FONTE: Capitanerie di Porto
Capitolo 5c. Ulteriori elementi di analisi
1. 1 Dati di sintesi dell’attività svolta
Il Corpo delle Capitanerie attraverso il Centro di Controllo Nazionale Pesca (CCNP) svolge l’attività di controllo e vigilanza sulla filiera della pesca neltramite i 15 Centri di Controllo Area Pesca (CCAP) presenti presso ciascuna delle 15 direzioni marittime, attuando le verifiche previste dalla normativa nazionale e comunitaria.
I CCAP, che estendono la propria giurisdizione non solo lungo tutto il litorale nazionale ma anche nell’entroterra, effettuano sistematicamente operazioni di controllo che interessano tutta la filiera ittico-alimentare dal mare aperto fino al consumatore finale.
Il Centro di Controllo Nazionale Pesca dal 2010,è l’organo deputato al monitoraggio immediato e costante dei controlli in ambito di vigilanza pesca. Questa attività si realizza attraverso un sistema informatizzato di registrazione delle attività espletate dalla periferia, denominato G.I.A.N.O. (Guidance for Information and Analisys for Operation), all’interno del quale vengono inseriti i dati concernenti i controlli e le ispezioni eseguiti e le violazioni, amministrative o penali rilevate nel corso delle attività.
L’obiettivo della piattaforma G.I.A.N.O. è quello di verificare la situazione in qualsiasi momento, consentendo quindi un monitoraggio immediato e costante delcontesto.
Nel 2019, i dati consuntivi relativi ai controlli effettuati in ambito nazionale sono i seguenti:
Dall’elaborazione dei dati si evince che lo sforzo maggiore è stato effettuate nell’ambito dei punti di sbarco con una percentuale di controlli pari al 39,00%, mentre per gli altri segmenti le percentuali si attestano a:
La ripartizione sopra espressa rappresenta la diretta espressione della naturale collocazione degli uffici Marittimi.
Con particolare riferimento al piano nazionale integrato dei controlli (PNI), limitatamente all’ambito della SICUREZZA ALIMENTARE, i settori che hanno visto il maggiore interesse sono i controlli espletati presso ristoranti, venditori ambulanti, pescherie, automezzi (con riferimento al trasporto dei prodotti ittici) e grossisti, i quali rappresentano il 77% del totale. Inoltre ai fini di una più completa valutazione generale appare utile, analizzare anche la rimanente parte di dati relativi a tutti i segmenti della filiera.
Nell’ambito della sicurezza alimentare sono state realizzate,dagli uomini del Corpo, numerose attività operative nell’entroterra presso le attività commerciali a tutela del consumatore finale. Come si evince dall’elaborato grafico solo per la RISTORAZIONE oltre 12mila controlli e 8431 presso le pescherie, molte delle stesse hanno permesso di riscontrare innumerevoli illeciti.
I controlli ai VENDITORI AMBULANTI rappresentano un altro settore di rilievo, con violazioni dovute alla mancanza dei requisiti igienico sanitari. In questo settore è il territorio siciliano e calabrese quello maggiormente esposto a questo fenomeno con la Direzione Marittima di Reggio Calabria in prima linea su questo specifico segmento.
Anche i controlli sul trasporto su strada, riguardanti gli AUTOMEZZI, rappresentano un altro importante settore da analizzare. Il tipo di accertamento riguarda principalmente la verifica sugli elementi di tracciabilità ed etichettatura del prodotto ittico trasportato nonché i requisiti igienico sanitari che non necessitano di specifiche verifiche di natura tecnica come il possesso delle certificazioni dell’automezzo ovvero il rispetto dei parametri relativi alle condizioni di trasporto. Le regioni che hanno maggiormente posto in essere misure di controllo su questo settore sono la Calabria, Puglia e Sicilia Orientale con i CCAP di Reggio Calabria, Bari e Catania in prima linea.
Infine, i controlli sui GROSSISTI, hanno rappresentato una fetta importantissima dell’attività svolta dal Corpo, ed in particolare, su questo segmento spiccano le Direzioni che, nell’ambito delle proprie giurisdizioni, sono sede di innumerevoli scambi commerciali tra grandi società di import/export e rappresentano uno snodo commerciale per la vendita dei prodotti ittici. Il CCAP di Genova, Venezia, Palermo e Cagliari sono quelli maggiormente interessati.
Il Corpo delle Capitanerie di Porto nell’ambito della propria attività di vigilanza e controllo ha rilevato 2987 illeciti relativi alla sicurezza alimentare. Dai dati complessivi sono stati estrapolati i specifici dati relativi alla sicurezza alimentare suddividendoli nelle categorie elencate nei grafici sottostanti:
Le azioni di miglioramento del sistema di controllo della Guardia Costiera, nello svolgimento delle attività operative sul territorio, sono mirate al maggiore coordinamento e collaborazione con le altre Amministrazioni. Il settore ittico inteso come filiera dalla cattura alla vendita al dettaglio è sottoposta a molteplici frame-work normativi che coinvolgono più Amministrazioni competenti. La Guardia Costiera nell’ambito delle attività di controllo adotta dei criteri di polizia pertanto le azioni di repressione delle attività illecite seguono tale filo conduttore.
Criticità
1. La mancanza di una pianificazione che individui a livello nazionale un numero minimo di attività congiunte da svolgere sul territorio nazionale nell’arco dell’anno solare. Tale previsione potrebbe agevolare ulteriormente il lavoro di pianificazione locale tra le Amministrazioni insistenti sul territorio.
Azioni per il miglioramento
Predisposizione a cura dell’Autorità competente del PNI-MANCP di una pianificazione generale che definisca i livelli minimi di cooperazione.
Vedi anche