Home / Giovani e fumo

Giovani e fumo


Immagine giovani e fumo


Nonostante la diminuzione del numero dei fumatori nei paesi industrializzati, resta preoccupante la percentuale dei fumatori giovani.

Per quanto riguarda il fumo tra i minori, i dati sono forniti da tre rilevazioni che si svolgono ogni quattro anni:

  • lo studio HBSC (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare) promosso dall’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS, che coinvolge dal 2001 gli studenti di 11, 13 e 15 anni in tutte le Regioni italiane
  • la GYTS (Global Youth Tobacco Survey - Indagine globale sul tabacco e i giovani), promossa dall’OMS e dal Centro di controllo delle malattie di Atlanta/USA (CDC), che coinvolge dal 2010 gli studenti del terzo anno della scuola secondaria di primo grado e del primo e secondo anno della scuola secondaria di secondo grado (13, 14 e 15 anni)
  • la ESPAD Italia (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs – Italy) una ricerca sui comportamenti d’uso di alcol, tabacco e sostanze psicotrope legali e non, da parte degli studenti e delle studentesse di età compresa fra i 15 e i 19 anni frequentanti le scuole medie superiori italiane.

Per contrastare questo problema, che racchiude in sé, sia aspetti sanitari che sociali, la comunità scientifica raccomanda programmi di prevenzione da rivolgere, sia alla società nel suo complesso e alla popolazione “sana” (prevenzione ambientale e universale), che a gruppi e individui a rischio (prevenzione selettiva e indicata).

In linea generale l’obiettivo degli interventi di prevenzione è quello di contrastare l’uso di sostanze nella comunità e tra i giovani, attraverso la riduzione dei fattori di rischio e l’acquisizione di competenze e abilità personali (life skills), che vadano ad influenzare i fattori di protezione.

Uno dei contesti privilegiati dove poter sviluppare programmi di prevenzione efficaci è quello scolastico, attraverso interventi partecipativi, volti a fornire informazioni correte sull’uso del tabacco e, contestualmente, a facilitare lo sviluppo di competenze dei giovani, come il pensiero critico, la capacità decisionale e la gestione delle emozioni. L’efficacia di questi interventi aumenta se viene coinvolta la famiglia e il contesto sociale di appartenenza.

In generale questi interventi devono avere la finalità di promuovere l’empowerment delle persone e della comunità di riferimento, affinché ognuno possa fare scelte sulla salute consapevoli.

Cosa dice la legge

Il divieto di vendita e somministrazione di tabacco ai minori di 16 anni inizia nel 1934 con il Regio Decreto 2316, “Testo unico delle leggi sulla protezione e l’assistenza della maternità e dell’infanzia”, che stabilisce, all’art. 25, anche il divieto di fumare nei luoghi pubblici.

La Legge di conversione 8 novembre 2012, n. 189 del decreto 13 settembre 2012 ha innalzato il limite dei 16 anni previsto dall'art. 25 del regio decreto 1934.

Con il Decreto Lgs. n. 6 del 12 gennaio 2016, all'articolo 24 sono aumentate le sanzioni pecuniarie ai rivenditori: 500 e 3.000 euro con la sospensione della licenza per 15 giorni. In caso di recidiva la sanzione pecuniaria va dai 1.000 agli 8.000 euro con la revoca della licenza.

Dal 1° gennaio 2013 iI distributori automatici sono dotati di un sistema automatico di rilevamento dell’età.

Per approofondire



Data di ultimo aggiornamento 29 maggio 2024



Condividi

Tag associati a questa pagina

Argomenti correlati