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Corpi di Polizia - Guardia di Finanza - Attività svolta nel settore delle frodi agroalimentari

FONTE: Guardia di Finanza

Capitolo 5c. Ulteriori elementi di analisi

ATTIVITÀ SVOLTA DALLA GUARDIA DI FINANZA NEL SETTORE DELLE FRODI AGROALIMENTARI

  1. L’impegno della Guardia di Finanza nel settore agroalimentare trova fondamento nelle specifiche competenze di polizia economico-finanziaria e di polizia giudiziaria affidate al Corpo dal vigente quadro normativo.
  2. Nelle sue linee generali, l’azione dell’Istituzione si sviluppa attraverso:
    1. il controllo economico del territorio;
    2. la vigilanza sulle movimentazioni doganali delle merci;
    3. le attività investigative in senso stretto, tese alla ricostruzione della filiera del falso e alla disarticolazione dei gruppi criminali coinvolti.

    In linea con le primarie responsabilità operative affidatele dalla legge, la Guardia di Finanza è impegnata prioritariamente nel contrasto alle falsificazioni e alle contraffazioni alimentari e, solamente in via incidentale, in occasione dello sviluppo di risultanze operative emerse nel corso di altre attività investigative, nella lotta alle sofisticazioni ed alle adulterazioni, ambiti rispetto ai quali sussiste una competenza preminente di altre Forze di Polizia e dell’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari (I.C.Q.R.F.), con i quali il Corpo intrattiene costanti rapporti di collaborazione operativa.
    In particolare, le condotte illecite che, per i loro riflessi economico-finanziari, rientrano a pieno titolo nella competenza della Guardia di Finanza sono riconducibili essenzialmente a:
    1. importazione e immissione in commercio di prodotti con la falsa indicazione del “made in Italy” o, comunque, riportanti fallaci informazioni in ordine a origine, provenienza e qualità;
    2. commercializzazione di prodotti che recano ingannevolmente una denominazione di origine o una indicazione geografica protetta (indebito utilizzo dei marchi D.O.P., I.G.P., etc.);
    3. contraffazione di marchi e segni distintivi dei prodotti.

    Analogamente, nell’espletamento delle funzioni di vigilanza dei traffici di merci nell’ambito degli spazi doganali, i Reparti del Corpo agiscono in sinergia con le articolazioni territoriali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
  1. Atteso che le frodi nel settore agroalimentare sovente presentano risvolti in termini di falsificazione di documentazione contabile o di accompagnamento delle merci, le specifiche competenze di polizia economico – finanziaria del Corpo risultano funzionali allo sviluppo di approfondimenti sotto il profilo fiscale e patrimoniale, oltre che per quanto attiene all’uso distorto di marchi o denominazioni di qualità o di origine.

  2. Dal punto di vista organizzativo, il contrasto all’insieme dei fenomeni in argomento è assicurato da un dispositivo dinamico, flessibile e coordinato che agisce:
  1. a livello centrale, attraverso il Comando dei Reparti Speciali, nell’ambito del quale operano diversi Nuclei, ciascuno competente in relazione a specifiche materie, per lo sviluppo di attività di analisi di rischio mediante le banche dati a disposizione e l’analisi di filoni investigativi di ampia portata quantitativa e territoriale, al fine di predisporre piani d’intervento mirati su specifiche tipologie di fenomeni illeciti di rilevante impatto;
  2. a livello periferico, mediante la Componente territoriale, articolata su oltre 860 Reparti.
  1. La continua attenzione delle unità operative della Guardia di Finanza verso i fenomeni illeciti che interessano lo specifico settore è testimoniata dai risultati conseguiti nel 2019.

    In tale periodo, infatti, sono stati complessivamente sottoposti a sequestro circa 785 tonnellate di prodotti agroalimentari solidi e circa 463 mila litri di generi alimentari liquidi, oggetto di frode commerciale e/o sofisticazione (cfr. prospetto in allegato 1).

    I sequestri più consistenti hanno riguardato, nell’ordine, i mosti e le uve parzialmente fermentati (con circa 680 tonnellate), i generi alimentari (con circa 21 tonnellate), i vini e spumanti (con oltre 454 mila litri), le bevande alcoliche e analcoliche (con quasi 9 mila litri) nonché i legumi (circa 20 tonnellate).

    Dal punto di vista territoriale, la maggior parte dei sequestri di prodotti liquidi e solidi eseguiti nel 2019 è stata registrata nelle regioni del Sud Italia (cfr. prospetto in allegato 2).

    Considerando il dato a livello regionale, il primato dei sequestri dei prodotti solidi spetta alla Puglia con oltre 695 tonnellate, seguita dalle Marche con oltre 33 tonnellate e dal Piemonte, con oltre 20 tonnellate. Tali quantità corrispondono, rispettivamente, al 88,6%, 4,21% e 2,57% del totale sequestrato sull’intero territorio nazionale (circa 785 tonnellate).

    Per quanto riguarda i prodotti liquidi, la maggior parte dei sequestri è stata eseguita in Puglia (oltre 4.500 ettolitri), seguita dalla Sicilia (circa 50 ettolitri) e dalla Calabria (oltre 25 ettolitri). Tali quantità corrispondono, rispettivamente, al 97,36%, 1,1% e 0,55% del totale sequestrato sull’intero territorio nazionale (oltre 4.628 ettolitri).

    Prendendo in esame il periodo 2015 – 2019, sono stati complessivamente sequestrati oltre 12.000 tonnellate di prodotti agroalimentari solidi e oltre 32 milioni di litri di generi alimentari liquidi, oggetto di frode commerciale e/o sofisticazione (cfr. prospetto in allegato 3).

    I maggiori sequestri hanno interessato, nell’ordine, i vini e spumanti (con oltre 31,9 milioni di litri), i cereali (con oltre 7.400 tonnellate), i mosti e le uve parzialmente fermentati (con oltre 1.369 tonnellate), le paste alimentari (con oltre 1.100 tonnellate) e i generi alimentari (con oltre 795 tonnellate).

    Considerando il dato a livello regionale (cfr. prospetto in allegato 4), il primato dei sequestri dei prodotti solidi spetta alla Basilicata con oltre 7.400 tonnellate, seguita dalla Puglia con circa 1.600 tonnellate e dalla Liguria, con oltre 992 tonnellate. Tali quantità corrispondono, rispettivamente, al 62%, 13,3% e 8,3% del totale sequestrato sull’intero territorio nazionale (oltre 12.000 tonnellate).

    Per quanto riguarda i prodotti liquidi, la maggior parte dei sequestri è stata eseguita in Lombardia (oltre 216.000 ettolitri), seguita dall’Emilia Romagna (oltre 95.000 ettolitri) e dalla Puglia (circa 5.000 ettolitri). Tali quantità corrispondono, rispettivamente, al 66,8%, 29,4% e 1,5% del totale sequestrato sull’intero territorio nazionale (oltre 4.628 ettolitri).

  2. Si segnalano, di seguito, le attività di servizio di maggior rilievo condotte dai Reparti nel 2019, a contrasto delle frodi nel settore in argomento:
    1. Operazione della Compagnia di Asti L’operazione condotta dai militari della Compagnia di Asti, in materia di tutela del “Made In”, trae origine dall’analisi di rischio sulle merci in transitano presso il varco doganale di Gorizia e destinate al mercato nazionale. In tale contesto, è stata individuata una società, destinataria di un carico di 70 contenitori di miele naturale per un peso complessivo di 21.210 kg. recanti l'indicazione di origine "Ucraina", che pubblicizzava sul proprio sito internet il commercio di miele e derivati di esclusiva produzione italiana. Tale circostanza ha fatto emergere il sospetto che l'azienda potesse commercializzare prodotti alimentari con false indicazioni di origine italiana e, pertanto, in collaborazione con funzionari dell'Ispettorato Centrale della Tutela delle Qualità e Repressione Frodi dei prodotti alimentari (I.C.Q.R.F.) del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, è stato eseguito un accesso presso i locali aziendali che ha consentito di individuare e sottoporre a sequestro, 1.530 Kg. di miele naturale privo delle indicazioni che potessero stabilire la descrizione e tracciabilità del prodotto, in violazione all'art. 18, comma 1 e 2 del Regolamento UE n. 178/02.

    2. Operazione della Tenenza di Mola di Bari
      L’attività, condotta nel settore delle frodi agroalimentari, ha permesso di individuare una strutturata cantina vinic L’operazione, condotta in collaborazione con i funzionari dell’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), ha consentito di rinvenire e sottoporre a sequestro circa 450 mila litri di prodotti vinosi di origine e provenienza incerta, in quanto non giustificati da alcuna documentazione fiscale, nonché 7 mila Kg. di saccarosio che veniva utilizzavano per le operazioni di “zuccheraggio”, al fine di aumentare illecitamente la gradazione alcolica del vino. I due titolari della cantina sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria per i reati di cui agli artt. 515 e 516 del codice penale.

    3. Operazione del Gruppo Pronto Impiego di Torino
      Militari del Gruppo Pronto Impiego di Torino, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno scoperto una complessa frode alimentare che ha consentito di sequestrare oltre 20 tonnellate di alimenti, per un valore complessivo di oltre 1 milione di euro.

    Le indagini hanno permesso di smantellare un’organizzazione criminale che importava dall’estero (Canada, Cina, Argentina e Egitto) prodotti quali lenticchie, ceci, fagioli e arachidi, destinati al mercato nazionale, che, senza alcun processo industriale di trasformazione sostanziale, venivano immessi in commercio con l’indicazione di “prodotto italiano”, con il simbolo del tricolore sugli imballi e, nel caso delle lenticchie, con l'indicazione “Altamura” sugli imballi, violando, in tal modo, anche la specifica tutela per i prodotti disciplinati dall'Indicazione Geografica Tipica. 

    Oltre all’ingente quantitativo di alimenti, sono stati sottoposti a sequestro macchinari e attrezzature industriali utilizzate per la lavorazione e sono state denunciate a piede libero 24 persone all’Autorità Giudiziaria torinese.

    1. Operazione del 1^ Nucleo Operativo Metropolitano di Palermo
      Nell’ambito di controlli doganali a contrasto dei traffici illeciti a carattere transnazionale veniva individuato, nel porto di Palermo, un container destinato all'esportazione negli Stati Uniti d'America, contenente una partita di merce, dichiarata in dogana quale olio extra vergine di oliva, ma che di fatto, a seguito di analisi chimiche di laboratorio, risultava avere una valutazione organolettica non rientrante nella categoria dell'olio extravergine d'oliva, a causa della presenza di difetto classificato quale "rancido".

    Complessivamente, venivano sottoposti a sequestro oltre 1.800 litri di olio, potenzialmente in grado di trarre in inganno il consumatore in merito all'effettiva qualità del prodotto, nonché denunciato un soggetto alla locale Autorità Giudiziaria per i reati di cui agli artt. 515 e 517 bis del codice penale.

    1. Operazione del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Foggia
      Nell'ambito di un'attività in materia di frodi alimentari, all'interno di un capannone sito nella zona industriale di Foggia, veniva rinvenuto un ingente quantitativo di prodotti oleosi (oli di semi, clorofilla ed altre sostanze) falsamente destinati alla vendita come olio extravergine di oliva nonché di tutto l’occorrente per l’imbottigliamento, l’etichettatura ed il confezionamento degli stessi.

    L'operazione, permetteva di sottoporre complessivamente a sequestro 2.095 litri di olio, numerose etichette, contenitori e materiale per il confezionamento, nonché di segnalare all'Autorità Giudiziaria quattro soggetti per violazione ex artt. 517 c.p. e 5 e 6 della L.283/1962, per l’immissione in commercio di prodotti riportanti informazioni idonee ad indurre in errore il consumatore nonché contenenti sostanze di qualità inferiore a quelle dichiarate in etichetta. 


Data di pubblicazione: 30 novembre 2020

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