Ministero della Salute

Relazione annuale al PNI 2019

Data di pubblicazione: 30 novembre 2020

Alimenti di origine animale - Controlli sanitari all'importazione

FONTE: Ministero della Salute

Capitolo 1. Attività svolta

In accordo con la legislazione europea, i controlli all’importazione sugli alimenti di origine animale provenienti da Paesi terzi sono svolti dai posti di ispezione frontaliera (PIF) che sono riconosciuti ed abilitati a effettuare i controlli veterinari secondo le disposizioni della direttiva del Consiglio 97/78/CE e del Regolamento (CE) n. 136/2004 della Commissione.Tale normativa prevede che sulle partite di alimenti di origine animale importatied elencati nella decisione della Commissione 2007/275/CE siano effettuati i seguenti controlli veterinari:


Tutte le partitedi alimenti di origine animalepresentate per l’importazione sono sottoposte a controlli documentali e d’identità, mentre icontrolli fisici ed eventualmente, i campionamenti per le analisi di laboratorio sono eseguiti su una percentuale variabile di partite (tabella 1, colonne 4, 7, 8). Tale percentuale dipende da diversi fattori tra cui i rischi associati a determinati alimenti e alle loro provenienze, i flussi d’importazione (numero e peso delle partite), la necessità di attuare misure di salvaguardia o controlli rafforzati e le frequenze di controllo programmate.

A riguardo, si evidenzia che secondo la normativa sui controlli veterinari alle importazioni, i campionamenti da parte dei PIF per l’esecuzione dei test di laboratorio possono essere condotti:

  1. per sospetto
    • derivato da informazioni o dati disponibili su possibili rischi e irregolarità,
    • in seguito a una notifica di allerta europea scaturita da controlli sfavorevoli su una precedente partita della medesima tipologia e provenienza (controlli rafforzati:da eseguire obbligatoriamente in base alla normativa),
    • in applicazione di una misura di salvaguardia nazionale o europea (controlli obbligatori da eseguire obbligatoriamente in base alla normativa),
  2. casuali
    • a scopo di monitoraggio, volti ad accertare la conformità alla normativa europea rispetto alla presenza negli alimenti di residui non autorizzati o altre sostanze nocive o di microrganismi loro tossine e metaboliti.

Per quanto concerne i controlli casuali, conformemente al Regolamento (CE) n. 136/2004, anche per il 2019è stato sviluppato un piano nazionale di monitoraggio sui controlli di laboratorio volti alla ricerca dei residui, sostanze nocive e di microrganismi, loro tossine e metaboliti negli alimenti di origine animale presentati per l’importazione attraverso i PIF italiani. Il piano (denominato Piano nazionale di monitoraggio per i controlli di laboratorio sugli alimenti di origine animale importati dai Paesi terzi) è trasmesso annualmente ai PIF e per conoscenza ai laboratori competenti (nota DGSAF 0031848-18/12/2018), mentre, come valutato positivamente dalla Commissione europea nel corso di un audit del 2015, non viene pubblicato così che gli operatori non siano informati in anticipo sulle partite che potrebbero essere selezionate per i test a sondaggioeffettuati dai PIF.

Lo scopo del piano è quello di uniformare e razionalizzare i controlli di laboratorioa livello nazionale sulla base della natura degli alimenti di origine animale e dei rischi ad essi associati, della quantità delle partite importate nonché dei risultati di controlli precedenti. In particolare, si assicura un’attività di controllo di base uniforme dal punto di vista quantitativo tra tutti i PIF nazionali attuando, se necessario, esami mirati in base alla provenienza da determinati Paesi terzi o in base alle tipologie di alimenti di origine animale o per particolari sostanze o microrganismi.

Per il 2019, tenuto conto dell’andamento dei flussi d’importazione, dei risultati dell’attuazione del piano dell’anno precedente e del livello annuale dei controlli obbligatori, la percentuale minima di controllo è stata fissata al 3%. Tale percentuale doveva essere applicata:

Al fine di orientare e uniformare la tipologia dei controlli in base al rischio, i PIF dovevano tener conto prioritariamente di quanto previsto in apposite sezioni del piano denominate controlli indirizzati e raccomandazioni.

I controlli indirizzati sono un elenco di campionamenti mirati su combinazioni di prodotto, origine e pericolo da eseguire in base ai prodotti, paesi terzi e pericoli maggiormente notificati attraverso il sistema RASFF nell’anno precedente.

Le raccomandazioni sono controlli programmati sulla base dei flussi d’importazione, della frequenza e risultati dei controlli degli anni precedenti su taluni prodotti, dei rapporti di audit svolti dalla Commissione nei Paesi terzi o in seguitoa rischi emergenti.Per il 2019le raccomandazioni riguardavano i controlli su carni bovine refrigerate e congelate, carni equine refrigerate e congelate, carni di pollame refrigerate e congelate e ovoprodotti, prodotti a base di carne di pollame dalla Cina, pesci appartenenti alla famiglia pangasiidae, miele e prodotti dell’apicoltura, molluschi bivalvi, salmonidi d’acquacoltura e inoltre, test per la ricerca dei metalli pesanti in alcuni prodotti della pesca, additivi alimentari (polifosfati), radiazioni ionizzanti e residui di sostanza ad azione farmacologica su alcuni prodotti dal Brasile.

Infine, ciascun PIF poteva stabilire ulteriori analisi di laboratorio o percentuali di campionamento maggiori in relazione ad autonome valutazioni basate sul rischio, tenendo conto di eventuali cambiamenti dei flussi di importazione e/o di problematiche emergenti.

Nella Tabella 1 sono riportati i dati complessivi e aggregati di tale attività di controllo.



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