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Mangimi - Piano nazionale di controllo ufficiale sull'alimentazione degli animali (PNAA)

FONTE: Ministero della Salute

Capitolo 5b. Analisi Critica e Conclusioni

Per quanto attiene l’attività di ispezione, si evidenzia che il numero di ingressi effettuato nel 2019 è notevolmente aumentato rispetto all’anno precedente; sono stati rendicontati dalle Regioni e Province Autonome un totale di 29.637 ingrassi, circa 4.000 ingrassi in più, con circa 750 attività ispezionate in più. Contrariamente si registra una diminuzione delle non conformità rilevate in fase ispettiva di circa 100 in meno, flessione rilevata anche percentualmente: 4,7% (-0,7%).
Si registra però un aumento del numero di sanzioni comminate che sono state n. 119 pari al 11,9% delle non conformità rilevate, anche in termini percentuali viene evidenziata un analogo aumento rispetto al 2018 (+4,8%).
I dati sopra riportati sono espressione di efficienza ed efficacia dell’attività di controllo ufficiale svolta dai Servizi Veterinari (cfr. tabella 2/2). Per i casi più ragguardevoli invece, che sono rappresentati solo dallo 0,2% del totale delle non conformità, sono state effettuate le opportune denunce per un totale di n. 2 denunce all’Autorità Giudiziaria.

Per quanto attiene il livello di realizzazione dell’attività di campionamento programmata per l’anno 2019 si registra, per la prima volta da diversi anni, che l’attuazione del Piano ha raggiunto solo 99,76% di quanto programmato, con circa venti campioni prelevati in meno (cfr. grafico 1/1).
Analizzando i dati dell’anno 2019, si evidenzia che la percentuale delle non conformità è lievemente diminuita dallo 0,89 del 2018 allo 0,75% del 2019 (-0,14%). Anche in termini assoluti il numero delle non conformità è diminuito passando dalle 97 del 2018 alle 81 non conformità del 2019 (-16 n.c.).
Il dato, cosi come si evince anche dal grafico 5/1, esprime infatti una sostanziale rispondenza dei mangimi alla normativa con il 99,26% dei mangimi risultati conformi alle analisi di laboratorio.

I grafici seguenti rappresentano in percentuale le non conformità riscontrate nell’anno 2019 e la suddivisione per programma di controllo.

Grafico 5/1
graf5.1

Grafico 5/2
graf5.2

I dati raccolti indicano ancora che l’uso degli additivi e dei principi attivi è da considerare, come sempre, un possibile rischio serio per la salute animale e per la salute umana anche per gli aspetti legati al fenomeno dell’antibiotico-resistenza. Il programma di controllo che prevedeva nel complesso n. 3052 campioni è stato abbondantemente svolto con il prelevamento di n. 3166 campioni. L’aver riscontrato anche nel 2019 n. 21 campioni non conformi per fenomeni di Carry-Over (con il 2,3% di non conformità), è un dato che registra una costante ma lenta diminuzione rispetto a quello rilevato negli anni precedenti, con 14 casi di non conformità in meno rispetto al 2018. Ciò, però, è una conferma dell’esistenza del problema e mette in evidenza la necessita proseguire l’attività volta all’adeguamento dei sistemi di controllo e di efficaci interventi di contrasto. Per quanto attiene, invece, il programma di controllo dell’uso illecito e del tenore degli additivi e dei principi farmacologicamente attivi, le non conformità rilevate sono 7 e sono numericamente sovrapponibili a quelle dello scorso anno.

Le irregolarità rilevate nell’attività di Monitoraggio degli additivi zootecnici/nutrizionali segnano invece un importante incremento rispetto all’anno precedente (n. 6 campioni non conformi nel 2018 pari all’1%) infatti, nel 2019 sono stati rilevati n. 18 campioni non conformi pari al 3% dei campioni prelevati. Il secondo programma per numero di non conformità rilevate.

Nella maggior parte dei casi, comunque, si tratta di non conformità dovute ad una scarsa conoscenza delle norme, oppure da una inefficace applicazione o predisposizione del piano di autocontrollo, oppure da ricondurre ad es. ad inefficaci attività di pulizia (causa di contaminazione crociata), inadeguatezze strutturali, scarsa o assente formazione degli operatori (nonché sensibilizzazione) sulla corretta prassi igienica e di fabbricazione.

Per quanto riguarda il programma di profilassi della BSE, in linea con l’anno precedente, si registra il riscontro di n. 10 campioni non conformi pari allo 0,44% dei campioni totali prelevati tra attività di monitoraggio e di sorveglianza. Questo non deve essere interpretato come dato estremamente negativo. Tali non conformità, infatti, sono legate sia a problemi di etichettatura (assenza in etichetta di ingredienti di O. A. comunque permessi) che all’effettiva presenza di DNA di ruminante in mangime per l’acquacoltura. Il programma è stato completamente attuato al 100,1% con il prelievo di 2.253 campioni contro i 2.250 programmati.

Relativamente alla contaminazione da Micotossine si evidenzia che nel 2019 sono state rilevate n. 6 non conformità pari allo 0,49% dei campioni prelevati, numerosità dimezzata rispetto a quella del 2018. Il trend di non conformità in diminuzione evidenzia un sempre maggior attenzione degli operatori alla problematica ed una più puntuale applicazione delle buone pratiche di produzione. Comunque, non bisogna dimenticare che tali risultati sono sempre anche espressione dell’andamento climatico registrato durante l’anno, sia nel nostro paese che all’estero.

Tali non conformità sono ancora meno significative se si rapportano al reale numero di analisi svolte che sono state anche per il 2019 circa 5000 in relazione al quale solo lo 0.12% di analisi effettuate hanno dato un valore di positività che ha determinato una non conformità alla normativa. Il programma di controllo è stato svolto al 94,86% con il prelevamento di n. 1.201 campioni sui 1266 programmati.

L’attività di controllo per la contaminazione da Salmonella spp., svolto al 96,27%, con n. 1552 campioni prelevato su n. 1.612 programmati, ha portato al riscontro di n. 8 irregolarità confermate in seconda istanza, corrispondenti allo 0,51% dei campioni analizzati. Dai dati risulta evidente una diminuzione delle non conformità nell’attività di monitoraggio con -0,40% di non conformità in meno e invece un notevole aumento nell’attività di sorveglianza dove registriamo un +0,66% di campioni non conformi. Ciò è sicuramente espressione di un’attenta analisi del rischio effettuata dai Servizi Veterinari che sono riusciti ad individuare le situazioni più a rischio determinando quindi un efficiente ed efficace attività di controllo ufficiale, confermando che tale contaminazione rimane ancora un elemento di rischio per la salute animale e umana.

L’attività di controllo inoltre ha messo in evidenza altri n. 14 casi di positività che però non sono stati confermati in seconda istanza.

Si segnala infine che nel Pet-food tutti i campioni prelevati sono risultati conformi.

L’attività di controllo della contaminazione da OGM, che è stata eseguita al 98,16% del programmato, 481 campioni prelevati sui 490 programmati, ha portato al riscontro di n. 8 irregolarità totali (pari al 1,66% Valore in netta diminuzione rispetto all’anno precedente (-4) e anche in termini percentuali si registra una diminuzione dello 0,76%. Se si considera che tutti i casi sono riferiti a mancanza delle indicazioni obbligatorie in etichetta, questo non può che essere considerato un risultato positivo.

L’attività di sorveglianza per il controllo della presenza di contaminati Inorganici, composti Azotati, Organoclorurati, Impurità botaniche, Fluoro e Radionuclidi è stato svolto al 98,98% del programmato con il prelevamento di 1169 campioni sui 1181 programmati, ed ha portato al riscontro di n. 3 non conformità, che corrispondono allo 0,25% dei campioni prelevati.

Le non conformità hanno riguardato il riscontro di n. 2 casi di GHT sottodosato in materiali di categoria 1 e 3 prelevati presso gli impianti di produzione. Questo dato è interessante perché mette in evidenza per il secondo anno consecutivo un problema importante in quanto risultano non conformi il 11% dei campioni prelevati per la ricerca di GHT, che, se anche in calo rispetto all’anno scorso quando sono stati rilevati non conformi il 17% dei campioni prelevati, è il programma di controllo con la percentuale di non conformità più alta di tutto il Piano.

Altro dato interessante è il rilievo di n. 1 non conformità, pari all’1.35% dei campioni prelevi, per residui di packaging rilevato in un mangime destinato a suini e prelevato presso un impianto d produzione. Questa è la prima non conformità rilevata da quanto è stato introdotto questo specifico programma di controllo che conferma la necessità di una attenta verifica dei sistemi di riutilizzo dei sottoprodotti dell’industria alimentare per fini mangimistici e delle nuove tecnologie ad esso applicate.

Questi sono dati molto interessanti perché rappresentano nuove tipologie di non conformità che confermano il giusto orientamento dell’attività di controllo del Piano Nazionale che infatti prevede dal 2018 oltre alla verifica dei residui di packaging, come detto sopra, ma anche il controllo dei materiali di categoria 3.

Per il programma di controllo sulla presenza di Diossina e PCB si evidenzia il 100,68% di attuazione del programma con il prelevamento di 439 campioni sui 436 programmati. Per tale programma di controllo è da sottolineare che dei campioni prelevati nessuno è risultato non conforme come per gli altri tre anni precedenti.
Pertanto, potrebbe essere l’occasione per apportare alcune modifiche a questa particolare attività di controllo.


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Si evidenzia come nell’anno 2019 la frequenza minima di campionamento, prevista per la prima volta dal PNAA 2008 (pari al 5% delle partite importate), non sia stata pienamente rispettata, essendo stato campionato il 3,44% delle partite presentate per l’importazione, per cui, al riguardo, il risultato conseguito è stato inferiore alle attese per la prima volta da quando è stata introdotta questa attività all’interno del Piano Nazionale Alimentazione Animale. Analizzando le probabili cause si è rilevata una particolare concentrazione di partite in alcuni singoli PCF, che in alcuni casi anche per problematiche relative a una temporanea carenza di personale e un conseguente sovraccarico di lavoro non sono stati in grado di assicurare la percentuale minima di campionamento prevista per il totale delle partite in arrivo al PCF. Come si evince dalla tabella 1/1 la percentuale minima del 5% è stata comunque assicurata e superata concentrando il controllo attraverso il campionamento di quelle partite che per loro natura rappresentano un più alto rischio di introduzione di possibili non conformità, ossia le materie prime di origine animale e vegetale e i mangimi minerali.


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Data di pubblicazione: 30 novembre 2020


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