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FAQ - Tumore della mammella

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Data ultima verifica: 1 febbraio 2024


Domande e risposte (Mostra risposte)

Ci sono diversi tipi di tumore al seno, che possono svilupparsi in diverse parti della mammella. Una prima importante distinzione può essere fatta tra forme non invasive e forme invasive.
Le forme non invasive, dette anche carcinoma in situ, si sviluppano nei dotti e non si espandono al di fuori del seno. Difficilmente questa forma dà luogo a noduli palpabili al tatto, più spesso viene identificata attraverso la mammografia. La più comune forma di carcinoma in situ è il carcinoma duttale in situ.
Il cancro al seno invasivo ha la capacità di espandersi al di fuori del seno. La forma più comune è il carcinoma duttale infiltrante, che rappresenta circa i 3/4 di tutti i casi di cancro della mammella.

Per saperne di più consulta la pagina: Il tumore della mammella

Spesso il primo sintomo riconoscibile è un nodulo o un’area ispessita nel seno. Fortunatamente la maggior parte dei noduli, circa il 90%, non sono forme tumorali.

Tra i possibili sintomi che possono essere indizio di tumore della mammella ricordiamo:

  • cambiamenti nella forma o nelle dimensioni di uno o di entrambe le mammelle
  • perdite dai capezzoli
  • rigonfiamenti sulle ascelle
  • avvallamenti, fossette sulla pelle del seno
  • arrossamenti intorno al capezzolo
  • cambio nell’aspetto del capezzolo o retrazione dello stesso
  • alterazione della cute (cute a buccia d’arancia)
  • dolore ingiustificato al seno o all’ascella.

Per la prevenzione del cancro al seno  è fondamentale la diagnosi precoce: bisogna quindi aderire ai programmi di screening per il tumore della mammella e sottoporsi ai controlli periodici indicati dal proprio medico curante.

Per la prevenzione di questo tumore è, anche, fondamentale adottare uno stile di vita sano e attivo. In particolare, si sono dimostrate efficaci alcune strategie: non fumare, seguire una corretta alimentazione, praticare un'attività fisica regolare, evitare il consumo di alcol.

Il tumore alla mammella è il tumore (neoplasia) più frequente nelle donne in Italia

Le donne dai 50 ai 69 anni, ogni due anni, vengono invitate dalla propria ASL di appartenenza, in genere con una lettera personalizzata, a un appuntamento prefissato per effettuare una mammografia. L’obiettivo è evidenziare la presenza di tumori anche molto piccoli, non altrimenti individuabili.

In questa fascia d'età si concentra, infatti, la maggior parte dei tumori del seno, secondo le linee d’indirizzo internazionali.

In alcune Regioni si sta sperimentando l'efficacia in una fascia di età più ampia, quella compresa tra i 45 e i 74 anni.

Sì, il programma di screening è gratuito, dalla mammografia agli esami di approfondimento e alle cure che dovessero eventualmente essere necessarie.

È bene ripetere la mammografia ogni due anni a partire dai 50 anni. Infatti, tutte le donne invitate vengono richiamate allo scadere dei due anni. Nel frattempo è sempre opportuno controllare il proprio seno attraverso l’autopalpazione e rivolgersi in caso di dubbio al proprio medico curante.

Per le donne con più di 50 anni, le Linee Guida europee, indicano che eseguire una mammografia ogni due anni consente nella maggior parte dei casi di evidenziare tumori in fase iniziale, senza aumentare i rischi da radiazioni.

Le mammografie eseguite nell’ambito del programma di screening sono valutate separatamente da due radiologi esperti, così come prevedono le raccomandazioni europee. I radiologi che operano nei programmi di screening devono partecipare a programmi di formazione continua.

Se il risultato della mammografia è nella norma il centro screening invia la comunicazione del risultato direttamente a casa (con lettera o via mail) e dopo due anni provvede a inviare un nuovo invito a ripetere la mammografia. Se, tra un esame e il successivo, si nota qualche trasformazione del seno, come: noduli palpabili, deformazione o indurimenti della pelle, retrazioni o sanguinamento dal capezzolo è necessario rivolgersi tempestivamente al proprio medico di fiducia

Nel caso in cui il risultato della mammografia è dubbio, la donna viene contattata telefonicamente dalla ASL per eseguire degli esami di approfondimento come una seconda mammografia e/o un'ecografia (entrambi accertamenti non invasivi), un agoaspirato per esame citologico o una biopsia per esame istologico,oppure altri accertamenti (risonanza magnetica, galattografia, etc.) e/o una visita senologica. La visita del seno è fatta da un medico esperto, in grado di cogliere con la vista e con la palpazione del seno cambiamenti anche piccoli ma significativi.

A conclusione degli esami di approfondimento il medico consegna alla donna una risposta con i dettagli del percorso di assistenza che può prevedere:

  • invito a effettuare la mammografia di screening alla scadenza prevista dal programma in caso di esito negativo/normalità
  • sorveglianza con controllo ravvicinato: la donna viene invitata ad effettuare controlli con maggiore frequenza.
  • in caso di esito positivo (diagnosi di tumore) la donna viene indirizzata a effettuare un trattamento e le vengono date le informazioni necessarie a proseguire il percorso di assistenza.


La mammografia è una radiografia delle mammelle ed è l’esame più specifico, sensibile ed efficace per la diagnosi precoce del tumore al seno. Consente di vedere se ci sono lesioni o noduli prima che siano palpabili. Per questo motivo si usa anche come screening, cioè su donne che non hanno disturbi né hanno manifestato alcun cambiamento, per identificare possibili tumori al seno in fase iniziale.

No, la mammografia non è dolorosa ma in alcune donne la necessaria compressione della mammella può dare fastidio per qualche minuto.

La mammografia non è rischiosa (nello screening si usano mammografi digitali che utilizzano dosi di radiazioni molto basse)

È consigliabile rivolgersi alla propria ASL di appartenenza. In alcune regioni è possibile prenotare l’esame di screening telefonando al numero verde messo a disposizione dalle ASL o attraverso un sito internet specifico.

Se si è al di fuori della fascia di età a cui lo screening è rivolto ma si nota qualche trasformazione del seno, è opportuno rivolgersi tempestivamente al proprio medico di medicina generale.

Alcune Regioni hanno esteso le fasce di età dello screening mammario anticipandone l’inizio a 45 anni. 


Dai 45 anni e fino al compimento dei 50 anni, in base alle linee guida internazionali, è opportuno effettuare la mammografia con cadenza annuale.

La mammografia non ha particolari controindicazioni, ma, salvo eccezioni, non si esegue in gravidanza. Pertanto, la donna in gravidanza che riceve un invito è bene che contatti il Centro Screening di riferimento per comunicare il suo stato e programmare l’esame dopo il parto. Anche durante l’allattamento si consiglia di contattare il Centro Screening perché, anche se è possibile eseguire la mammografia, la sua valutazione è più difficile e quindi può essere opportuno posticiparla.

Non vi sono controindicazioni. Nel periodo premestruale si può però verificare uno stato di maggiore tensione mammaria che può provocare una sensazione di maggiore fastidio durante l’esecuzione della mammografia.

Avere le protesi mammarie non impedisce di effettuare una mammografia. È possibile svolgere l’esame mammografico con qualche particolare attenzione, e se necessario, integrarlo con l’ecografia mammaria e eventuali altri esame del seno a giudizio del medico radiologo.

Consigliamo al momento del ricevimento dell’invito allo screening mammografico di contattare il centro screening ai recapiti indicati nella lettera per comunicare la presenza di protesi agli operatori di screening.

No, la mammografia è un esame che consente la diagnosi precoce di un tumore alla mammella già presente, nella maggior parte dei casi diagnosticabile nella fase iniziale di sviluppo e quindi più facilmente trattabile e con maggiore probabilità di guarigione.

Se non si riceve la risposta dell’esame entro il tempo medio indicato dalla ASL, è opportuno contattare il servizio screening/ASL di appartenenza (telefonando, mandando una mail o presentandosi di persona) per richiedere il risultato.


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