Oltre agli effetti benefici sulla salute fisica e mentale derivanti dallo svolgimento di attività ricreative o sportive in acqua, la scarsa qualità delle acque di balneazione può causare anche problemi di salute ed è quindi importante che i cittadini si informino sulle condizioni relative alla zona frequentata e ne verifichino la balneabilità e la classificazione di qualità delle acque, ad esempio consultando il Portale Acque del Ministero della Salute.

Nelle acque di balneazione possono, infatti, essere presenti diversi fattori di rischio. Le attività di sorveglianza di queste acque hanno proprio lo scopo di evitare che si verifichino esposizioni pericolose.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha esaminato i dati disponibili riguardanti le associazioni tra qualità delle acque di balneazione e possibili effetti sulla salute dei bagnanti . Leggi il documento Guidelines for safe recreational water environments.

Gli studi epidemiologici disponibili mostrano che è possibile contrarre alcune patologie, soprattutto gastroenteriti, in acque di balneazione che ricevono scarichi urbani non adeguatamente trattati. Sono anche stati riportati disturbi respiratori.

Anche se plausibili, sono improbabili infezioni dell’orecchio dovute alla contaminazione fecale delle acque o alla contaminazione per la presenza di bagnanti. Sono stati riportati anche disturbi oculari tra i bagnanti in acqua marine, ma i dati disponibili mostrano che questi non dipendono dalla qualità microbiologica dell’acqua.

In generale i contaminanti chimici sono presenti nelle acque di balneazione a concentrazioni talmente basse da non comportare alcun rischio di carattere sanitario.

In acque interne, soprattutto di lago, interessate da fioriture di cianobatteri, l’esposizione con le attività di balneazione può dar luogo soprattutto a dermatiti, gastroenteriti e disturbi respiratori. In caso di ingestione di acqua contaminata, è possibile che si verifichino anche altri effetti più gravi.

In alcuni tratti del litorale italiano sono stati riportati disturbi respiratori (sintomi simili a quelli influenzali) in persone che stazionavano in prossimità della costa, attribuiti all’inalazione di aerosol marino contenente frammenti di un’alga bentonica, Ostreopsis ovata, in grado di produrre una tossina, con effetti anche sull'apparato cardiaco e muscolare nei casi più gravi.
Il ruolo di questa alga nell’eziogenesi di questi disturbi non è stato finora chiaramente dimostrato.

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Data di pubblicazione: 18 giugno 2007, ultimo aggiornamento 16 novembre 2020

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