Attività fisica e salute
Secondo i dati del 2023 del sistema di sorveglianza Okkio alla salute
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Il 18,5% dei bambini non ha svolto attività fisica il giorno precedente l’indagine.
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Il 30,0% svolge sport almeno 3 volte a settimana e il 39,3% due volte a settimana.
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Il 31,7% pratica il gioco libero (movimento) 5-7 giorni a settimana per «almeno un’ora al giorno».
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Il 41,5%% ha la TV nella propria camera.
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Solo 1 bambino su 4 si reca a scuola a piedi o in bicicletta.
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La quota di bambini che trascorre più di 2 ore al giorno davanti a TV/videogiochi/tablet/cellulare risulta in lieve aumento rispetto agli anni precedenti (45,1%).
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Il 59,6% delle madri di bambini fisicamente poco attivi ritiene che il proprio figlio svolga insufficiente attività motoria.
I dati 2022 dell’indagine Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi di età scolare (HBSC), condotta su un campione di studenti di 11, 13 e 15 anni, mostrano che:
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Mediamente solo un adolescente su 10 svolge almeno 60 minuti al giorno di attività motoria moderata-intensa; questa abitudine diminuisce all’aumentare dell’età.
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In ogni classe di età si rilevano differenze di genere rispetto all’attività motoria moderata-intensa, con frequenze maggiori nei maschi.
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Rispetto alla rilevazione del 2018 si evidenzia una lieve riduzione della percentuale di giovani che svolge ogni giorno almeno 60 minuti di attività fisica moderata-intensa (8,2% vs 9,5%).
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La metà dei giovani, in prevalenza ragazzi, svolge attività fisica intensa almeno tre volte a settimana.
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Riguardo ai comportamenti sedentari, con l’aumentare dell’età sia ragazzi che ragazze passano più tempo sui social network e a guardare DVD in TV e video su TV e You Tube, mentre dai 13 ai 15 anni diminuisce il tempo dedicato ai videogiochi.
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Le ragazze, in ogni fascia d’età, trascorrono meno tempo a giocare ai videogiochi rispetto ai loro coetanei maschi, ma dedicano più tempo ai social media.
I dati del sistema di sorveglianza PASSI relativi al biennio 2022-2023 mostrano che:
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Il 48,3% degli intervistati di 18-69 anni può essere classificato come attivo secondo le raccomandazioni dell’OMS (ovvero pratica settimanalmente almeno 150 minuti di attività fisica moderata o 75 minuti di attività intensa o combinazioni equivalenti delle due modalità).
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Il 23,6% come parzialmente attivo (svolge qualche attività fisica moderata o intensa nel tempo libero, ma senza raggiungere i livelli settimanali raccomandati dall’OMS, oppure non fa alcuna attività fisica nel tempo libero ma svolge un lavoro regolare – continuativo - che richiede un moderato sforzo fisico).
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Il 28,1% come sedentario (non pratica attività fisica nel tempo libero e non lavora, oppure svolge un lavoro sedentario o uno che pur richiedendo uno sforzo fisico moderato o pesante non è regolare e continuativo nel tempo).
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La sedentarietà è più frequente con l'avanzare dell’età, fra le donne, fra i più svantaggiati economicamente e fra i meno istruiti. I valori sono più elevati al Sud, con il valore massimo per la Campania che registra il 48% di sedentari.
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Non sempre la percezione soggettiva del livello di attività fisica praticata corrisponde a quella effettivamente svolta: 1 adulto su 3 fra i parzialmente attivi, e quasi 1 su 4 fra i sedentari, percepiscono come sufficiente il proprio impegno nel praticare attività fisica.
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Inoltre, è ancora molto bassa l’attenzione degli operatori sanitari al problema della scarsa attività fisica, anche in caso di persone in eccesso ponderale o con patologie croniche. Su 10 intervistati solo 3 riferiscono di aver ricevuto il consiglio, da parte di un medico o di un operatore sanitario, di praticare regolarmente attività fisica; fra le persone in eccesso ponderale questa quota raggiunge il 37% e fra le persone con patologie croniche il 45%.
Il sistema di sorveglianza PASSI d'argento misura il livello di attività delle persone oltre i 65 anni utilizzando uno strumento (il PASE - Physical Activity Scale for Elderly) che consente di “quantificare” i livelli di attività fisica considerando le attività comunemente svolte da persone di questa età (passeggiare, fare giardinaggio, curare l’orto, attività domestiche, prendersi cura di un’altra persona) oltre alle attività sportive o ricreative. Per ogni intervistato il PASE restituisce un punteggio numerico che tiene conto del tipo di attività svolta nei 7 giorni precedenti l’intervista, della sua intensità e del tempo dedicatovi. A valori elevati di PASE corrispondono elevati livelli di attività fisica.
Il valore medio del punteggio PASE nel biennio 2022-2023 è pari a 94 ed è per lo più sostenuto dalle attività domestiche (80) come prendersi cura della casa o dell’orto, fare giardinaggio o prendersi cura di una persona e meno da attività di svago (24) come passeggiare, andare in bici o fare attività fisica strutturata.
Il punteggio PASE si riduce significativamente con l’aumentare dell’età (da 102 nella fascia 65-74 anni scende a 69 tra gli ultra 85enni); è più basso fra le donne (90 vs 100 fra gli uomini), tra coloro che hanno molte difficoltà economiche (82 vs 100 di chi non ha difficoltà), tra chi ha un livello di istruzione basso (84 fra coloro che hanno al più la scuola elementare vs 98 tra chi ha almeno la licenza di terza media), fra chi vive solo (91 vs 96 di chi non vive solo) e fra chi risiede nelle Regioni meridionali (84 vs 98 fra i residenti nel Centro e 106 fra i residenti nel Nord).
Camminare fuori casa è l’attività maggiormente praticata tra quelle di svago. Ben oltre la metà degli intervistati (62%) ha riferito di aver fatto una passeggiata a piedi (o in bici) nella settimana precedente l’intervista. Solo una piccola quota di intervistati ha dichiarato di praticare attività fisica strutturata, per lo più leggera (18%) come la ginnastica dolce o pesante (4%) come il nuoto, la corsa.
Le attività domestiche sono praticate dalla gran parte degli intervistati. La cura della casa resta prerogativa delle donne (98% fa attività domestiche leggere, il 62% anche pesanti vs il 61% e 36% rispettivamente fra gli uomini) così come il giardinaggio e la cura di un’altra persona, mentre piccole riparazioni o la cura dell’orto sono più frequenti fra gli uomini. Tra le attività indagate vi è anche il lavoro, considerato attività fisica se di tipo dinamico: il 9% degli ultra 65enni ha dichiarato di svolgere un lavoro (12% fra gli uomini e 6% fra le donne) e fra questi meno della metà (5% fra gli uomini e 2% fra le donne) ha riferito di svolgerne uno durante il quale deve camminare o per cui è richiesto uno sforzo fisico.
Circa il 13% degli intervistati ha problemi nella deambulazione; fra questi poco più di 1 persona su 10 ha riferito di praticare ginnastica riabilitativa.
Nonostante sia diffusa la conoscenza dell’importanza di praticare attività fisica ai fini del benessere psico-fisico degli anziani, è stato rilevato che solo il 27% degli ultra 65enni, negli ultimi 12 mesi precedenti l’intervista, ha ricevuto da parte di un medico o altro operatore il consiglio di fare attività fisica.
I dati ISTAT relativi al 2024 riportano che nel 2023, il 36,9 per cento della popolazione di 3 anni e più pratica nel tempo libero uno o più sport; il 28,3 per cento lo fa con continuità, con un aumento di 2,6 punti percentuali rispetto al 2022, mentre l’8,6 per cento lo pratica in modo saltuario.
Le persone che, pur non praticando un’attività sportiva, dichiarano di svolgere qualche attività fisica (come fare passeggiate per almeno due chilometri, nuotare o andare in bicicletta) sono il 27,9 per cento, dato che non subisce variazione.
La quota di sedentari, cioè di coloro che non svolgono né uno sport, né un’attività fisica nel tempo libero, è pari al 35 per cento e sono più sedentarie le donne rispetto agli uomini.
Praticare sport in modo continuativo è un’attività del tempo libero che decresce al crescere dell’età. Sono soprattutto i giovani tra i 6 e i 17 anni coloro che praticano molto sport, superando ampiamente il 50 per cento della popolazione e raggiungendo quasi il 64 per cento tra i 6 e i 10 anni.
L’attività sportiva saltuaria è praticata soprattutto dai 18 ai 44 anni età. All’aumentare dell’età diminuisce la pratica di attività sportive (continuative o saltuarie) e aumenta la quota di coloro che svolgono qualche attività fisica. Infatti è tra i 55 e i 74 anni che la quota di persone, che svolgono qualche attività fisica, raggiunge il massimo (33,1 per cento tra i 55 e i 59 anni, 35,3 per cento tra i 60e i 64 anni e 36,3 per cento tra i 65 e i 74 anni), per diminuire sensibilmente a partire dai 75 anni (25,0 per cento), età in cui il 65,5 per cento di anziani dichiara di non svolgere nessuna attività fisica.
Anche nel 2023 emerge una differenza territoriale, infatti la pratica dell’attività sportiva diminuisce man mano che si scende da Nord verso Sud. Anche per quanto riguarda l’attività fisica, la quota maggiore di praticanti si rileva nel Nord (più del 30 per cento) e la quota più elevata di sedentari si registra proprio nel Sud.
Nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza:
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è necessaria allo sviluppo osteo-muscolare
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contribuisce allo sviluppo di un apparato cardiovascolare sano
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contribuisce ad aumentare le capacità di apprendimento e il livello di autostima
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rappresenta un valido strumento di aggregazione sociale
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associata a una corretta alimentazione diminuisce il rischio di obesità infantile e di malattie croniche non trasmissibili.
In età adulta:
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riduce la frequenza di malattie croniche non trasmissibili, come le malattie cardiovascolari, il diabete, l'ipertensione arteriosa, alcune forme di tumore (seno, prostata, colon)
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migliora la mineralizzazione ossea, che contribuisce alla prevenzione dell'osteoporosi
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migliora la funzione digestiva e la regolazione del ritmo intestinale
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aumenta il dispendio energetico favorendo il controllo del peso corporeo
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aiuta la salute mentale, contribuendo al mantenimento delle funzioni cognitive e alla riduzione del rischio di depressione e di demenza
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riduce stress e ansia
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migliora la qualità del sonno e dell'autostima.
Durante la gravidanza:
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favorisce una buona circolazione con effetti benefici sul feto
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permette di tenere sotto controllo il peso corporeo
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riduce il rischio di diabete gestazionale, pre-eclampsia, nascita pretermine, varici venose e trombosi delle vene profonde
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apporta benefici psicologici, che includono riduzione della stanchezza, dello stress, della depressione.
Nel post-partum:
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contribuisce a ridurre la depressione e l’ansia
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aiuta a migliorare l’umore
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favorisce la funzionalità cardiorespiratoria
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permette di tenere sotto controllo il peso corporeo.
In età avanzata:
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aiuta a conservare la capacità di svolgere le normali occupazioni della vita quotidiana e quindi l’autosufficienza
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favorisce la partecipazione e l’integrazione sociale
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è importante per mantenere la massa muscolare e un buon equilibrio, prevenendo in tal modo le cadute
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produce un effetto positivo sulla funzione immunitaria
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riduce il rischio di infezioni delle vie aeree
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preserva la struttura e la funzione cerebrale favorendo il mantenimento della plasticità neuronale e protegge il sistema nervoso da eventuali danni derivanti dall'esposizione a stress
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può prevenire o ritardare l’insorgenza di patologie croniche legate all’invecchiamento e facilitare i percorsi di riabilitazione per chi ne è affetto.
In generale, nell’anziano l’esercizio fisico è in grado di migliorare il tono muscolare e la capacità di movimento, nonché di ridurre l’osteoporosi e di indurre un aumentato rilascio di mediatori neurormonali, che conferiscono una sensazione di benessere generale.
Inoltre...
L’attività fisica e sportiva, favorendo l’inclusione sociale, svolge un ruolo rilevante nel miglioramento del benessere psichico e nella prevenzione e trattamento del disagio sociale nelle diverse fasce d’età, soprattutto durante lo sviluppo giovanile.
La pratica di sport e l'attività fisica possono fornire spunti utili per l’acquisizione di un modello di vita “corretto”. Attività sportive di squadra e attività di espressione corporea permettono non solo un maggior benessere psicofisico e l’acquisizione di abilità motorie, ma costituiscono un'occasione di socializzazione e di responsabilizzazione. L’acquisizione di comportamenti sportivi (fairplay), può facilitare l’acquisizione di un modello di vita basato su regole e ruoli condivisi dalla società.
Ecco alcuni consigli da tenere sempre a mente:
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Poco è meglio di niente
Anche con quantità minime di attività fisica (es. 60 minuti a settimana), se sei una persona sedentaria puoi ottenere benefici per la salute. Quantità superiori a quella minima raccomandata apportano maggiori vantaggi
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Muoviti di più e stai meno seduto
Interrompi almeno ogni 30 minuti i periodi nei quali stai in posizione seduta o reclinata, facendo 2-3 minuti di attività, come brevi camminate, piegamenti sulle gambe, alternando la posizione seduta con quella in piedi
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Mantieni uno stile di vita attivo
Anche le attività usuali della vita quotidiana, camminare, salire le scale, fare giardinaggio, ridurre l’uso dell’automobile sono semplici azioni che fanno bene alla tua salute e favoriscono l’autonomia e l’indipendenza, soprattutto in età avanzata
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Evita la sedentarietà
I lunghi periodi di sedentarietà rappresentano un fattore di rischio, a prescindere da quanta attività fisica tu pratichi in generale
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Movimento, toccasana per le persone obese
Se sei in sovrappeso o obeso, praticare attività fisica apporta numerosi benefici, ma è necessario che venga protratta nel tempo. Meglio esercizi in acqua, ginnastica a terra, pedalate in bicicletta; frazionare l’attività fisica nell’arco della giornata consente di ridurre i livelli di sedentarietà
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Attività fisica per la futura mamma
Se sei una donna sedentaria che non ha mai praticato sport la gravidanza può essere uno stimolo per iniziare ad adottare uno stile di vita attivo, in assenza di controindicazioni specifiche, con la consapevolezza dei benefici che arreca alla futura mamma e al nascituro
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Quale attività in gravidanza
Camminare è un ottimo mezzo per allenarsi senza sforzi eccessivi. Se non ci sono controindicazioni, puoi praticare anche ginnastica dolce, esercizi in acqua, yoga e pilates modificati e adattati alla tua condizione fisica
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Attività fisica nei bambini e ragazzi con patologie croniche
Evitare la sedentarietà e poter praticare attività fisica in sicurezza è fondamentale anche per loro: esorta tuo figlio a svolgere attività in base alle sue inclinazioni e desideri personali, a meno di controindicazioni specifiche
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Attività fisica anche nei bambini e adolescenti con disabilità
I bambini e gli adolescenti, con un grado di disabilità che lo consenta, devono svolgere attività fisica secondo i livelli raccomandati per i coetanei, scegliendo con il pediatra il tipo di attività e la frequenza più adatta. Se non possono soddisfare le raccomandazioni devono, comunque, essere incoraggiati ad evitare la sedentarietà e a mantenere uno stile di vita attivo
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Attività fisica, non solo nella disabilità fisica
L’attività fisica è necessaria per le persone con disabilità fisica, disabilità neuro-sensoriale, disabilità intellettuale e malattia mentale, che devono evitare la sedentarietà e svolgere una regolare attività fisica, in base alle loro capacità e abilità.
Per approfondire
Data di ultimo aggiornamento
23 dicembre 2024