FONTE: Ministero della Salute
Capitolo 5b. Analisi Critica e Conclusioni
In relazione a quanto riportato nei capitoli precedenti relativamente ai dati del 2019, l’attività in generale si può considerare più soddisfacente e comunque con forti miglioramenti. La sorveglianza sui capi morti, soprattutto caprini, è uno dei pochi aspetti che rimane parzialmente risolto. Le regioni di annualmente si confermano,in tale carenza sonola Calabria, il Lazio, il Molise, la Puglia, la Sardegna e la Sicilia, le cui percentuali si registrano al di sotto del 35%.
L’ACC ha proposto altresì alle Regioni, a seconda della particolare situazione locale, una possibile griglia di interventi che vanno dalla realizzazione di sistemi consorziali tra allevatori che possano garantire lo riduzione dei costi di trasporto e distruzione del capo, allo stanziamento di fondi in collaborazione con i diversi assessorati, per favorire un coinvolgimento e una cooperazione da parte di ogni soggetto, fino alla concessione dei requisiti indispensabili per l’ingresso in sistemi assicurativi.
Il Ministero della salute, in vista delle frequenti revisioni della normativa europea, predispone periodicamente con il Centro di Referenza aggiornamenti delle linee d’indirizzo che possano riassumere le possibili misure sanitarie applicabili ai focolai di scrapie, ovina e caprina, per uniformare gli interventi e fornire interpretazioni agli aspetti meno chiari della normativa europea. Oltre a ciò, ha messo in atto un’attività di controllo nell’ambito dell’applicazione del Piano di selezione genetica, quale unica misura strategica e preventiva nei confronti della scrapie.
‹‹‹ Capitolo precedente - Capitolo successivo ›››
Segui l'argomento negli altri capitoli