1. Per accedere in una struttura sanitaria, residenziale sanitaria o socio-sanitaria sono obbligato ad effettuare il tampone per SARS-CoV-2?
La Circolare 8 settembre 2023 dispone che:
Per l’accesso in Pronto Soccorso e l’accesso per ricovero nelle strutture sanitarie
-
i pazienti che non presentano sintomi compatibili con COVID-19 al triage in Pronto Soccorso non sono obbligati al test per SARS-CoV-2
-
i pazienti che presentano sintomi compatibili con COVID-19 devono effettuare il test.
Sarebbe opportuno, ove possibile, effettuare anche la ricerca di altri virus, come virus influenzali A e B, VRS, Adenovirus, Bocavirus, Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, Metapneumovirus, virus Parainfluenzali, Rhinovirus, Enterovirus.
-
i pazienti che dichiarano di aver avuto contatti stretti con un caso confermato COVID-19, con esposizione negli ultimi 5 giorni, devono effettuare il test
-
i pazienti, anche se asintomatici, che devono effettuare ricovero o un trasferimento in setting assistenziali ad alto rischio (es. reparti in cui sono presenti pazienti immunocompromessi e fragili, strutture protette, RSA, etc.) devono effettuare il test.
Per l’accesso alle strutture residenziali sanitarie e socio-sanitarie
-
Agli ospiti che devono accedere (es. nuovi ingressi, trasferimenti) alle strutture residenziali sanitarie e socio-sanitarie, in cui siano presenti persone fragili a rischio per età o patologie concomitanti, è indicato il test diagnostico al momento dell’accesso presso la struttura.
Per contenere i contagi
Fermo restando il rispetto delle misure di igiene e protezione personale, utili alla riduzione del rischio di trasmissione dei virus respiratori (Ordinanza del Ministro della Salute del 28 aprile 2023 e Circolare n. 25613 dell’11 agosto 2023),
-
i visitatori/accompagnatori che presentano sintomi compatibili con COVID-19 devono evitare di accedere alle succitate strutture
-
gli operatori addetti all’assistenza sanitaria e socio-sanitaria che presentano sintomi compatibili con COVID-19 devono evitare di accedere in setting assistenziali, sia di degenza che ambulatoriali, dove sono presenti pazienti immunocompromessi e fragili, secondo le modalità e le procedure adottate dalle direzioni delle strutture.
2. Quali sono i test attualmente disponibili per rilevare l’infezione da SARS-CoV-2?
Attualmente sono disponibili i seguenti test:
-
test molecolari
-
test antigenici rapidi
-
test sierologici.
I test molecolari su campione respiratorio nasofaringeo e orofaringeo restano, tuttora, il gold standard internazionale per la diagnosi di COVID-19 in termini di sensibilità e specificità. La metodica di real-time RT-PCR (Reverse Transcription-Polymerase Chain Reaction) permette, attraverso l’amplificazione dei geni virali maggiormente espressi, di rilevare la presenza del genoma virale oltre che in soggetti sintomatici anche in presenza di bassa carica virale, pre-sintomatici o asintomatici.
I test antigenici rapidi rilevano la presenza di proteine virali (antigeni). Sono disponibili diversi tipi di test antigenico, dai saggi immunocromatografici lateral flow (prima generazione) ai test a lettura immunofluorescente (seconda generazione), i quali hanno migliori prestazioni. I test di ultima generazione (immunofluorescenza con lettura in microfluidica) sembrano mostrare risultati sovrapponibili ai saggi di RT-PCR.
Sono ora disponibili anche test antigenici da eseguire in laboratorio. Le caratteristiche di performance di tali test, basati su sistemi di rilevazione in chemiluminescenza, sono fondamentalmente sovrapponibili a quelle dei test antigenici cosiddetti di “terza generazione” (test in microfluidica con lettura in fluorescenza) e sembrano essere particolarmente indicati, tra l’altro, per la gestione di screening all’interno di strutture ospedaliere.
Qualora le condizioni cliniche del paziente mostrino delle discordanze con il test antigenici di ultima generazione la RT-PCR rimane comunque il gold standard per la conferma di Covid-19.
I test sierologici rilevano l’esposizione al virus, evidenziando la presenza di anticorpi contro il virus, ma non sono in grado di confermare o meno un'infezione in atto. Per questo motivo, allo stato attuale dell’evoluzione tecnologica non possono sostituire i test diagnostici (molecolare o antigenico).
I test sierologici sono utili per una valutazione epidemiologica della circolazione virale, per stimare la diffusione dell’infezione in una comunità.