I Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA) possono essere definiti come persistenti disturbi del comportamento alimentare associati a una alterazione della percezione corporea e del controllo del proprio peso e delle forme corporee, che danneggiano la salute fisica o il funzionamento psicologico.
I DNA sono disturbi determinati da una pluralità di variabili, che richiedono una rete di interventi e la costruzione di percorsi di cura dedicati, in grado di fornire ai pazienti interventi precoci, multiprofessionali e complessi.
Tutti i DNA, ma in particolare le forme più frequenti e note (anoressia e bulimia nervose, disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo, binge eating disorder), oltre a determinare danni alla salute fisica, derivanti dal comportamento alimentare disturbato, dalle eccessive restrizioni alimentari, dalle abbuffate, dall’uso e l’abuso di meccanismi di compenso così come l’esercizio fisico eccessivo, comportano:
interrompendo così la traiettoria di crescita e compromettendo in modo consistente la qualità della vita.
La notevole eterogeneità nella fenomenologia clinica dei DNA rende complessa la diagnosi e spesso allunga il tempo che intercorre tra l’insorgenza dei sintomi, l’inquadramento diagnostico e l’inizio del percorso di cura, con gravi conseguenze sull’esito dello stesso, compromettendone l’efficacia che è tanto più elevata quanto più precocemente ha inizio.
L’identificazione e la previsione di un intervento precoce, strutturato e che si avvalga della collaborazione di diverse figure professionali all’interno di un percorso multidisciplinare in equipe, costituiscono i cardini fondamentali per evitare il rischio di danni permanenti a carico di tutti gli organi ed apparati dell’organismo (cardiovascolare, gastrointestinale, endocrino, ematologico, scheletrico, sistema nervoso centrale, dermatologico ecc.) che può portare fino alla morte, nei casi più severi. (Ministero della Salute, Linee di indirizzo nazionali per la riabilitazione nutrizionale dei disturbi dell’alimentazione, intesa in Conferenza Stato Regioni del 22 giugno 2017, Rep. Atti n. 93/CSR).
Il 15 marzo è la Giornata nazionale dedicata alla sensibilizzazione verso queste patologie.
Scopo dello studio "Focus sui Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione nei giovani fino a 25 anni", realizzato dal Ministero della Salute, è descrivere l’andamento dei disturbi del comportamento alimentare nel triennio 2019- 2021 dal punto di vista di:
Si vuole inoltre valutare l’ipotesi che le pesanti restrizioni e l’isolamento sperimentati dai giovani durante la pandemia da COVID-19 abbiano stimolato/innescato l’impennata di casi a cui si è assistito.
La popolazione considerata sono i giovani da 0 a 25 anni (inclusi) residenti in Italia.
I risultati presentati nello studio sono basati sull’analisi dei contenuti dei flussi informativi EMUR-PS (accessi in PS), SISM (Sistema Informativo Nazionale Salute Mentale) e SDO (dimissioni ospedaliere).
In particolare:
Per approfondire
Analogo andamento è presentato dai ricoveri ospedalieri per DCA. La percentuale di dimessi riconducibili a questo gruppo diagnostico (sul totale dei dimessi della classe d’età 0-25 anni) passa dallo 0.27% del 2017 allo 0.51% del 2022. (Tabella 2 e Grafico 2). In valori assoluti si passa dai 4.218 dimessi del 2017 ai 6.351 del 2022.
Dimessi da strutture di ricovero dal 2017 al 2022
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2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 |
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Dimessi "Sindromi e disturbi da alterato comportamento alimentare" da 0 a 25 anni | 4218 | 4265 | 4560 | 4020 | 6203 | 6351 |
Dimessi da 0 a 25 anni per tutte le cause | 1558495 | 1498000 | 1445879 | 1108577 | 1193480 | 1257435 |
Rapporto dimessi "Sindromi e disturbi da alterato comportamento alimentare" da 0 a 25 anni" / Accessi per tutte le cause | 0,27 | 0,28 | 0,32 | 0,36 | 0,52 | 0,51 |
Grafico 2
Si evidenzia che i dimessi per DCA rappresentano nel triennio 2019-2021 il gruppo diagnostico fra quelli riconducibili ai Disturbi Mentali, che ha subito l’incremento percentuale più importante passando dall’8.3% del 2019 all’11.8% del 2021.
L’incremento descritto è dovuto prevalentemente alle giovani donne dai 14 ai 17 anni che rappresentavano il 45.9% dei dimessi per DCA nel 2019 ed il 56.5% nel 2021. Nel Grafico 3 che segue si vede la composizione per sesso dei dimessi per DCA negli anni dal 2017 al 2022. Esiste una differenza significativa fra maschi e femmine in termini di giornate di degenza con valori di circa il doppio, verosimilmente dovuta ad una complessità maggiore della casistica.
Grafico 3
Consulta anche:
Nel 2024 sono stati censiti per la neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza oltre 770 strutture territoriali (82%) e ambulatori specialistici (18%), 99 strutture di tipo residenziale e 97 strutture semiresidenziali.
Nell’anno 2023 i posti nelle strutture residenziali sono stati pari a 1.029 per 265.580 giornate di assistenza e 1.343 utenti; sempre nel 2023 i posti nelle strutture semiresidenziali sono stati pari a 1.348 con 3.212 utenti assistiti e 212.869 giornate di assistenza erogate.
Per quanto riguarda l’attività dei servizi territoriali, al momento non è possibile effettuare un’analisi dettagliata sui DCA in quanto non è ancora disponibile il flusso specifico della Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza. Comunque dai dati del flusso SISM (Sistema informativo sulla salute mentale degli adulti) si evidenzia una analoga dinamica del fenomeno negli utenti adulti. Nello specifico nella classe di età 18-25 anni gli utenti assistiti dai Dipartimenti di salute mentale con diagnosi di DCA sono notevolmente aumentati nel triennio 2019-2021 passando da 3.383 a 4.880 utenti; in totale nel 2021 sono stati assistiti 12.032 utenti adulti.
Consulta anche:
Data di pubblicazione: 3 aprile 2024 , ultimo aggiornamento 4 aprile 2024