giorni.

L’Europa non è un’idea astratta, ma un impegno quotidiano e programmatico. Dobbiamo lavorare insieme, perché tutti i nostri cittadini godano del più alto standard di salute raggiungibile. La salute non è un obiettivo teorico, per questo è mio impegno promuovere, abbiamo già iniziato, interventi concreti.

L’Italia ha subìto per anni politiche di tagli severi, spesso effettuati in modo lineare senza entrare nel merito dei bisogni, o lo ha fatto in maniera insufficiente. È facile tagliare per recuperare la situazione contabile, più difficile è intervenire dove serve con interventi mirati e di lungo periodo. La mappa della salute in Italia oggi è piena di luci e ombre e le diseguaglianze sono troppe. In una stessa Regione o città convivono eccellenze e criticità.

Il Paese ha un’emergenza dovuta alla carenza dei medici e del personale sanitario in generale, perché per troppo tempo le assunzioni sono state congelate, così come l’ingresso dei giovani medici nelle specializzazioni.

Mancano i medici, mancano gli infermieri, ma nonostante tutto le cure sono assicurate ovunque nel migliore dei modi grazie all’abnegazione e alla responsabilità dei professionisti della sanità pubblica.

Stiamo preparando un decreto per sbloccare la situazione.

Abbiamo bisogno di rilanciare la sanità pubblica, i cittadini devono avere accesso alle cure senza pagare più del necessario. Per questo stiamo lavorando alla riduzione dei ticket, ossia alla compartecipazione economica del cittadino alla spesa per le sue cure.

E ancora, agiremo sulle liste d’attesa per le visite e gli esami diagnostici nelle strutture sanitarie pubbliche. I cittadini non possono aspettare tempi infiniti per avere una diagnosi o per effettuare un esame diagnostico.

Non è un libro dei sogni. È un cambiamento che è già cominciato, ma che richiede tanto lavoro e tanti passaggi, tanto confronto con le parti politiche e sociali di questo paese. Per questo sono orgogliosa di presentare oggi questi nostri obiettivi all’Oms.

Sono convinta che in un sistema ogni giorno più complesso, non si possa agire da soli, ma il livello nazionale e internazionale debbano camminare insieme, confrontarsi e condividere politiche, esperienze, criticità, buone pratiche e interventi basati su prove di efficacia.

L’Italia è sempre stato un Paese attivo e disponibile, promotore di politiche sanitarie innovative, ed è mio impegno continuare e rafforzare in tutti i settori, a partire da quello imprescindibile della prevenzione, ogni strategia finalizzata al miglioramento delle condizioni di vita, di lavoro e di salute e alla riduzione delle disuguaglianze nell’accesso alla prevenzione e alle cure delle nostre popolazioni.

Oggi siamo qui tutti per riconoscere che la salute è elemento imprescindibile per il benessere dell’intera società, quale “bene comune”, oltre che individuale, che chiama tutti i cittadini all’etica e all’osservanza delle regole di convivenza civile, a comportamenti virtuosi basati sul rispetto reciproco.

Crediamo quindi nel ruolo insostituibile dell’OMS per la risposta a questo tipo di eventi e siamo grati all’Organizzazione per l’impegno a promuovere piani d’azione che aumentino la preparazione e la capacità di risposta della sanità pubblica in caso di emergenze internazionali nella Regione Europea.

Ringrazio tutta l’Organizzazione mondiale della Sanità per aver scelto l’Italia per il loro 68° Comitato regionale e auguro a tutti i partecipanti un buon lavoro. Guardiamo al futuro, guardiamolo insieme".


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Data di pubblicazione: 17 settembre 2018, ultimo aggiornamento 21 settembre 2018