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Riabilitazione


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La riabilitazione costituisce il terzo pilastro del sistema sanitario, accanto alla prevenzione e alla cura, per il completamento delle attività volte a tutelare la salute dei cittadini.

La riabilitazione è un processo nel corso del quale si porta una persona con disabilità a raggiungere il miglior livello di autonomia possibile sul piano fisico, funzionale, sociale, intellettivo e relazionale, con la minor restrizione delle sue scelte operative, pur nei limiti della sua menomazione. 

Si può fare una distinzione tra:

  • attività sanitarie di riabilitazione: che comprendono gli interventi valutativi, diagnostici, terapeutici e le altre procedure finalizzate a superare, contenere o minimizzare la disabilità e la limitazione delle attività (muoversi, camminare, parlare, vestirsi, mangiare, comunicare, lavorare, etc.);
  • attività di riabilitazione sociale: le azioni e gli interventi finalizzati a garantire al disabile la massima partecipazione possibile alla vita sociale, al fine di contenere la condizione di handicap. 

Classificazione delle attività riabilitative

Secondo quanto previsto dalle Linee guida del 1998 e dal Piano di Indirizzo per la Riabilitazione del 2011, l’attività riabilitativa può essere erogata in:

  • regime di ricovero, ordinario o diurno (day hospital);
  • regime di assistenza specialistica ambulatoriale/day service presso ambulatori di medicina fisica e riabilitazione;
  • ambito dell’assistenza territoriale domiciliare, ambulatoriale, semiresidenziale o residenziale.

La riabilitazione ospedaliera

Il ricovero ordinario riabilitativo è finalizzato ad assicurare un intervento terapeutico riabilitativo ai soggetti che, presentando patologie/problemi acuti di varia gravità, possono avere bisogno di accedere immediatamente a terapie e/o specifici accertamenti nell’arco delle 24 ore.

Nell’ambito degli interventi ospedalieri di riabilitazione si debbono individuare almeno 2 livelli di intensità assistenziale:

  • attività ospedaliera di riabilitazione intensiva (identificata oggi dal cod. 56), che si caratterizza per interventi di recupero di disabilità importanti, modificabili, che richiedono una sorveglianza medico-infermieristica h24. Gli interventi devono essere di norma di tre ore giornaliere, 6 giorni su 7, e comunque di almeno 18 ore settimanali, salvo casi particolari;
  • attività ospedaliera di riabilitazione estensiva, che si caratterizza per interventi a pazienti con disabilità, con potenzialità di recupero funzionale, che non possono giovarsi o sostenere un trattamento riabilitativo intensivo ma che richiedono di essere ospedalizzati in quanto presentano una condizione di instabilità clinica e richiedono una sorveglianza medico-infermieristica h24. Gli interventi devono essere di norma di 1 ora giornaliera, 6 giorni su 7, e comunque di almeno 6 ore settimanali, salvo casi particolari.

Il day-hospital riabilitativo

Questo tipo di intervento è destinato a persone che si trovano in condizioni cliniche molto simili a quelle che giustificano la presa in carico intensiva in regime di ricovero ordinario, con l’unica sostanziale differenza che questi pazienti non hanno bisogno di sorveglianza medica e infermieristica h24. Frequentemente, i pazienti hanno bisogno di interventi di riabilitazione intensiva multiprofessionali e afferenti ad aree specialistiche diverse, distribuiti nell’arco della giornata.

L’assistenza specialistica ambulatoriale di riabilitazione

Possono usufruire dell’attività di riabilitazione ambulatoriale due tipologie di pazienti:

  • casi complessi: persone affette da menomazioni e/o disabilità importanti, spesso multiple, che richiedono una presa in carico globale nel lungo termine che preveda molteplici programmi terapeutici eseguiti da almeno 3 tipologie di professionisti della riabilitazione. Le attività riabilitative vengono erogate sotto forma di prestazioni ambulatoriali complesse e coordinate, con una durata complessiva del trattamento riabilitativo di almeno 90 minuti per accesso;
  • casi non complessi: persone affette da menomazioni e/o disabilità che hanno bisogno di una sola tipologia di prestazioni riabilitative erogate o direttamente dal medico specialista in riabilitazione o da un’unica tipologia di professionista della riabilitazione.

La riabilitazione domiciliare

L’intervento domiciliare è destinato ai pazienti che risultano intrasportabili per motivi clinici: si tratta di pazienti che non possono usufruire di un trattamento ambulatoriale perché il trasporto renderebbe inefficace l’intervento stesso o sarebbe rischioso dal punto di vista sanitario.

La valutazione dei bisogni riabilitativi è effettuata dalla UVM territoriale utilizzando tutte le informazioni già disponibili (ad esempio: lettera di dimissione, cartella clinica, relazione del MMG, progetto riabilitativo di un medico specialista in riabilitazione, relazioni di altri specialisti, notizie socio-assistenziali, ecc.) anche attraverso l’uso dello strumento di valutazione multidimensionale adottato dalla Regione.

Le strutture di riabilitazione residenziale e semiresidenziale

Le attività di riabilitazione svolte nelle strutture residenziali e semiresidenziali si rivolgono a pazienti in condizione clinica stabilizzata che presentano condizioni di disabilità conseguenti a patologie invalidanti e che hanno necessità di un’adeguata tutela assistenziale nelle 24 ore (regime residenziale) o per tempi minori (regime semiresidenziale).

Le strutture possono erogare trattamenti di riabilitazione intensiva o estensiva, solitamente di breve durata, oppure trattamenti socio-riabilitativi di lunga durata, destinati al recupero o al mantenimento delle abilità funzionali residue per le persone con disabilità fisiche, psichiche o sensoriali croniche o comunque stabilizzate, congiuntamente a prestazioni assistenziali e tutelari di diversa intensità.

L’accesso ai trattamenti socio-riabilitativi deve essere preceduto dalla valutazione multidimensionale dei bisogni riabilitativi e assistenziali del paziente, effettuata da parte dell’UVM mediante l’uso dello strumento di valutazione adottato dalla Regione, e autorizzato dall’Azienda sanitaria di residenza.

Il programma riabilitativo sarà prevalentemente orientato al miglioramento, al mantenimento o al recupero delle attività fondamentali della vita quotidiana e al miglioramento delle funzioni sensoriali, motorie, cognitive, neurologiche e psichiche, attraverso interventi psico-educativi, socio-educativi e di supporto alle autonomie e alle attività della vita quotidiana, svolti anche in laboratori o centri occupazionali.



Data di ultimo aggiornamento 30 gennaio 2019



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