Nell’ambito di ciascuna Regione e Provincia Autonoma sono elaborate ed approvate dalle Autorità regionali le Linee Guida Regionali per l’attuazione del Decreto legislativo 31/2001. Le linee guida relative alla qualità delle acque destinate al consumo umano, generalmente adottate con Delibere regionali e pubblicate su bollettini ufficiali, definiscono in termini applicativi le funzioni che il decreto (art. 13) assegna alle Regioni, includendo specificamente gli aspetti:
- previsione di misure che rendano possibile un approvvigionamento idrico di emergenza per fornire acqua potabile rispondente ai requisiti previsti dall'allegato I, per la quantità ed il periodo minimi necessari a far fronte a contingenti esigenze locali;
- esercizio dei poteri sostitutivi in casi di inerzia delle autorità locali competenti nell'adozione dei provvedimenti necessari alla tutela della salute umana nel settore dell'approvvigionamento idrico-potabile;
- concessione delle deroghe ai valori di parametro e gli ulteriori adempimenti di cui all'articolo 13 del decreto;
- adempimenti relativi all'inosservanza dei valori di parametro o delle specifiche contenute nell'allegato 1, parte C per i parametri indicatori;
- adozione di piani di intervento per il miglioramento della qualità delle acque destinate al consumo umano;
- definizione delle competenze delle Aziende unità sanitarie locali.
Le Linee guida regionali costituiscono, nella diversa specifica connotazione territoriale ed istituzionale in cui vengono elaborate ed applicate, norme di indirizzo fondamentali per definire le competenze, gli interventi e le procedure per perseguire gli obiettivi e le azioni stabilite dal Decreto legislativo 31 del 2001.
A seconda dei contesti sito-specifici e degli assetti locali, le linee guida regolano, tra l’altro, i programmi di vigilanza e controllo della qualità dell’acqua su tutto il territorio regionale prevedendo controlli sulle acque immesse e distribuite negli impianti di acquedotto, utilizzate nelle imprese alimentari, fornite mediante cisterne e confezionate in bottiglie o contenitori.
Le linee guida regionali, elaborate in ogni caso sulla base dei requisiti del decreto nazionale, possono richiamare i ruoli dei diversi soggetti coinvolti sulla sorveglianza e controllo e nella gestione di non conformità, come sindaco, ASL, Ente di Governo d’Ambito, gestore; aspetti tecnici trattati nelle linee guida riguardano in molti casi le procedure di campionamento ed analisi, i requisiti di laboratori e metodi.
Diverse azioni nelle linee guida regionali sono anche orientate alla prevenzione dei potenziali pericoli, i criteri e le procedure per il controllo della qualità delle acque, in alcuni casi trasponendo i principi di Piani di sicurezza dell’acqua elaborati a livello nazionale.
Aspetti di trattazione delle linee guida regionali possono anche attenere al giudizio di idoneità al consumo delle acque ed i controlli sulle acque utilizzate nelle imprese alimentari.
Per le zone che non possono essere servite dal pubblico acquedotto le linee guida definiscono le modalità con le quali l’approvvigionamento idrico può avvenire in modo autonomo.
Linee guida regionali
- Regione Abruzzo
Delibera Giunta Regionale 12 marzo 2004, n.135
Acqua destinata al consumo umano (D.Lgs.31/2001 e D.Lgs.27/2002). Linee-guida per i controlli, criteri generali per programmi di controllo esterni e relative competenze delle AA.SS.LL.
Supplemento speciale 43 del 28 aprile 2004 - Regione Calabria
Delibera regionale n. 752 del 30.11.2010
Piano regionale sicurezza alimentare 2010-2011 per i servizi Igiene degli Alimenti e Nutrizione delle Aziende Sanitarie Provinciali e programmazione regionale per il Piano Nazionale Integrato dei Controlli - Regione Campamia
Decreto dirigenziale n. 27 del 16 febbraio 2005
D.lvo. 2 febbraio 2002 n.27 ‘modifiche ed integrazioni del D.lvo. 2 febbraio 2001 n.31 recante attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano. Direttive alle AA.SS.LL.. - Regione Emilia Romagna
Circolare regionale n. 9 del 14 maggio 2004
Modifiche della Circolare regionale n. 2/99(allegato 4 e 6) relativa ai protocolli procedurali e operativi, inerenti l'attività di prevenzione e controllo delle acque destinate al consumo umano - Regione Liguria
Deliberazione Giunta regionale 505 del 13/05/2011
D.Lgs. 2 febbraio 2001, n. 31 "Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano" - Approvazione linee di indirizzo comportamentali per l'organizzazione dei controlli esterni - Regione Lombardia
Decreto dirigente unità organizzativa 9 luglio 2001 - n. 16544
Linee guida della Regione Lombardiaper l'organizzazione del controllo sulla qualità delle acque destinate al consumo umanoe la gestione dei casi di non conformità - Regione Molise
Delibera Giunta Regionale 9 maggio 2005, n. 520
Decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 31 - Linee-guida regionali per l'Organizzazione del controllo sanitario delle acque destinate al consumo umano e criteri per la gestione dei casi di non conformità - Regione Piemonte
Linee Guida per l'attuazione del D.lgs. 2 febbraio 2001, n. 31, integrato dal D.lgs. 2 febbraio 2002, n. 27 - Regione Sardegna
Delibera del Regione Autonoma della Sardegna 22.12.2003 n. 47/59. Allegato I
Linee guida per l'organizzazione del controllo della qualità dell'acqua destinata al consumo umano - Regione Umbria
Delibera Giunta Regionale 28 maggio 2003, n. 697
Linee-guida vincolanti per il controllo delle acque destinate al consumo umano e la gestione delle non conformità, in attuazione del D.Lgs. n. 31/2001 - Regione Veneto
Deliberazione della Giunta n. 4080 del 22/12/2004
Linee Guida Regionali per la sorveglianza ed il controllo delle acque destinate al consumo umano nella Regione
del Veneto - Provincia autonoma di Bolzano
Legge provinciale 18 giugno 2002, n. 81
Disposizioni sulle acque