Il NAS di Torino ha denunciato il titolare di un ristorante piemontese per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione e per tentata frode in commercio. Il provvedimento è scattato a seguito di un’ispezione dell’attività commerciale, nel corso della quale, all’interno di due celle frigorifere presenti nei locali, i Carabinieri hanno rinvenute materie il cui termine minimo di conservazione era decorso. All’interno di due congelatori, inoltre, i Militari del NAS hanno rinvenuto dei prodotti alimentari che non solo erano in cattivo stato di conservazione, ma erano anche privi di etichettatura che ne attestasse la tipologia e la provenienza. Il reato di “frode in commercio”, invece, è stato accertato da una disamina che menù del ristorante, che indicava essere “freschi” dei prodotti che invece risultavano essere congelati.

I militari del NAS di Pescara, nell’ambito di una strategia operativa mensile finalizzata al controllo dei prodotti di origine animale, hanno ispezionato una ditta  sita nella provincia di Chieti, la quale è risultata aver attivato un laboratorio di confezionamento alimenti e un deposito in assenza della prescritta autorizzazione e registrazione alla competente autorità sanitaria. Nel corso del controllo, inoltre, i Carabinieri hanno rinvenuto 800 kg circa di “vesciche e budella”, detenute per la successiva lavorazione, che non solo erano prive di indicazioni relative alla tracciabilità, ma erano anche conservate in locali privi dei requisiti igienico-sanitarie e strutturali. Il dirigente del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’A.S.L. di Lanciano - Vasto - Chieti, intervenuto sul posto su segnalazione del NAS, ha disposto la chiusura dei locali attivati abusivamente, e sottoposto a sequestro tutti i prodotti che si trovavano nell’azienda. Il valore dell’esercizio commerciale, comprese attrezzature ed arredi, ammonta a circa 3 milioni di euro, mentre il prezzo degli alimenti sequestrati è di circa un milione di euro.

Il NAS di Latina, nel corso di un’ispezione eseguita presso uno stabilimento nella provincia di Frosinone, ha accertato gravi carenze igienico strutturali. L’azienda, dal valore di circa 800.000 euro e destinata alla macellazione di bovini, suini, ovi-caprini ed equini, è stata chiusa dal personale dell’ASL Frosinone, intervenuto sul posto su segnalazione dei Carabinieri.

Il NAS di Napoli ha proceduto alla chiusura di un garage abusivamente adibito al confezionamento e l’etichetatura del pane e di altri prodotti da forno. Il locale, dal valore commerciale di circa 100.000 euro, era utilizzato anche come deposito di materie prime ed imballaggi e presentava gravi carenze igienico-sanitarie.

Il NAS di Roma ha ispezionato un’azienda agricola alle porte dell’urbe e, a seguito del controllo, ha denunciato all’Autorità Giudiziaria il responsabile legale dell’attività commerciale per frode in commercio. I militari hanno infatti accertato che l’uomo aveva cercato di vendere dei prodotti agroalimentari (olio extra vergine di oliva e pollo), mentendo sulla loro origine, qualità e provenienza. Nell’ambito degli accertamenti i Carabinieri hanno sequestrato 142 bottiglie di olio extra vergine di oliva prive di etichettatura, oltre 50 confezioni di olio extra vergine di oliva, quasi 400 etichette contraffate, e due cartellini di vendita che, erroneamente, indicavano dei polli come essere “ruspanti” e “allevati a terra”. Oltre ai provvedimenti di tipo penale, il NAS ha anche adottato delle sanzioni amministrative per la detenzione di alimenti vari privi di tracciabilità, che hanno portato al  sequestro di ulteriori 70 kg circa di alimenti congelati, per un valore complessivo di circa 8.000 euro.


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Data di pubblicazione: 5 febbraio 2018, ultimo aggiornamento 5 febbraio 2018