All'inizio della seconda guerra mondiale la malaria era ancora presente su buona parte del nostro territorio, in particolare al centro sud, nelle isole maggiori e lungo le fasce costiere delle regioni nord-orientali, con propaggini di ipoendemia nella Pianura Padana.
La trasmissione della malaria fu praticamente interrotta a conclusione della Campagna di Lotta Antimalarica (1947-51), casi sporadici si verificarono in Sicilia fino agli inizi degli anni '60. Nel 1970 l'OMS include l'Italia tra i paesi indenni da malaria. Tuttavia nel nostro paese continuano a essere presenti zanzare del genere Anopheles, potenziali vettori di malaria.
La malattia è soggetta a notifica obbligatoria e il ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità hanno l’incarico di mantenere un Sistema di sorveglianza nazionale per la valutazione annuale della situazione epidemiologica dei casi importati, e per poter intervenire prontamente sul territorio in caso di sospetti eventi autoctoni. L'Istituto Superiore di Sanità ha anche l'incarico di conferma microscopica di diagnosi dei casi notificati.
Per approfondire:
Data di ultimo aggiornamento 25 marzo 2021