In seguito a fenomeni naturali più o meno complessi, le acque interne, superficiali o sotterranee, per effetto degli scambi che hanno luogo nei differenti comparti geologici,  si arricchiscono di minerali, micro- e macro-nutrienti, che presentano funzioni biologiche essenziali nell’organismo umano.

In presenza di particolari rocce, terreni o sedimenti, le acque possono arricchirsi di concentrazioni significative di elementi tossici quali arsenico, fluoro, boro o uranio. Ciò è rilevante in Italia, data la storia geologica del nostro paese, molto lunga e complessa, e caratterizzata dalla presenza di numerose aree vulcaniche attive.

I corpi idrici superficiali e sotterranei sono esposti a contaminazione di origine antropica che può risultare particolarmente significativa in corrispondenza di aree a forte pressione agricola e/o industriale, insediamenti umani privi di adeguati trattamenti di reflui, sversamenti di inquinanti, eventi metereologici estremi o fenomeni accidentali di altra natura.

Dati di monitoraggio sulla qualità delle risorse idriche da destinare al consumo umano, effettuati nell’ambito delle attività di controllo ambientale, previste dal decreto legislativo 152/2006, sono resi disponibili sotto forma di rapporti periodici e aggregazioni su base territoriale. Di particolare interesse sul piano nazionale è l’Annuario dei dati ambientali pubblicato periodicamente dall' Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - ISPRA.

Sulla base di un’indagine svolta su 14 regioni e 2 province autonome, per un totale di 4.416 stazioni di monitoraggio, dati Ispra del 2013 riportano per le acque sotterranee nel triennio 2010-2012 uno stato chimico in classe “buono” per il 71% delle stazioni di monitoraggio e “scarso” per il restante 29%. La connotazione di stato “buono” di un corpo idrico sotterraneo comporta che le concentrazioni di inquinanti non presentino effetti di intrusione salina, non superino gli standard di qualità ambientale e i valori soglia stabiliti; inoltre tali concentrazioni non devono impedire il conseguimento degli obiettivi ambientali stabiliti per le acque superficiali connesse,né comportare un deterioramento significativo della qualità ecologica o chimica di tali corpi, né arrecare danni significativi agli ecosistemi terrestri direttamente dipendenti dal corpo idrico sotterraneo.

Figura 2. Stato chimico delle acque sotterranee in Italia e nell’Unione Europea (elaborazione da dati EEA, report No 8/2012, “European waters - assessment of status and pressures”, 2012)

Stato chimico delle acque sotterranee in Italia e nell’Unione Europea (elaborazione da dati EEA, report No 8/2012, “European waters - assessment of status and pressures”, 2012)

Lo stato chimico viene valutato in base alla conformità agli standard ambientali di determinate sostanze chimiche elencate nell'allegato X della Direttiva 2000/60/CE e negli allegati I, II e III della Direttiva 2008/105/CE.

 

 

Figura 3. Stato ecologico delle acque superficiali in Italia e nell’Unione Europea (EEA,2012)

Stato ecologico delle acque superficiali in Italia e nell’Unione Europea (EEA,2012)


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Data di pubblicazione: 4 ottobre 2016, ultimo aggiornamento 4 ottobre 2016

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