Assistenza domiciliare
Entro il 2026 l’assistenza domiciliare sarà integrata al 10% degli over-65, anche grazie all’impiego della telemedicina.
Traguardi finali (Target)
- Arrivare ad almeno 842.000 persone totali over 65 in assistenza domiciliare.
L’area di cambiamento punta a realizzare un nuovo modello di assistenza territoriale di prossimità per portare le risposte ai bisogni di salute il più vicino possibile ai cittadini.
A questo scopo sarà adottata e attuata una Riforma del modello organizzativo della rete di assistenza territoriale basata:
In questo quadro saranno, inoltre, sviluppati tramite i fondi del PN Equità in Salute interventi mirati nelle regioni del sud Italia per garantire l’accesso ai servizi sanitari e socio-sanitari delle fasce della popolazione in condizioni di vulnerabilità.
Definizione di un nuovo modello organizzativo della rete di assistenza sanitaria territoriale.
Entro il 2026 l’assistenza domiciliare sarà integrata al 10% degli over-65, anche grazie all’impiego della telemedicina.
Le CdC sono presidi che assicurano la presa in carico della comunità di riferimento attraverso l’istituzione di un’équipe multiprofessionale costituita da medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialisti, infermieri di famiglia e di comunità e tutti gli altri professionisti sanitari coinvolti nel processo di cura.
Gli OdC sono presidi che svolgono una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero. Hanno l’obiettivo di evitare ricoveri impropri e di favorire dimissioni protette in luoghi, prossimi al domicilio, più idonei al prevalere di fabbisogni assistenziali, di stabilizzazione clinica, del recupero funzionale e dell’autonomia.
Le COT sono strutture che svolgono una funzione di coordinamento della presa in carico della persona e di raccordo tra servizi e professionisti, al fine di assicurare 7 giorni su 7 continuità, accessibilità ed integrazione dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria.
Nelle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia saranno investiti, attraverso il Programma Nazionale Equità nella Salute, 625 milioni di euro per:
Sviluppo di un nuovo assetto di prevenzione collettiva e sanità pubblica basato sull’approccio one health attraverso:
Data di ultimo aggiornamento 29 febbraio 2024