Home / Antibiotico-resistenza nel settore umano

Antibiotico-resistenza nel settore umano

In cifre

Esiste una relazione certa tra il consumo eccessivo e inappropriato di antibiotici e l’insorgenza del fenomeno della resistenza, presente sia nel mondo umano sia nel mondo animale.

Alcuni dati

  • In Europa sono 670mila/l’anno le infezioni di batteri resistenti alle cure che causano 35mila decessi, 12mila in Italia
  • Nel biennio 2022-23 in Italia sono stati 430mila i ricoverati che hanno contrato un’infezione: l’8,2% contro una media UE del 6,5%
  • In Italia sono stati somministrati antibiotici al 44,7% dei degenti contro una media europea del 33,7%
  • Si potrebbero ridurre del 30% le infezioni facendo più prevenzione negli ospedali e riducendo i consumi di antibiotici. Tra le 135 e le 210mila infezioni nosocomiali evitabili con maggiori accorgimenti igienici
  • In Italia desta preoccupazione la ripresa, a partire dal 2022, del consumo di antibiotici, aumentato del 6,4% nel 2023 rispetto all’anno precedente; la prevalenza aumenta con l’avanzare dell’età, raggiungendo il 60% negli over 85. 

La sorveglianza dell’antibiotico-resistenza in Italia e in Europa

Nel nostro Paese sono attivi il sistema di Sorveglianza nazionale dell’antibiotico-resistenza e il sistema di Sorveglianza delle CPE (batteriemie da enterobatteri produttori di carbapenemasi, una classe di antibiotici ad ampio spettro), entrambi coordinati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), collegati al sistema europeo EARS-Net (European Antimicrobial Resistance Surveillance Network), coordinato dall’ECDC, che pubblica i dati a livello europeo in Surveillance Atlas of Infectious Diseases. Questi sistemi di sorveglianza hanno l’obiettivo di monitorare la diffusione e l’evoluzione delle infezioni sostenute dai patogeni sorvegliati e di permettere lo sviluppo di strategie di contenimento adeguate, a livello locale, regionale e nazionale.

Infezioni correlate all’assistenza

Un aspetto importante dell’antibiotico-resistenza (ABR) è rappresentato dalle infezioni correlate all’assistenza (ICA). ICA e ABR sono strettamente correlate: due facce della stessa medaglia. Infatti, il 75% delle infezioni da batteri resistenti agli antibiotici è rappresentato da ICA. 

Per saperne di più

Iniziative di contrasto in Italia

Le iniziative di contrasto del Ministero sono oggi coordinate dal Piano nazionale PNCAR, che affronta il problema con azioni di monitoraggio, sorveglianza e contrasto del fenomeno dell’antibiotico-resistenza (ABR) sia nel settore umano sia veterinario, in linea con i piani delle agenzie internazionali.

Sistemi di sorveglianza

  1. Dal 2001 l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) coordina in ambito umano il sistema di sorveglianza dell’antibiotico-resistenza AR-ISS, costituito da una rete di laboratori ospedalieri di microbiologia clinica reclutati su base volontaria, con l’obiettivo primario di descrivere frequenza e andamento dell’antibiotico-resistenza in un gruppo di patogeni isolati da infezioni invasive (batteriemie e meningiti) che rappresentano sia infezioni acquisite in ambito comunitario che associate all’assistenza sanitaria.
    Sono rilevate le sensibilità agli antibiotici, eseguite di routine dai laboratori ospedalieri di microbiologia clinica, dei ceppi appartenenti a otto specieStaphylococcus aureusStreptococcus pneumoniaeEnterococcus faecalisEnterococcus faeciumEscherichia coliKlebsiella pneumoniaePseudomonas aeruginosa e Acinetobacter spp, isolati da sangue o liquor. I risultati del primo rapporto nazionale sono stati pubblicati nel novembre 2019. 
    Il Ministero, con Circolare 18 gennaio 2019 e Circolare 25 marzo 2022, ha aggiornato il protocollo AR-ISS.
  2. Nel 2013 il Ministero ha istituito, con circolare 26 febbraio 2013, il sistema di sorveglianza delle batteriemie da enterobatteri produttori di carbapenemasi (CPE), che raccoglie e analizza, presso l'Istituto superiore di sanità, le segnalazioni dei casi di batteriemie da K. pneumoniae ed E. coli resistenti ai carbapenemi e/o produttori di carbapenemasi da tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di monitorare la diffusione e l’evoluzione di queste infezioni e sviluppare strategie di contenimento adeguate.
    I dati analizzati si basano sulle segnalazioni anonime e individuali inviate dagli Ospedali/Aziende ospedaliere e dalle Unità sanitarie locali al Ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
  3. L'Agenzia italiana del farmaco (AIFA) contribuisce alla sorveglianza dei consumi degli antibiotici nell’uomo. Ogni anno l'AIFA pubblica il rapporto nazionale L’uso degli antibiotici in Italia fornendo dati di consumo e spesa degli antibiotici a livello nazionale e regionale.

Piano nazionale della prevenzione

Il controllo e la prevenzione dell’ABR e delle ICA sono stati inseriti nel macro obiettivo del Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025. Il piano include sei Macro obiettivi, che le Regioni si sono impegnate a perseguire con piani/programmi specifici:

  1. Malattie croniche non trasmissibili
  2. Dipendenze e problemi correlati
  3. Incidenti stradali e domestici
  4. Infortuni e incidenti sul lavoro, malattie professionali
  5. Ambiente, clima e salute
  6. Malattie infettive prioritarie.

I progressi delle Regioni vengono misurati attraverso indicatori specifici:

  • proporzione di strutture ospedaliere, appartenenti ad aziende sanitarie e aziende ospedaliere, aderenti alla circolare 26 febbraio 2016, sul totale delle strutture ospedaliere
  • proporzione di Regioni che producono un report annuale che documenti l'uso degli antibiotici, con finalità di controllo dell'antibiotico resistenza
  • proporzione di Regioni che realizzano il programma di comunicazione. Il programma deve prevedere interventi periodici di cui deve essere valutato l’impatto
  • proporzione di CIO (Comitato per il controllo delle infezioni ospedaliere) che producono un report annuale sulle infezioni correlate all'assistenza.

Il processo di monitoraggio annuale e la valutazione finale del Piani Regionali della Prevenzione è a carico del Ministero.

Progetti CCM 

Il Ministero, attraverso il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM), finanzia numerosi progetti di collaborazione per la conduzione di indagini conoscitive sui sistemi di sorveglianza delle infezioni associate all’assistenza, a livello nazionale, e per standardizzare le metodiche di sorveglianza in grado di fornire dati di qualità e comparabili, a livello nazionale ed europeo, e per la promozione di pratiche sicure nell’assistenza ai pazienti i cui risultati sono i seguenti:

  • costituzione di una banca dati nazionale di dati provenienti dai sistemi di sorveglianza regionali o da studi di prevalenza sulle infezioni correlate alla assistenza (ICA) e in particolare sviluppando una sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico e sorveglianza delle infezioni in terapia intensiva
  • pubblicazione di linee guida sui principali micro-organismi “sentinella”, per la sorveglianza delle ICA 
  • supporto alla rete di sorveglianza della antibiotico resistenza nel settore umano dell'Istituto Superiore di sanità (AR-ISS) e Micronet
  • pubblicazione di un documento di compendio sulle principali misure per la prevenzione e il controllo delle infezioni associate all’assistenza (Progetto “INF-OSS”)
  • iniziative di comunicazione destinate ai professionisti sanitari e alla popolazione.

Partecipazione ad attività internazionali

Durante il Semestre italiano di Presidenza della UE sono state emanate le Conclusioni del Consiglio sulla sicurezza dei pazienti e la qualità dell’assistenza medica, compresi la prevenzione e il controllo delle infezioni associate all’assistenza sanitaria e della resistenza agli antimicrobici, in cui vengono riprese e ribadite tutte le indicazioni già presenti in precedenti atti di indirizzo internazionali.

L’Italia partecipa ai lavori del Global AMR R&D hub. Questo hub internazionale raccoglie informazioni sugli investimenti nei settori della ricerca e dello sviluppo sui prodotti antibiotici in produzione e sugli incentivi disponibili a livello globale in tre sezioni dedicate in una dashboard. Questa fornisce indicazioni basate sull’evidenza per definire le priorità di ricerca e sviluppo in tema di antimicrobico-resistenza (AMR) e per massimizzare l'impatto e l'efficienza delle risorse impiegate nei vari Paesi, per categoria di patogeno. La dashboard contiene quasi 8000 progetti per un totale di oltre 6 miliardi di dollari investiti. Una sintesi dei risultati dell’analisi delle informazioni contenute nella dashboard è stata impiegata per definire raccomandazioni in tema di AMR per il prossimo G20.

Inoltre, il nostro Paese è attivamente coinvolto nella Global health security agenda per l’action package AMR (GHSA-AMR). Nell’ultimo anno, sono stati condivisi documenti di indirizzo, linee guida, best practices ed esperienze di successo tra i vari Paesi partecipanti. La Presidenza dei lavori, nel dicembre 2020, passerà dall’Uganda agli USA. 

L’Italia ha partecipato all’indagine online Survey of healthcare workers’ knowledge, attitudes and behaviours on antibiotics, antibiotic use and antibiotic resistance in the EU/EEA condotta nel periodo gennaio-marzo 2019 dal Centro europeo per il controllo delle malattie (ECDC) riguardante le conoscenze e gli atteggiamenti degli operatori sanitari sugli antibiotici e l’antibiotico-resistenza. Il sondaggio ha visto coinvolti in maniera specifica gli operatori sanitari, inclusi medici, infermieri, farmacisti e dirigenti ospedalieri, nonché scienziati, fisioterapisti, odontotecnici e studenti delle professioni sanitarie. Gli operatori sanitari, infatti, svolgono un ruolo fondamentale nelle azioni di contrasto allo sviluppo e alla diffusione della resistenza agli antibiotici. Pertanto, è importante che le loro conoscenze in questo campo siano sempre aggiornate, in modo da poter agire correttamente e informare in modo adeguato i loro pazienti. Il sondaggio ha raccolto la partecipazione di oltre 12 mila professionisti sanitari da 30 Paesi in EU/SEE. Oltre 2 mila professionisti in Italia hanno aderito all’indagine. Leggi l'approfondimento.

In occasione della campagna annuale sull’igiene delle mani (5 maggio 2019), i professionisti sanitari in Italia hanno partecipato anche all’indagine condotta a livello globale dall’OMS Global Survey on Infection Prevention and Control (IPC) and Hand Hygiene, online dal 16 gennaio al 16 novembre 2019, per descrivere lo stato di attuazione dei programmi di prevenzione e controllo delle infezioni nelle strutture sanitarie per acuti. L’indagine aveva il duplice obiettivo di incoraggiare e supportare la auto-valutazione, a livello locale, dello stato di attuazione delle pratiche per la prevenzione e il controllo delle infezioni e per la promozione dell’igiene delle mani, e di raccogliere informazioni rilevanti da utilizzare per le successive campagne e interventi di miglioramento. L’indagine proponeva l’utilizzo di due strumenti di autovalutazione mirati all’igiene delle mani (HHSAF - Hand Hygiene Self-Assessment Framework) e ai programmi di prevenzione e controllo delle infezioni (IPCAF - Infection Prevention and Control Assessment Framework). In questo caso, il contributo italiano al sondaggio OMS è stato molto limitato e, pertanto, i risultati non devono essere ritenuti rappresentativi dello stato dei programmi di IPC e igiene delle mani del nostro Paese.

Formazione/Informazione

Il 18 novembre 2020 il Ministero della Salute ha organizzato un webinar accreditato ECM sull'uso consapevole degli antibiotici, durante il quale è stato presentato il rapporto Gli italiani e gli antibiotici: informazione, utilizzo e consapevolezza del fenomeno dell’antimicrobico resistenza, che contiene i risultati della ricerca, realizzata dal Censis, su incarico e in collaborazione con l’Università di Foggia. L’indagine è stata effettuata su un campione nazionale rappresentativo di italiani adulti, nel cui ambito sono state focalizzate tre categorie maggiormente coinvolte ed interessate all’uso degli antibiotici:

  • i genitori di figli piccoli (da 0 a 11 anni)
  • gli anziani (dai 65 anni in su)
  • i possessori di animali domestici.

Il 19 novembre 2019 il Ministero ha organizzato il Corso di formazione "AMR One health" accreditato ECM per le professionalità sanitarie, con lo scopo di mettere in comune le conoscenze e le competenze di medici, veterinari e farmacisti, in relazione al tema dell’antimicrobico-resistenza.

Iniziative di comunicazione

In occasione della Settimana mondiale sull'uso consapevole degli antibiotici (World Antibiotic Awareness Week, 12-18 November 2018) e della Giornata europea degli antibiotici (18 novembre) il Ministero della Salute ha rilanciato la campagna mondiale “Antibiotics: Handle With Care” (Antibiotici: maneggiare con cura!), in collaborazione con OMS, FAO e OIE e pubblicato i materiali predisposti dal Gruppo tecnico di coordinamento, tradotti e adattati da ECDC in collaborazione con l'Istituto superiore di sanità.
ll 22 novembre 2019 il Ministero ha organizzato la Giornata sull'uso consapevole degli antibiotici, dedicata all’antimicrobico resistenza (AMR) in collaborazione con AIFA, ISS e Agenas.
Il 18 novembre 2020 ha promosso la Giornata europea degli antibiotici, nell'ambito della contestuale Settimana mondiale della consapevolezza antimicrobica (World Antimicrobial Awareness Week - WAAW) promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dal 18 al 24 novembre 2020.

L’Italia partecipa con l'Istituto Superiore di Sanità al progetto Joint Action europea sull’AMR (EU-JAMRAI), in collaborazione con l’Università di Udine e  l’Università di Foggia. Tra le iniziative di comunicazione promosse a livello europeo, è stato creato il primo logo globale per l'AMR, frutto di una competizione internazionale indetta tra cittadini. Il simbolo è formato dall’intersezione di due cuori di colori diversi (bianco e rosso) a formare una X che richiama la forma di due pillole e nello stesso tempo la forma di un cerotto. Pertanto, il simbolo rappresenta dei farmaci antibiotici, di cui è necessario preservare l’efficacia, utilizzandoli con consapevolezza e in modo prudente, prendendoci cura del problema dell’insorgenza e della diffusione dei batteri resistenti.

Altre iniziative di comunicazione sono state destinate ai professionisti sanitari e alla popolazione (come la Campagna sulla consapevolezza e uso prudente degli antibiotici), in partnership con le campagne annuali della Giornata europea per l’uso consapevole degli antibiotici (European Antibiotic Awareness Day – EAAD, 18 novembre) e della Settimana mondiale (World Antimicrobial Awareness Week – WAAW). 

Per approfondire

Iniziative internazionali

La prima risoluzione mondiale (World Health Assembly - WHA) sulla resistenza agli antimicrobici (AMR) risale al 1998. Con questo documento l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) riconosce l’AMR come grave minaccia per la salute pubblica nazionale e globale e propone che ogni Paese provveda a programmare campagne informativo/educative per i professionisti del settore e implementi azioni ad hoc per monitorare l’andamento dell’AMR.

A livello Europeo, la Conferenza “The Microbial Threat”, tenutasi a Copenaghen nel 1998, si conclude con una serie di raccomandazioni, tra le quali il rafforzamento delle reti europee di sorveglianza dell’AMR e la realizzazione di campagne per l’uso prudente degli antibiotici.

Dal punto di vista della sorveglianza, l’Unione Europea sostiene, a partire dagli anni ’90, il programma del Sistema Europeo di Sorveglianza dell’AMR (European Antimicrobial Resistance Surveillance System - EARSS), supportato dalla Direzione Generale per la Salute e la Protezione dei Consumatori (DG-SANCO) della Commissione Europea e successivamente coordinato dall’ECDC, con il nome di EARS-net. Esso consiste in una rete di laboratori di riferimento per la sorveglianza e il rilevamento della frequenza di alcuni germi, indicatori di AMR, che danno origine a problemi clinico-epidemiologici.

Dal 2001 la Commissione Europea emana documenti di indirizzo sulla tematica, tra cui la Raccomandazione del Consiglio Europeo sull’uso prudente degli antibiotici del 15 novembre 2001, in cui si chiede agli Stati Membri di porre in atto iniziative per la sorveglianza e il monitoraggio di tale fenomeno.

Dal 2004 al 2008 la Direzione Generale per la Salute e la Protezione dei Consumatori (DG SANCO) della Commissione Europea ha finanziato un progetto di ricerca, denominato Improving Patient Safety in Europe - IPSE, con l’obiettivo di armonizzare i dati sulle infezioni associate all’assistenza sanitaria e meglio delineare i contorni del fenomeno, soprattutto in riferimento ai tre ambiti di maggiore impatto clinico: le infezioni del sito chirurgico, le batteriemie associate a catetere vascolare centrale e le polmoniti associate a ventilazione invasiva nelle Unità di Terapia Intensiva (UTI). L’Italia ha aderito all'iniziativa nel 2006. 

Dal 2008 l'ECDC coordina la rete di sorveglianza delle infezioni associate all’assistenza (Health Care Associated Infections–network, HAI-net), collezionando dati dai sistemi di sorveglianza di 17 Paesi europei, secondo le definizioni di caso fornite dalla rete HELICS. Tali dati vengono periodicamente immessi nel database del sistema europeo di sorveglianza dell’ECDC denominato TESSy.
Sempre nel 2008 l’ECDC indice la Giornata europea sull’uso prudente degli antibiotici, che ogni anno vede coinvolti, a diversi livelli, la popolazione generale, i medici di famiglia, i medici ospedalieri.

Inoltre, l’ECDC indice la Giornata europea sull’uso prudente degli antibiotici (18 novembre), che ogni anno vede coinvolti, a diversi livelli, le istituzioni rilevanti, la popolazione generale, e i professionisti sanitari del settore umano e veterinario. Il Ministero della Salute supporta la campagna ogni anno, insieme ad altre iniziative internazionali rilevanti, come la Giornata mondiale per la lotta alla sepsi (13 settembre), Giornata mondiale per la sicurezza del paziente (17 settembre), Giornata mondiale dell'igiene delle mani (5 maggio).

Nel 2011 la Commissione approva il Piano di azione contro le minacce crescenti di resistenza antimicrobica che contiene 12 azioni da implementare con gli Stati Membri e individua 7 aree prioritarie di intervento:

  1. Uso appropriato di antimicrobici nell’uomo e negli animali
  2. Prevenzione delle infezioni e della loro diffusione
  3. Sviluppo di nuovi farmaci o approcci alternativi
  4. Cooperazione a livello internazionale per contenere il rischio di AMR
  5. Miglioramento di monitoraggio e sorveglianza del fenomeno in medicina umana e veterinaria
  6. Promozione della ricerca e della innovazione
  7. Implementazione delle attività di comunicazione, educazione e formazione.

Nel 2015 la Presidenza tedesca del G7 individua l’AMR tra le problematiche su cui fosse opportuno e necessario un impegno e una presa di posizione degli Stati membri. La Dichiarazione, sottoscritta dai Ministri della Salute, tenutosi a Berlino riporta le priorità e le azioni per un impegno condiviso.

La 68° Assemblea Mondiale della Sanità, nel maggio 2015, con la Risoluzione WHA68.7 adotta il Piano d’azione globale sull’antimicrobico-resistenza (Global action plan on antimicrobial resistance - GAP) dell'OMS e viene sottolineata l’importanza della collaborazione tripartita tra FAO (Food and Agriculture Organization), WOAH (World Organisation for Animal Health).

A queste attività fanno seguito nel giugno 2016: la Risoluzione sulla resistenza agli antimicrobici adottata dalla 39° Conferenza della FAO, la Risoluzione sulla lotta alla resistenza agli antimicrobici e la promozione dell'uso prudente degli agenti antimicrobici negli animali, adottata nel maggio 2015 dall'Assemblea generale dei delegati dell'OIE, e l'iniziativa della Commissione del Codex Alimentarius.

Durante la presidenza olandese del 2016 le conclusioni del Consiglio d’Europa del giugno 2016 chiedono agli Stati membri di sviluppare entro metà 2017 un piano nazionale di contrasto all’AMR basato sulla strategia “one health” e in linea con il WHO Global Action Plan. Inoltre si chiede a Stati membri e Commissione Europea di sviluppare un nuovo Piano di azione Europeo e di sviluppare una linea guida europea per l’uso prudente degli antibiotici.

Nel settembre 2016, durante la 71° Sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel corso di un meeting di alto livello sull’antimicrobico-resistenza, viene approvata una Dichiarazione politica con l’intento di aumentare la consapevolezza dei governi e accelerare l’impegno globale sul problema, nell’ambito della Global Health Security Agenda.

Il 30 giugno 2017 la Commissione Europea adotta lo European One Health Action Plan against Antimicrobial Resistance (AMR) un Piano d'azione europeo con visione “one health”.

A novembre 2018 vengono pubblicati i risultati dell’ultimo sondaggio, condotto, per conto della CE, dalla rete pubblica Kantar di Bruxelles, nei 28 Stati membri dell'UE tra l'8 e il 26 settembre 2018. Leggi il report completo Special Eurobarometer 478 - Antimicrobial Resistance.

In questi ultimi anni, tra i tavoli internazionali che si occupano della problematica vanno menzionati il G7, il G20, il Global AMR R&D Hub, e la Global Health Security Agenda (GHSA), un'iniziativa promossa dal governo degli Stati Uniti che dedica all’AMR l’Action Package Prevent1 - AMR.

Il 14 giugno 2019 vengono adottate anche le Conclusioni del Consiglio dell’Unione Europea sulle prossime tappe per fare dell'UE una regione in cui si applicano le migliori pratiche nella lotta alla resistenza antimicrobica.

Nel 2019 l'OMS identifica 32 antibiotici in fase di sviluppo clinico, di cui solo sei classificati come innovativi. La mancanza di accesso ad antimicrobici di qualità e con un meccanismo d’azione innovativo rimane un problema importante.

In anni recenti, anche l’OECD ha dedicato sempre maggiore attenzione alla tematica dell’AMR, pubblicando importanti documenti in collaborazione con le altre organizzazioni internazionali di riferimento. In particolare nel 2022, la Presidenza tedesca del G7 ha commissionato all'OCSE e all'OMS un documento informativo congiunto sull'affrontare il peso delle infezioni e della resistenza antimicrobica associate all'assistenza sanitaria, con un focus sui Paesi del G7. I risultati del rapporto valutano il livello di attuazione delle politiche di prevenzione e controllo delle infezioni sia nei Paesi del G7 sia a livello globale. Inoltre, nell’ottobre 2022, l’OMS ha rilasciato la prima lista di 19 patogeni fungini di importanza clinica. Nel novembre 2022, presso la terza Conferenza globale sull’AMR organizzata a Muscat, Oman, anche l’Italia sottoscrive il Manifesto di Muscat.

Il 13 giugno 2023, il Consiglio dell’UE adotta una raccomandazione per combattere la resistenza antimicrobica con un approccio One Health.
L’iniziativa mira, tra le altre azioni, a promuovere l’uso responsabile degli antimicrobici, a migliorare la prevenzione e il controllo delle infezioni e ad aumentare la ricerca e l’innovazione. Gli obiettivi contenuti nelle Raccomandazioni, concreti e misurabili, rappresentano un modo efficace per monitorare i progressi e raggiungere gli obiettivi relativi alla prevenzione e riduzione della resistenza antimicrobica fino al 2030.
Anche l’Italia aderisce alle azioni europee per contrastare lo sviluppo e la diffusione dei microrganismi resistenti ai farmaci, anche considerato il ruolo che l’Italia svolge nello scenario europeo in termini di prevalenza di infezioni resistenti e decessi attribuibili, e di consumo di antibiotici.

Le misure proposte contenute nella raccomandazione includono:

  • obiettivi concreti per ridurre l'uso degli antimicrobici entro il 2030, compresa una riduzione del 20% del consumo umano totale di antibiotici e una riduzione del 50% delle vendite complessive nell'UE di antimicrobici utilizzati per gli animali da allevamento e l'acquacoltura
  • rafforzamento dei piani d'azione nazionali per contribuire all'attuazione di questi obiettivi e monitorare l'uso degli antibiotici a livello nazionale, compresi indicatori per valutare i progressi
  • migliorare la sorveglianza della resistenza antimicrobica e del consumo di antimicrobici (AMC) a tutti i livelli, compresi ospedali e strutture di assistenza a lungo termine
  • migliorare la salute e il benessere degli animali destinati alla produzione alimentare per ridurre la diffusione delle malattie infettive negli allevamenti
  • sensibilizzazione del pubblico e dei professionisti che operano nei settori della salute umana e veterinaria, compresa la formazione degli operatori sanitari e campagne di comunicazione.

A dimostrazione della crescente preoccupazione internazionale su questo tema, nel 2024 l’AMR è un argomento importante dei lavori sia del G7 che del G20.

Nell'ottobre 2024 in occasione della riunione dei Ministri della Salute nell'ambito del G7 Italia, si è posta particolare attenzione al tema antibiotico-resistenza. Nella riunione congiunta con i Ministri delle Finanze, l’Italia ha annunciato un finanziamento di 21 milioni di dollari nel prossimo triennio a favore di CARB-X, una partnership globale senza scopo di lucro che sostiene lo sviluppo di nuovi antibiotici. Leggi la news.

Inoltre, la Commissione accoglie con favore la dichiarazione internazionale sulla lotta contro la resistenza antimicrobica. Tra gli impegni della Dichiarazione, l’obiettivo di ridurre del 10% entro il 2030 il numero di decessi globali dovuti alla resistenza antimicrobica batterica, l’attuazione di piani d’azione nazionali da parte di tutti i Paesi, per affrontare la resistenza antimicrobica attraverso l’approccio One Health, l’istituzione di un gruppo indipendente per un’azione basata sull’evidenza contro la resistenza antimicrobica, la riduzione dell’uso di antibiotici nel settore agroalimentare entro il 2030, e la mappatura dei finanziamenti disponibili per la resistenza antimicrobica.

Nel novembre 2024, la quarta riunione di alto livello sull’AMR, tenuta a Gedda in Arabia Saudita, offre alla società l’opportunità di impegnarsi verso un programma comune e una serie di risultati chiari per contrastare il preoccupante aumento della resistenza ai farmaci negli esseri umani, negli animali e nelle piante.

Per approfondire


Data di ultimo aggiornamento 18 novembre 2024



Condividi

Tag associati a questa pagina


.