Le malattie cardio-cerebrovascolari rappresentano la prima causa di morte in Italia e nel mondo e hanno un notevole impatto anche in termini di disabilità.
Sono molto diffuse nella popolazione, in particolare con l’avanzare dell’età, e rappresentano uno dei più importanti problemi di salute pubblica, potendo causare notevoli conseguenze, non solo sulle condizioni cliniche delle persone colpite, ma anche sulle loro famiglie e sui caregiver.
Le malattie cardio-cerebrovascolari più frequenti sono la cardiopatia ischemica (acuta, quale infarto acuto del miocardio e angina pectoris instabile, e cronica), l’ictus ischemico ed emorragico, lo scompenso cardiaco e le arteriopatie periferiche.
Alla base di queste patologie vi è spesso l’aterosclerosi, una patologia degenerativa delle arterie.
La prevenzione è l’arma più importante per mantenere in salute il cuore e il cervello e per contrastare l’insorgenza e/o la progressione delle malattie cardio-cerebrovascolari, in particolare quelle di origine aterosclerotica.
A tal fine è importante agire sui fattori di rischio, ovvero su quelle condizioni che, quando presenti nella vita di un individuo, aumentano la probabilità di manifestare o aggravare una determinata malattia.
I fattori di rischio cardio-cerebrovascolari si suddividono in non modificabili (familiarità, genere, età, etnia) e modificabili con interventi comportamentali e terapie mirate.
Tra questi ultimi, i più importanti e diffusi sono il tabagismo, la sedentarietà/scarsa attività fisica, il consumo rischioso e dannoso di alcol, la scorretta alimentazione (basso consumo di cereali integrali, pesce, frutta e verdura; eccessivo consumo di sale, zuccheri e grassi saturi e trans; eccessivo apporto calorico rispetto al fabbisogno energetico), il sovrappeso e l’obesità, l’ipertensione arteriosa, l’ipercolesterolemia e il diabete.
Direzione generale della Prevenzione sanitaria - Ufficio 8