Il processo di verifica viene perseguito valutando (ai sensi della definizione di audit prevista dall’art. 2(6) del Reg. 882/04) l’adeguatezza dei meccanismi posti in essere dalle autorità competenti nell’ambito del controllo ufficiale in sicurezza alimentare, accertando in particolare:

  1. se determinate attività ed i risultati correlati siano conformi alle disposizioni previste (“plan arrangements “, secondo la versione inglese del testo dell’art. 4.6)”;
  2. se tali disposizioni siano attuate in modo efficace;
  3. se  tali disposizioni  sono adeguate per raggiungere gli obiettivi del Regolamento n. 882/2004.

Il sistema nazionale di audit ai sensi dell’articolo 4 (6) del Regolamento n. 882/2004 prevede un meccanismo di audit “a cascata” tra le Autorità Competenti [Ministero della Salute (ACC), Regioni e Province autonome (ACR) ed Aziende Sanitarie Locali-ASL (ACL)] designate dal DLgs 193/2007. Il Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, della Sicurezza Alimentare e degli Organi Collegiali per la tutela della salute del Ministero della Salute (DSVETOC) effettua audit sui sistemi regionali di prevenzione in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria, mentre le Regioni e le Provincie Autonome svolgono a loro volta audit sulle ASL.

Ad integrazione del sistema ivi descritto, il Ministero della Salute effettua audit sui propri uffici periferici: i Posti di ispezione frontaliera (PIF) e gli Uffici Sanità Marittima Aerea e di Frontiera (USMAF).

Gli audit in argomento sono da considerarsi come audit interni al Servizio Sanitario Nazionale, svolti da auditor che hanno una ampia conoscenza delle autorità competenti e una specifica esperienza nel settore della sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria.

Relativamente all’organizzazione e alla gestione a livello nazionale del sistema di audit, l’Accordo Stato-Regioni del 7 febbraio 2013 (Rep. Atti n.46/CSR) riporta al Capitolo 3 dell’allegato i criteri e le indicazioni generali circa l’implementazione dei sistemi di audit delle autorità competenti ai sensi dell’art 4.6 Reg. 882/2004, in particolare definisce il campo dell’audit, l’arco temporale dei cicli di audit, le fasi del processo di audit (programmazione, preavviso di audit, pianificazione ed esecuzione dell’audit, rapporto di audit ed eventuale piano d’azione, pubblicità dei rapporti di audit, seguito da dare ai risultati dell’audit). Il Capitolo 3 definisce inoltre i requisiti (in termini di formazione e di esperienze lavorative o professionali: almeno 1 anno negli ambiti di applicazione del Reg. 882/2004, ed eseguono almeno 1 audit nel primo triennio di vigenza dell’Accordo, e successivamente almeno 2 audit in un triennio) e i vincoli dell’auditor per l’esercizio dell’attività.

Il capitolo 2 dell’Accordo Stato-Regioni definisce il percorso di formazione e mantenimento nel tempo di un’adeguata qualificazione degli operatori addetti al controllo ufficiale/audit. Sono stati individuati , a tal fine, percorsi di formazione specifici in base ai destinatari (operatori addetti al controllo ufficiale/auditor sugli OSA/ auditor sulle  AC ) e per ciascuno dei tre percorsi sono stati definiti i contenuti formativi.

L’accordo inoltre prevede l’istituzione presso il DSVETOC del Ministero della Salute di un “Tavolo tecnico di coordinamento”, composto da 3 rappresentanti del Ministero della Salute e da 5 rappresentanti delle Regioni/Province Autonome, con la funzione di analizzare lo stato di applicazione dello stesso ed i risultati di audit sul SSN, nonché di formulare le proposte di aggiornamento ed integrazione degli standard ivi definiti.

Al fine di corrispondere ai criteri di esecuzione degli audit, definiti dalle Linee guida di cui alla Decisione della Commissione 2006/677/CE, e in particolare alle esigenze di un coordinamento a livello nazionale dei sistemi di audit, (…”Se in uno Stato membro sono previsti più programmi di audit, occorre coordinarli tutti in modo efficace per garantire un decorso scorrevole delle verifiche ispettive in seno a tutte le autorità competenti interessate”, 5.1 allegato alla Decisione), l’Ufficio IX della Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari (DGSAF) procede con cadenza annuale al monitoraggio dello stato di attuazione dei sistemi di audit regionali in materia di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare e alla raccolta di informazioni sull’attività di audit sul SSN svolta dal Ministero e dalle Regioni e Province Autonome ai sensi dell’art. 4 (6) del Reg. 882/04. La rendicontazione riguarda anche la descrizione delle eventuali criticità incontrate nella realizzazione dei programmi di audit regionali, nonché le principali carenze/non conformità emerse nel corso delle missioni effettuate, le eventuali raccomandazioni formulate e le principali azioni conseguenti.

Per ulteriori approfondimenti si rimanda alle seguenti pagine:

Audit 'a cascata' tra le autorità competenti (ACC/ACR/ACL)

  • Organizzazione e gestione del sistema di audit dell'autorità competente centrale (ACC)
  • Organizzazione e gestione del sistema di audit delle autorità competenti regionali (ACR)
  • Meccanismi posti in essere per garantire che le autorità competenti adottino le misure appropriate alla luce dei risultati degli audit
  • Meccanismi posti in essere per garantire che gli audit siano oggetto di un esame indipendente e siano eseguiti in modo trasparente.  

Audit del Ministero della Salute sugli uffici periferici

  • Audit sui Posti di ispezione frontaliera (PIF)
  • Audit sugli Uffici Sanità Marittima Aerea e di Frontiera (USMAF)

 


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Data di pubblicazione: 16 gennaio 2014, ultimo aggiornamento 16 gennaio 2014

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