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Protesi mammarie

Data di ultimo aggiornamento 11 giugno 2024


Classificazione delle protesi mammarie

Le protesi mammarie, comunemente impiantate per ragioni estetiche o ricostruttive, sono dispositivi medici regolamentati dal Decreto legislativo 5 agosto 2022, n.137 e dal Regolamento UE 745/2017.

In generale, i dispositivi medici sono raggruppati, in funzione della loro complessità e del potenziale rischio per il paziente, in quattro classi: I, IIa, IIb, III. La classificazione tiene conto dell’invasività del dispositivo, della sua dipendenza da una fonte di energia (dispositivo attivo) e della durata del tempo di contatto con il corpo.

Le protesi mammarie:

  • sono dispositivi invasivi, perché destinate a penetrare nel corpo e a lungo termine, cioè persistenti nel paziente per un tempo superiore a 30 giorni. Per questo vengono inquadrate come dispositivi medici di classe III;
  • appartengono, quindi, alla classe di rischio più alta per la quale è previsto che l'Organismo Notificato, prima di rilasciare la certificazione CE, e quindi prima della immissione sul mercato, valuti con particolare attenzione progettazione, qualità e produzione;
  • il certificato CE di ogni dispositivo medico ha, tuttavia, una validità limitata nel tempo. In prossimità della data di scadenza, e prima di procedere al rinnovo del certificato, è compito dell’Organismo Notificato procedere a una nuova verifica e valutazione del dispositivo.
  • occorre precisare che in Italia non ci sono Fabbricanti di protesi mammarie.

Sorveglianza e dati

Le Autorità competenti di ciascun Paese svolgono un’attenta e costante attività di vigilanza e sorveglianza del mercato a garanzia di sicurezza nell'utilizzo delle protesi immesse in commercio. In caso si riscontrino eventuali rischi per la salute pubblica, l’Autorità competente di uno stato membro può decidere limitazioni o restrizioni del commercio o della messa in servizio delle protesi, motivando alla Commissione Europea le ragioni della decisione.

In Italia, in base alle attività di sorveglianza effettuate presso la Direzione generale dei dispositivi medici:

  • sono circa 57.000 le protesi mammarie vendute in media ogni anno (dati 2011-2022);
  • il 63% risulta impiantato per finalità estetiche, il 37% per finalità ricostruttiva;
  • si stima che ogni anno circa 41mila pazienti ricevano un impianto;
  • dalla banca dati del Ministero della salute risultano, nel 2022, 613 segnalazioni di incidenti, in gran parte dovuti a rottura del dispositivo;
  • il trend delle segnalazioni di incidente, aumentato tra il 2014 e il 2017 anche grazie all’attività di sensibilizzazione svolta dal Ministero della salute verso gli operatori sanitari, la comunità scientifica ed i fabbricanti/distributori di protesi mammarie, ha mostrato segni di stabilizzazione tra il 2017 e il 2019. Nel 2020, si è rilevata una brusca diminuzione delle segnalazioni, verosimilmente legata alla situazione emergenziale da COVID-19 che ha ridotto gli accessi diagnostici e terapeutici anche ai pazienti portatori di protesi mammarie. Segue una lenta ripresa delle segnalazioni fino al 2022 che non ha raggiunto comunque il numero pre-pandemia.

Segnalazioni di incidente

Gli operatori sanitari pubblici o privati che, nell'esercizio della loro attività, rilevino un incidente con un qualunque dispositivo medico, e quindi anche con le protesi mammarie, sono tenuti a darne comunicazione al Ministero della salute. I termini e le modalità di segnalazione sono stabilite dal Decreto legislativo 5 agosto 2022, n.137

La comunicazione deve essere:

  • effettuata direttamente o tramite la struttura sanitaria ove l'incidente si è verificato, nel rispetto di eventuali disposizioni regionali che prevedano la presenza di referenti per la vigilanza sui dispositivi medici.
  • inviata anche al fabbricante o al suo mandatario, anche per il tramite del fornitore del dispositivo medico.

Devono essere notificate: le rotture, le contratture capsulari, i siliconomi, il BIA-ALCL, l’ASIA syndrome o qualsiasi altra anomalia rilevata a seguito dell’impianto della protesi mammarie, così come eventuali altre anomalie riscontrate dall’operatore sanitario ancor prima dell’impianto.

È importante che l’operatore sanitario segnali:

  • il codice della protesi
  • il numero di lotto e il seriale (se disponibili)
  • la data di impianto e rimozione.

Tali informazioni sono essenziali al fine di individuare correttamente il dispositivo oggetto dell’incidente e conoscerne l’emivita all’interno del corpo della paziente.

Come fare per segnalare un incidente

È a disposizione degli Operatori Sanitari un modulo on line per la segnalazione di incidenti con dispositivi medici: Rapporto di incidente da parte di operatore sanitario al Ministero della Salute.

In accordo con quanto stabilito a livello europeo sulla segnalazione di incidenti con le protesi mammarie da parte dei Fabbricanti (Vedi: Guidance on the vigilance system for CE-marked medical devices. DSVG 04 Breast Implants), i Fabbricanti possono inviare la segnalazione secondo le modalità descritte in: Sistema di segnalazione per i dispositivi medici.

Raccomandazioni

Se sei un paziente rammenta che dal primo agosto 2023 è obbligatorio che i dati relativi all’intervento che hai effettuato vengano registrati nel registro regionale e nazionale degli impianti protesici mammari. Ricorda, inoltre, che, a seguito dell’intervento di impianto di una protesi mammaria, ti verrà rilasciata una etichetta contenente il nome del Fabbricante che ha prodotto il dispositivo impiantato, il codice, il lotto ed il seriale dello stesso. Copie di questa etichetta sono allegate al verbale operatorio del tuo intervento e dunque se dovessi perdere il cartellino che ti ha consegnato il chirurgo, richiedendo una copia della tua cartella clinica, potrai ritrovare in essa tutto quanto necessario per identificare il dispositivo impiantato.

Le protesi mammarie non sono definitive e il paziente potrà quindi sottoporsi più volte nell’arco della propria vita all’intervento chirurgico di sostituzione dell’impianto.Le più frequenti cause di rimozione o sostituzione del dispositivo sono la contrattura capsulare o la rottura della protesi, che possono verificarsi a distanza di tempo variabile secondo fattori non prevedibili e non preventivabili.

Per qualsiasi richiesta di chiarimenti è possibile scrivere all’indirizzo: vigilance@sanita.it.

Tracciabilità delle protesi

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