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L'allattamento è un diritto fondamentale dei bambini ed è un diritto delle loro mamme quello di essere sostenute nella realizzazione del loro desiderio di allattare.

Il Ministero della Salute, attraverso le Linee di indirizzo nazionali sulla protezione, la promozione ed il sostegno dell'allattamento al seno, riconosce che l’allattamento costituisce il modo di alimentazione naturale e normale nella prima infanzia poiché il latte materno fornisce tutti i nutrienti di cui il lattante ha bisogno nei primi sei mesi di vita. Il Ministero, inoltre, sottolinea che l’allattamento al seno costituisce un beneficio per la salute della donna. Gli effetti positivi sulla salute del bambino e della madre, perdurando, fanno della protezione, promozione e sostegno dell’allattamento uno degli interventi di salute pubblica più rilevanti in termini di efficacia e di rapporto costo-beneficio.

Il Ministero raccomanda perciò, come misura di salute pubblica, che i bambini siano allattati esclusivamente al seno fino a sei mesi e che l’allattamento continui poi, con adeguati alimenti complementari fino a che la madre e il bambino lo desiderino, anche dopo l’anno di vita, in accordo con l’Organizzazione mondiale della sanità.

Il Tavolo tecnico operativo interdisciplinare per la promozione dell’allattamento al seno (TAS) nasce nel 2012 per favorire la protezione, promozione e sostegno dell’allattamento al seno e a diffondere, presso la popolazione, la consapevolezza dell’importanza dell’allattamento materno come norma naturale, di valore culturale e sociale, in accordo con le linee di indirizzo nazionali e internazionali.

La promozione dell'allattamento è uno degli obiettivi del Piano Nazionale di Prevenzione 2020-2025 anche al fine di acquisire a livello regionale informazioni utili per pianificare eventuali programmi di sensibilizzazione e relative strategie.

Promozione dell'allattamento

Il Tavolo tecnico operativo interdisciplinare per la promozione dell’allattamento al seno raccomanda:

  • attività di formazione delle mamme specialmente durante i corsi di preparazione al parto e le visite ginecologiche, aggiornamento professionale del personale socio-sanitario, sensibilizzazione nelle scuole
  • assistenza alle madri allo scopo di iniziare l’allattamento al seno appena possibile, quando mamma e neonato sono pronti, senza interferire
  • dimostrare praticamente alle madri le modalità corrette di allattamento e insegnare le strategie per mantenere la lattazione nel caso di separazione momentanea dal bambino
  • evitare la somministrazione di altri alimenti o bevande al di fuori del latte materno, salvo indicazione medica
  • disincentivare l’uso di tettarelle artificiali, biberon o succhiotti
  • incoraggiare una più ampia diffusione dell’iniziativa Ospedali amici dei bambini, favorire la pratica del rooming-in e incoraggiare l’allattamento a richiesta
  • fornire sostegno alle mamme e ai loro bambini, dopo le dimissioni ospedaliere, tramite visite domicilairi del personale sanitario dei consultori familiari, visite di altre mamme con esperienza e idonea formazione sull’allattamento, partecipazione a gruppi di sostegno, ecc.
  • verificare mediante monitoraggio la prevalenza dell’allattamento al seno esclusivo nei primi sei mesi
  • verificare l’applicazione del Codice per la commercializzazione dei sostituti del latte materno e delle successive risoluzioni pertinenti dell’Assemblea Mondiale della Sanità.

Raccomandazioni per gli operatori sanitari

Gli operatori sanitari svolgono un ruolo cruciale nel proteggere, promuovere e sostenere l'allattamento materno e dovrebbero:

  • promuovere con il maggior impegno possibile l’allattamento al seno esclusivo
  • assicurare alla donna la migliore informazione possibile, già in epoca prenatale, in modo che possa decidere in maniera libera e consapevole riguardo all'alimentazione del proprio bambino
  • dare appoggio e consigli pratici alle donne che allattano e attivarsi per acquisire le necessarie conoscenze, competenze e abilità di counselling
  • fare in modo che i servizi in cui lavorano, ospedale compreso, siano organizzati per favorire l'allattamento al seno
  • fare in modo di rimuovere gli ostacoli che possono rendere difficoltoso l'allattamento materno esclusivo
  • evitare pratiche che possano scoraggiare l'allattamento al seno
  • promuovere l’allattamento al seno come una attività normale della vita di tutti i giorni, incoraggiando anche il supporto sociale e familiare
  • favorire la creazione di gruppi di supporto ai quali indirizzare le famiglie

L’allattamento al seno può essere considerato il proseguimento naturale della gravidanza durante la quale la madre ha protetto e nutrito il suo bambino.
In qualsiasi momento è tuttavia importante ricordare che:

  • ostacoli geografici, economici, linguistici e culturali contribuiscono a diminuire l’accessibilità ai servizi esistenti. Ciò può richiedere l’offerta attiva di servizi specifici adattati ai bisogni della popolazione più vulnerabile
  • le donne con bisogni speciali (primipare, immigrate, adolescenti, madri che alleveranno i figli da sole, madri con storia di difficoltà o insuccesso dell’allattamento, donne con gravidanze multiple) devono ricevere assistenza e sostegno appropriati
  • tutti gli operatori dovrebbero conoscere e promuovere la piena attuazione del "Codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituiti del latte materno" dell'Oms-Unicef e le successive risoluzioni dell’Assemblea Mondiale della Sanità per colmare la disinformazione sull’alimentazione dei lattanti e dei bambini
  • la normativa italiana in tema di allattamento recepisce buona parte del Codice ed è stata aggiornata con il Decreto 9 aprile 2009, n. 82, “Regolamento concernente l’attuazione della direttiva 2006/141/CE per la parte riguardante gli alimenti per lattanti e gli alimenti di proseguimento destinati alla Comunità europea ed all'esportazione presso Paesi terzi”.

Per approfondire consulta: Tavolo tecnico operativo sull'allattamento al seno


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Data di pubblicazione: 2 ottobre 2019, ultimo aggiornamento 5 dicembre 2023

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