Immagine raffigurante ricercatori al microscopio

L’epidemia di epatite A correlata al consumo di frutti di bosco surgelati è tuttora in corso ed ha colpito diversi Paesi dell’Unione Europea. Di conseguenza, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), su mandato della Commissione europea coordinerà un gruppo di lavoro per definire il quadro epidemiologico e investigare la tracciabilità delle materie prime al livello internazionale, in collaborazione con i Paesi Membri coinvolti nell’epidemia, tra cui l’Italia con gli esperti della task force del Ministero della salute.

Le indagini svolte dalla task force mostrano che, seppure ci sia stato un decremento nel numero dei casi rispetto al picco verificatosi nei mesi di aprile e maggio scorso, le segnalazioni pervenute al Sistema di Sorveglianza nazionale sono ancora oltre l’atteso per il nostro Paese.

L’analisi della tracciabilità delle materie prime utilizzate per i lotti di frutti di bosco contaminati consente di formulare l’ipotesi di una possibile contaminazione all’origine o lungo la filiera di lavorazione e distribuzione delle singole materie prime congelate. Tale ipotesi deve, tuttavia, ancora essere supportata da ulteriori evidenze microbiologiche o epidemiologiche.

Sebbene tutti i lotti risultati positivi alle analisi siano stati prontamente ritirati e richiamati dal mercato a tutela della salute dei consumatori, non è escluso che vi siano in commercio altri mix di frutti di bosco surgelati/congelati contaminati, diversi da quelli oggetto di allerta.

Il Ministero della salute raccomanda, quindi, di consumare i frutti di bosco congelati/surgelati solo cotti, facendoli bollire (100°) per almeno 2 minuti.

Pertanto è necessario:

  • utilizzare i frutti di bosco surgelati solo per preparazioni portate a 100° (temperatura di ebollizione) per almeno 2 minuti, ad esempio salse o marmellate
  • non impiegare i frutti di bosco crudi per guarnire i piatti (ad esempio la superficie di una crostata, semifreddi, yogurt ecc.)
  • lavare accuratamente i contenitori e gli utensili usati per maneggiare i frutti di bosco scongelati.

La situazione

I dati delle notifiche pervenute al Ministero della salute, integrati con i dati del Sistema Epidemiologico Integrato dell’Epatite Virale Acuta (SEIEVA) dell’Istituto superiore di sanità (ISS), mostrano da gennaio 2013, un importante incremento del numero dei casi di epatite A, rispetto agli anni precedenti.

A seguito di tale aumento di casi umani di epatite A, osservato soprattutto nelle regioni del centro-nord Italia, il Ministero della salute ha attivato una task force composta da esperti dello stesso  Ministero, dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna (IZSLERL), Centro di referenza nazionale dei rischi emergenti in sicurezza alimentare.

Il 23 maggio 2013 il Ministero della salute ha emanato una circolare indirizzata agli Assessorati alla sanità delle Regioni e Province autonome e agli Uffici periferici del Ministero preposti ai controlli all’importazione degli alimenti di origine vegetale, per rafforzare le misure di sorveglianza sui casi e avviare indagini mirate sul territorio nazionale.

Il 26 giugno 2013, è stata, inoltre trasmessa alle Regioni la nota n. 27588, destinata primariamente ai Servizi di Igiene degli Alimenti e Nutrizione, mirata a rafforzare la sorveglianza sulle matrici alimentari e a fornire appostite schede di rilevazione.

Il 29 luglio sono state fornite, con nota n. 32593, ulteriori indicazioni per il controllo ufficiale in frontiera e sul territorio. Tali indicazioni sono utili anche ad orientare l’attività di autocontrollo, responsabilità dell’operatore del settore alimentare.

Il 3 ottobre con nota n. 40408  sono state formulate a tutti gli operatori del settore alimentare ulteriori raccomandazioni circa la produzione e l’utilizzo dei frutti di bosco congelati.  È stata anche divulgata la metodica analitica da utilizzare per l’autocontrollo aziendale. Il 14 ottobre presso l’Istituto superiore di sanità è stata inoltre accreditata la metodica ISO/TS 15216-2.

Il 15 ottobre il Ministero della salute ha incontrato le Associazioni di categoria che rappresentano gli operatori del settore alimentare, per valutare l’efficacia dei sistemi di controllo posti in atto e condividere ulteriori possibili azioni per offrire adeguate garanzie ai consumatori.

Andamento del focolaio (gennaio - settembre 2013)

Di seguito è riportata la descrizione dell’andamento dei casi di Epatite A in Italia da gennaio a settembre 2013, ottenuta dai dati di notifica pervenuti al Ministero della Salute (DG Prevenzione) ed all’ISS, combinati con dati del sistema di sorveglianza SEIEVA (dati provvisori).

Tra i casi segnalati nel 2013, l’età mediana è di 36 anni (range 1-92 anni) con una distribuzione fra maschi e femmine molto simile (53% vs 47%). Analizzando i dati sul consumo di frutti di bosco da maggio 2013 (data di pubblicazione della Circolare Ministeriale) emerge che il 76% dei casi che riportava l’informazione ha consumato frutti di bosco.

Grafico. Andamento per mese di insorgenza sintomi delle segnalazioni pervenute al sistema di notifica delle malattie infettive ed al sistema SEIEVA, gennaio-settembre 2013.

Grafico

 

Studio caso-controllo

Al fine di descrivere l’epidemiologia, formulare ipotesi sulla causa dell’epidemia, testare tali ipotesi ed individuare la fonte comune dell’infezione, il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (CNESPS) dell’ISS, in collaborazione con alcune delle Regioni interessate dall’incremento di casi di epatite A (P.A. di Trento e Bolzano, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Puglia), ha messo a punto un protocollo di studio analitico caso-controllo di tipo appaiato.
Lo studio, che ha coinvolto 538 persone (119 casi e 419 controlli), ha permesso di evidenziare che i frutti di bosco rappresentano il fattore di rischio più associato alla malattia durante l’epidemia.
Il consumo di frutti di mare crudi e i viaggi sono riconosciuti come fattori di rischio normalmente associati alla malattia in Italia. 

Indagini di Laboratorio

Il gruppo di lavoro del Reparto Epatiti Virali, Dip. MIPI dell’ISS, ha eseguito le indagini di laboratorio sui campioni clinici pervenuti dei casi per sequenziale i virus. Si è occupato inoltre dell’analisi complessiva delle sequenze, sia quelle ottenute in ISS sia quelle inviate dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’ Emilia Romagna (IZSLER) e dai Laboratori di riferimento regionali.

Analisi delle sequenze

Tutte le sequenze virali  italiane disponibili, in totale 241, sono state sottoposte a confronto tra loro e con quelle fornite dai laboratori di riferimento olandese e tedesco, ottenute rispettivamente da un turista olandese e da un turista tedesco con epatite A che avevano soggiornato nella P.A. di Trento durante il periodo di presunta esposizione. Il confronto è stato allargato a ceppi di riferimento corrispondenti ai diversi genotipi  di HAV (IA, IB, IIA, IIB, IIIA, IIIB).

Si può concludere che 175/241 casi (72.6%) presentano la sequenza virale “outbreak” (genotipo 1A con sequenza KF182323) o una sequenza altamente correlata. Ciò indica una fonte comune di infezione. La sequenza da frutti di bosco, identica a quella dei casi, suggerisce fortemente che tale alimento possa essere la fonte di infezione. Nei rimanenti 66/241 casi (27.3%) si osserva la presenza di ceppi non correlati alla sequenza “outbreak”, di genotipo IA (18.3%) e IB (9.1%). 

Situazione epidemiologica europea  al 30 settembre 2013

  • In 4 paesi del Nord Europa (Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia) dall’Ottobre 2012 all’Aprile 2013 sono stati segnalati 71 casi, di cui 28 confermati (ceppo HAV genotipo IB sequenza KC876797). La fonte di infezione è stata individuata epidemiologicamente in frutti di bosco surgelati, per cui sono ancora in corso indagini per stabilire origine/marca.
  • In 6 paesi (Danimarca, Inghilterra, Germania, Olanda, Norvegia e Svezia) da Novembre 2012 ad Aprile 2013 si sono verificati 80 casi di Epatite A di cui 15 confermati (ceppo HAV genotipo IB diverso da quello isolato nel focolaio precedente). Nessuna fonte di infezione specifica è stata ancora individuata, ma tutti i casi hanno viaggiato in Egitto nel periodo di esposizione.
  • Si sono verificati 11 casi di Epatite A in turisti stranieri che hanno soggiornato in Italia ove, compatibilmente al tempo di incubazione della malattia potrebbe essere avvenuta l’esposizione.
  • Irlanda, Olanda e Francia hanno segnalato casi di Epatite A associati al consumo di frutti di bosco, causati da un virus identico a quello dell’epidemia Italiana, senza storia di viaggi in Italia.

Pertanto l’epidemia è stata classificata come “multistato”, dal momento che coinvolge più di un Paese Europeo. 

Indagini sulla tracciabilità

Proseguono le indagini sulla tracciabilità a monte delle materie prime, tutte di provenienza extranazionale. Le evidenze sinora raccolte continuano ad indicare come ipotesi più consistente una contaminazione a livello di raccolta/produzione correlata a frutti di bosco. Le informazioni di tracciabilità raccolte ed analizzate fino al momento non indicano una fonte comune di contaminazione dei mix di frutti di bosco surgelati. È quindi molto probabile che la contaminazione sia avvenuta a livello di produzione primaria dei frutti di bosco o in un punto della filiera di lavorazione e/o distribuzione degli stessi, ma tale ipotesi deve ancora essere supportata da ulteriori evidenze.

Notifiche RASFF

 

NOTIFICA RASFFMOTIVONOME PRODOTTODITTALOTTOSCADENZARITIRO DAL MERCATORICHIAMO DAL MERCATO
2013.694Presenza virus HVAMisto frutti di bosco “Bosco Reale” gr. 200Asiago Food Spa1303602/2015SISI
2013.756Presenza virus HVAMisto bosco surgelato “Bosco buono” gr. 450Green Ice Spa13015
13129
13136
13004
13059
31/12/2014
04/2015
04/2015
12/2014
01/2015
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
2013.757Presenza virus HVAFrutti di bosco congelati 1 kgErica Spa49/13Fine agosto 2014SISI
2013.880Presenza virus HVAMisto bosco surgelato “Bosco buono” gr. 300Green Ice Spa1307902/2015SISI
2013.1229Presenza virus HVACocktail de fruits rouges bioPicard1.2.3.10.18.04 A306/2014SISI
2013.1334Presenza virus HVALa Valle degli orti, gr. 300Buitoni-Nestlès131440888005/2015SISI
2013.1350Presenza virus HVAMore selvatiche congelate, 10 kgRomania3052--Analisi in autocontrollo; prodotto non commercializzato
2013.1403Presenza virus HVALa Valle degli ortiBuitoni-Nestlè316408880305/2015SISI

Per ulteriori informazioni si rimanda anche:

  • alla consultazione del report di EFSA/ECDC (aggiornamento del 9 luglio)
  • alle FAQ pubblicate dal Ministero della salute
  • alla pagina dell’Istituto superiore di sanità (Epicentro) dedicata all’epidemia di epatite A.
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Data di pubblicazione: 9 luglio 2013, ultimo aggiornamento 11 novembre 2013

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