Il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) è lo strumento che consente, con le numerose informazioni ad oggi disponibili sul Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS), di misurare secondo le dimensioni dell'equità, dell'efficacia, e della appropriatezza che tutti i cittadini italiani ricevano le cure e le prestazioni rientranti nei Livelli essenziali di assistenza (LEA). Esso rappresenta una svolta significativa nelle metodologie di monitoraggio dei LEA, e aggiorna il Sistema di Garanzia introdotto nel 2000.
Il DM 12 marzo 2019 "Nuovo sistema di garanzia per il monitoraggio dell'assistenza sanitaria" è stato pubblicato in G.U. il 14 giugno 2019 ed è operativo a partire dal 1 gennaio 2020.
Gli indicatori individuati sono 88:
Le specifiche tecniche degli indicatori sono illustrate nella circolare applicativa (DM 12 marzo 2019, art. 3, comma 1) del 27 ottobre 2020, che contiene le schede tecniche degli indicatori NSG (prevenzione, distrettuale, ospedaliera, contesto ed equità) e la metodologia per il calcolo degli indicatori NSG-PDTA.
Il NSG è stato realizzato in piena collaborazione con i referenti istituzionali e tecnici delle Regioni e con esperti epidemiologi e statistici provenienti dal mondo universitario e della ricerca. Ogni passaggio, dall’elenco degli indicatori, riportato nell’allegato 1 al DM12 marzo 2019, sino al modello di lettura della variabilità regionale (allegato 2 al DM12 marzo 2019) è stato condiviso.
In particolare, si evidenziano alcuni aspetti che rendono il Nuovo Sistema di Garanzia innovativo e rilevante:
La sperimentazione
Nell’ambito del Comitato LEA è stato istituito un tavolo tecnico con l’obiettivo di sperimentare la metodologia di monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza prevista dal decreto sul Nuovo Sistema di Garanzia.
Nello specifico, il sottogruppo ha provveduto alla sperimentazione della metodologia di monitoraggio dei LEA prevista dal NSG sul sottoinsieme di indicatori valutativo che sostituisce la Griglia LEA a partire dall’anno di valutazione 2020.
Il sottoinsieme di 22 indicatori viene definito “CORE” (i restanti 66 indicatori vengono definiti “NO CORE”, all’interno dei quali si trovano 10 indicatori dedicati ai PDTA).
Per ciascun indicatore è definita una funzione di valorizzazione che, dato il valore dell’indicatore, calcoli un punteggio su una scala da 0 a 100, con il punteggio 60 corrispondente al valore soglia dell’indicatore. La funzione di valorizzazione è elaborata per ciascun indicatore per esaltare o penalizzare alcuni intervalli di valori assunti dall’indicatore e per definire una zona di valori obiettivo a cui attribuire il punteggio massimo. In ogni caso il fine principale dell’utilizzo delle funzioni di valorizzazione è quello di rendere confrontabili i punteggi di tutti gli indicatori, essendo tutti compresi nello stesso intervallo 0-100 e con punteggio 60 corrispondente alla soglia di sufficienza.
I criteri di penalità/premialità sono individuati attraverso lo studio della variabilità temporale e territoriale degli indicatori.
Il punteggio complessivo dell’area di assistenza è determinato dalla media pesata dei punteggi degli indicatori CORE dell’area stessa, comprensivi di tutti i premi/penalità, ed è espresso in un punteggio compreso tra 0 e 100.
Affinché la Regione sia adempiente il punteggio di ciascuna area di assistenza dovrà collocarsi nell’intervallo di 60-100. Un punteggio inferiore a 60, anche in una sola area, darà un esito negativo nella valutazione.
Sulla base degli esiti della sperimentazione si possono distinguere le Regioni che garantiscono i LEA da quelle che non li garantiscono, come si evince dai risultati disponibili per gli anni 2016, 2017, 2018 e 2019.
Tabella 1 - I risultati della sperimentazione 2019
REGIONI CHE GARANTISCONO I LEA
Regioni | Area Prevenzione | Area Distrettuale | Area Ospedaliera |
---|---|---|---|
Piemonte | 91,72 | 88,33 | 85,78 |
Lombardia | 91,95 | 89,98 | 86,01 |
P.A. di Trento | 78,63 | 75,06 | 96,98 |
Veneto | 94,13 | 97,64 | 86,66 |
Friuli Venezia Giulia | 80,39 | 78,35 | 80,62 |
Liguria | 82,09 | 85,48 | 75,99 |
Emilia Romagna | 94,41 | 94,51 | 94,66 |
Toscana | 90,67 | 88,5 | 91,39 |
Umbria | 95,65 | 69,29 | 87,97 |
Marche | 89,45 | 85,58 | 82,79 |
Lazio | 86,23 | 73,51 | 72,44 |
Abruzzo | 82,39 | 79,04 | 73,84 |
Campania | 78,88 | 63,04 | 60,4 |
Puglia | 81,59 | 76,53 | 72,22 |
Sardegna | 78,3 | 61,7 | 66,21 |
REGIONI CHE NON GARANTISCONO I LEA
Regioni | Area Prevenzione | Area Distrettuale | Area Ospedaliera |
---|---|---|---|
Valle d'Aosta | 72,16 | 48,09 | 62,59 |
P.A. di Bolzano | 53,78 | 50,89 | 72,79 |
Molise | 76,25 | 67,91 | 48,73 |
Basilicata | 76,93 | 50,23 | 77,52 |
Calabria | 59,9 | 55,5 | 47,43 |
Sicila | 58,18 | 75,2 | 70,47 |
È inoltre disponibile il confronto tra i risultati della sperimentazione per gli anni 2016, 2017, 2018 e 2019 a livello di punteggio complessivo, suddiviso per area di assistenza (prevenzione, distrettuale, ospedaliera).
Nelle pagine “Sperimentazione indicatori CORE e “Sperimentazione indicatori “NO CORE” è possibile trovare il dettaglio dei valori per i rispettivi indicatori a livello regionale.
Conclusioni
Il DM 12 marzo 2019 "Nuovo sistema di garanzia per il monitoraggio dell'assistenza sanitaria" individua 88 indicatori:
Come descritto nella pagina “Il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG)”, il sottoinsieme su cui si basa la sperimentazione è formato da 22 indicatori e viene definito “CORE”, mentre i restanti 66 indicatori vengono definiti “NO CORE”, all’interno dei quali si trovano 10 indicatori dedicati ai PDTA.
Vedi l’elenco degli indicatori NO CORE.
Mentre i risultati della sperimentazione sui 22 indicatori CORE sono disponibili nella pagina “Sperimentazione indicatori CORE”, di seguito è possibile consultare i risultati dei restanti indicatori.
Valori degli indicatori NO CORE, 2015-2019:
Tra gli 88 indicatori individuati all’interno del Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) per la valutazione dell’assistenza sanitaria (DM 12 marzo 2019), ce ne sono 10 destinati al monitoraggio e alla valutazione dei percorsi diagnostico-terapeutico assistenziali (PDTA) per specifiche condizioni di salute.
Il PDTA è una sequenza predefinita, articolata e coordinata di prestazioni erogate a livello ambulatoriale e/o di ricovero e/o territoriale, che prevede la partecipazione integrata di diversi specialisti e professionisti (oltre al paziente stesso), a livello ospedaliero e/o territoriale, al fine di realizzare la diagnosi e la terapia più adeguate per una specifica situazione patologica o anche l’assistenza sanitaria necessaria in particolari condizioni della vita, come ad esempio la gravidanza e il parto (Piano Nazionale per il Governo delle Liste d’Attesa 2019-2021).
Le prestazioni che costituiscono tale sequenza sono individuate secondo quanto previsto dalle linee guida e dalle raccomandazioni specifiche basate su evidenze scientifiche documentate.
È evidente che la stessa sequenza può essere assicurata da modelli organizzativi diversi in funzione della realtà demografica, sociale e assistenziale in cui devono essere applicati gli interventi; ne deriva che nella valutazione dei PDTA gli indicatori scelti per il monitoraggio e la valutazione a livello nazionale, devono prescindere dal modello organizzativo, misurando gli effetti attesi in termini di tipologia di prestazioni, tempistiche ed esiti clinici. In questo modo è possibile confrontare i valori degli indicatori ottenuti attraverso i modelli organizzativi regionali diversi, fornendo un importante strumento di informazione per individuare le scelte organizzative migliori.
Il PDTA può essere quindi considerato come la contestualizzazione nella pratica clinica e assistenziale relativa a un ambito territoriale ben definito, delle linee guida e delle raccomandazioni basate sulle evidenze scientifiche.
In considerazione della complessità dei sistemi da monitorare e valutare, in quanto relativi non alla singola prestazione ma ad un percorso assistenziale, la Direzione Generale della Programmazione Sanitaria ha istituito uno specifico Gruppo di Lavoro interdisciplinare, multiprofessionale e interistituzionale, dedicato a sviluppare, sperimentare e aggiornare la metodologia per il monitoraggio e la valutazione dei PDTA.
La metodologia messa a punto (vedi la parte generale introduttiva del “Manuale operativo” aggiornato nel mese di giugno 2021) è stata condivisa ottenendo riscontro positivo con, in ordine temporale: l’Expert Group on Health Systems Performance Assessment della Commissione Europea, le Società scientifiche di area medica e gli Ordini professionali sanitari, il Comitato LEA, tutte le 21 Regioni e P.A..
L’allegato 1 del DM 12 marzo 2019 contiene 10 indicatori di processo relativi a 6 PDTA patologia specifici, individuati sulla base dell’impatto delle patologie sulla popolazione e sull’assistenza sanitaria.
I 10 indicatori riguardano l’aderenza alle terapie farmacologiche e ai controlli periodici dei marcatori di malattia e la tempestività degli interventi terapeutici chirurgici e medici.
La validità di questi indicatori di processo nel monitorare e valutare la realtà assistenziale italiana declinata nei diversi modelli organizzativi regionali è stata verificata analizzando l’associazione degli indicatori con alcuni esiti di salute, quali il ricovero per complicanze e il decesso, e pubblicando i risultati su riviste scientifiche internazionali (vedi gli articoli in formato pdf relativi a: validazione degli indicatori PDTA Diabete (articolo 1 e articolo 2) e validazione indicatori PDTA Tumore della mammella).
Di seguito, per ogni PDTA sono riportati:
PDTA Broncopneumopatie cronico ostruttive (BPCO)
PDTA Scompenso cardiaco
PDTA Diabete
PDTA Tumore alla mammella nella donna
PDTA Tumore del colon
PDTA Tumore del colon retto
La sperimentazione è stata effettuata sulla base di tre assunti iniziali:
I risultati ottenuti sono stati trasmessi dalle Regioni alla Direzione Generale della Programmazione Sanitaria, Ufficio 6. Grazie all’attivazione delle procedure di interconnessione dei flussi nazionali, gli indicatori elaborati a livello regionale saranno confrontati con quelli prodotti a livello nazionale.
Il 31 dicembre 2019 si è conclusa la prima sperimentazione in tutte le Regioni e Province Autonome italiane, relativa all’assistenza erogata ai soggetti inclusi nella coorte nell’anno 2015 e quindi relativa ai 12-18 mesi (in funzione dell’indicatore) successivi la data di inclusione. In analogia alla procedura seguita dal Nuovo Sistema di Garanzia per gli indicatori trasversali, il 2017 è quindi l’anno in cui è stata fatta la prima valutazione, che prosegue annualmente.
La metodologia di monitoraggio e valutazione dei PDTA si è dimostrata specifica e applicabile nei diversi contesti regionali.
L’aderenza alle linee guida relative alle terapie farmacologiche, ai controlli periodici dei marcatori di malattia e alla tempestività degli interventi terapeutici chirurgici e medici ha un evidente effetto protettivo nei confronti degli esiti negativi di salute (ospedalizzazione per complicanze e decesso).
A tal proposito, si vedano gli articoli in formato pdf relativi a: validazione degli indicatori PDTA Diabete (articolo 1 e articolo 2) e validazione indicatori PDTA Tumore della mammella).
I 10 indicatori di processo individuati consentono di monitorare e valutare il percorso diagnostico-terapeutico specifico per ciascuna delle patologie considerate, fornendo informazioni sul funzionamento del sistema di gestione della patologia nel garantire esiti favorevoli.
All’interno di ogni PDTA sono individuabili l’indicatore o gli indicatori di processo che producono eventuali criticità, anche in riferimento alla variabilità dei valori tra regioni diverse.
Di seguito è possibile scaricare, in formato PDF, i risultati del monitoraggio degli indicatori PDTA inclusi in NSG per anno di valutazione:
Data di ultimo aggiornamento 11 luglio 2022