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Emergenza sanitaria territoriale


immagine di un'ambulanza


Il servizio 118

La risposta territoriale all’emergenza-urgenza è affidata al servizio 118, attivo in tutte le Regioni e Province autonome; le relative scelte organizzative ricadono nell’ambito di competenza delle singole Regioni e la programmazione di tali servizi risponde a logiche organizzative specificamente orientante alle esigenze dei territori. Per questo motivo, i modelli di funzionamento del servizio territoriale di soccorso sono diversi da Regione a Regione: in alcuni casi la gestione del servizio è affidata ad una Agenzia regionale; altrove, sono stati istituiti dei livelli regionali di coordinamento, a volte facenti capo alle Aziende sanitarie territorialmente competenti; infine, altre Regioni hanno adottato il modello gestionale di tipo dipartimentale interaziendale che, tra tutti, appare correlato al maggior grado di autonomia ed efficienza gestionale.

Dal punto di vista organizzativo generale, la Centrale operativa 118 - attiva 24 ore su 24 - ha l’obiettivo di organizzare e gestire le attività di emergenza-urgenza sanitaria territoriale, assicurando il coordinamento di tutti gli interventi dal momento dell’evento sino all’attivazione della risposta ospedaliera, garantendo il trasporto del paziente all’ospedale più vicino e più idoneo alla gestione della patologia, anche in collaborazione con gli altri Enti di Soccorso non sanitario (Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia ecc..).

La Centrale operativa del 118 effettua la valutazione del grado di complessità degli interventi, procedendo poi ad attivare e coordinare, ricorrendo a procedure e protocolli condivisi, i mezzi di soccorso adeguati per tipologia di intervento, dal mezzo di soccorso di base all’elisoccorso. La definizione del grado di complessità dell’intervento viene eseguita tramite il "Sistema Dispatch", specifica funzione del 118 che comprende le diverse fasi del soccorso, a partire dalla ricezione della chiamata fino all'arrivo dei soccorritori sul luogo dell'evento. Il bacino di utenza delle Centrali 118 è rapportato alla disponibilità di nuove tecnologie informatiche e telefoniche che permettono di rendere più sicuro e standardizzato il coordinamento degli interventi di soccorso, consentendo di gestire elevati volumi di attività e di attivare funzioni operative integrate ed interagenti a livello regionale.

Il Numero Unico d'emergenza Europeo (NUE) 112

In molte Regioni italiane è attivo il servizio "Numero Unico d'emergenza Europeo 112" (NUE 112) per la gestione delle chiamate di emergenza. La decisione di istituire il NUE 112 risale al 1991 (Decisione del Consiglio - 91/396/CEE, Gazzetta ufficiale n. L 217 del 06/08/1991); questo sistema di chiamata consente di convogliare verso una Centrale Unica di Risposta – CUR la gestione di tutte le chiamate di emergenza del 112 (Carabinieri), 113 (Polizia di Stato), 115 (Vigili del Fuoco) e 118 (Soccorso sanitario), permettendo così di rendere più efficiente il sistema di gestione delle emergenze-urgenze con una risposta coordinata e adeguata ad ogni situazione di necessità.

Il Decreto del ministro della Salute del 2 aprile 2015 n.70, relativo alla definizione degli standard dell’assistenza ospedaliera, individua i parametri di riferimento nazionali per il dimensionamento di seguenti elementi della rete dell’emergenza territoriale:

  • centrali operative 118: una centrale operativa con un bacino di riferimento orientativamente non inferiore a 0,6 milioni di abitanti oppure almeno una per regione /provincia autonoma;
  • postazioni territoriali: un mezzo di soccorso avanzato ogni 60.000 abitanti con la copertura di un territorio non superiore a 350 kmq, applicando un necessario correttivo specifico per la copertura ottimale nelle zone di particolare difficoltà di accesso per garantire l’adeguata funzionalità dei percorsi clinico assistenziali;
  • elisoccorso: un mezzo diurno per una previsione media di interventi compresa tra 400 e 600 anno per ogni base operativa e un mezzo notturno per una previsione media di interventi compresa tra 350 e 550 anno per ogni base operativa.

Le Regioni possono adottate parametri diversi in funzione della necessità di erogare il servizio in situazioni particolari (es. isole minori, comunità isolate, aree disagiate…); inoltre, è fortemente auspicata la sinergia di intervento a copertura delle aree di confine tra le diverse regioni.

Nell’ambito delle proprie competenze di garante dell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza e dell’equità dell’accesso alle cure, il ministero della Salute provvede a monitorare l'organizzazione dei servizi di emergenza anche attraverso l’analisi dei dati presenti sul flusso informativo dell’emergenza-urgenza, denominato EMUR. Inoltre, l’armonizzazione delle variegate realtà regionali è garantita dalla presenza di tavoli tecnici tematici di coordinamento ai quali siedono le Regioni, le Amministrazioni e gli Enti nazionali nonché le Società Scientifiche e le Associazioni di tutela dei cittadini. Infine, il ministero della Salute partecipa, presso il ministero degli Interni, alla commissione consultiva ex art 75 bis del D. Lgs 259/2003 riguardo la realizzazione del NUE 112.



Data di ultimo aggiornamento 30 gennaio 2019



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