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24 marzo 2019, Giornata mondiale della tubercolosi

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La Giornata mondiale della tubercolosi (TBC) viene celebrata il 24 marzo di ogni anno in ricordo del 24 marzo 1882 quando Robert Koch annunciò alla comunità scientifica la scoperta dell’agente eziologico di tale malattia.

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) da sempre mira a sensibilizzare istituzioni, organizzazioni della società civile, operatori sanitari e altri attori coinvolti nella lotta alla tubercolosi a collaborare e unire gli sforzi per fermare la malattia e ridurre drasticamente il numero di decessi ad essa correlati.

Questo è essenziale per raggiungere l'obiettivo della strategia “End TB” di porre fine alla tubercolosi entro il 2030 come parte degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

La Regione europea ha sviluppato un suo specifico piano di azione per gli anni 2016-2020. Tra gli obiettivi per l’anno 2020:

  • ridurre del 35% i decessi per TBC
  • ridurre l’incidenza della TBC del 25%
  • raggiungere un tasso di successo del trattamento del 75% tra i casi di TBC multi-farmacoresistenti (MDR-TB).

La situazione

L'OMS dal 1997 pubblica ogni anno il Global Tuberculosis Report, un documento che descrive la situazione epidemiologica dei Paesi aderenti. La tubercolosi è una delle prime 10 cause di morte in tutto il mondo.

Nel mondo:

  • 10 milioni di persone hanno contratto la tubercolosi nel 2017
  • 1,6 milioni sono morti a causa della malattia.
  • si stima che 1 milione bambini si siano ammalati di tubercolosi e 230.000 bambini siano morti a causa della malattia
  • si stimano 558.000 nuovi casi con resistenza alla rifampicina, il farmaco più efficace contro la tubercolos; la tubercolosi multi-farmacoresistente (MDR-TB) rappresenta un grave problema per la salute pubblica e una minaccia per la sicurezza sanitaria.

In Europa:

  • i casi di TBC continuano a scendere dal 2008
  • sono 55.337 i casi segnalati in 31 paesi dell'Unione europea nel 2017
  • il 4,4% di tutti i casi segnalati è rappresentato da bambini sotto i 15 anni

In Italia:

  • i casi di TBC continuano a scendere dal 2006
  • i casi segnalati passano da 4.461 nel 2011 a 3.944 nel 2017
  • il 37,4% dei casi segnalati fa parte della classe di età 25-44 anni
  • l’incidenza calcolata sulle notifiche nazionali scende da 7,5 casi per 100.000 abitanti nel 2011 a 6,5 casi per 100.000 abitanti nel 2017.

Incidenza di tubercolosi in Italia (n. casi per 100.000 abitanti) - anni 2006-2017

Incidenza di tubercolosi in Italia (n. casi per 100.000 abitanti) - anni 2006-2017

L'Italia è definita dall’OMS un Paese “a bassa endemia”, poiché si registrano meno di 10 casi di malattia ogni 100.000 abitanti. La maggior parte dei casi si verifica in soggetti appartenenti alle categorie più deboli o che, più difficilmente, possono accedere ai servizi socio-sanitari. La bassa incidenza di tubercolosi in Italia è legata anche al miglioramento della diagnosi e della terapia.

Attività del ministero

Il ministero della Salute insieme alle Regioni e alle Province Autonome ha elaborato linee guida finalizzate alla prevenzione della tbc, alla sorveglianza della malattia e delle resistenze ai farmaci antitubercolari e a studiare percorsi utili a favorire l’accesso ai servizi sanitari per la diagnosi e il trattamento della malattia.

Nell’ambito delle attività internazionali, il ministero ha partecipato a novembre 2017 alla Conferenza ministeriale globale TBC nell'era degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, ospitata dal Governo della Federazione Russa a Mosca, e, nel 2018, alla 73a sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel corso della quale sono stati affrontati gli obiettivi specifici della prevenzione e il controllo della TBC in modo globale e multisettoriale.

Per approfondire:




Data di pubblicazione: 22 marzo 2019 , ultimo aggiornamento 22 marzo 2019


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