FONTE: Ministero della Salute
Capitolo 5b. Analisi Critica e Conclusioni
Analogamente allo scorso anno, nel 2019, dal Brasile sono state importate principalmente carni bovine e prodotti a base di carne bovina.
Non ci sono state importazioni di carne equina in quanto nessuno stabilimento brasiliano a partire dal 2017 è autorizzato a spedire nella UE tale prodotto, mentre per quanto riguarda le carni di pollame (loro preparazioni e prodotti) in seguito all'entrata in vigore del Reg. (UE) 2018/700, molti stabilimenti brasiliani non sono più autorizzati a esportare tali merci nella UE.
Questo ha determinato una notevole riduzione delle partite di carni di pollame (loro preparazioni e prodotti) presentate per l’importazione e quindi, delle matrici soggette ai controlli previsti dal Reg. (CE) n. 2073/2005 e stabiliti dalla raccomandazione dell’UE.
Da quanto si rileva dalla tabella, in risposta all’emergenza, i posti d’ispezione frontaliera italiani hanno attuato i controlli sulla carne bovina, di pollame, loro preparazioni e prodotti in completa conformità alla programmazione raccomandata dalla UE per quanto riguarda la frequenza dei controlli fisici (100%).
I campionamenti sulla carne bovina, di pollame, loro preparazioni e prodotti (colonna 1) hanno raggiunto una percentuale complessiva del 6,9% e sono stati effettuati per l’esecuzione sia di test microbiologici che chimici.
Rispetto allo scorso anno si è osservato un calo dei campionamenti che sono passati da 298 nel 2018 a 124 nel 2019. Tale diminuzione è da imputare al minor numero di test microbiologici (273 nel 2018, 97 nel 2019) e in particolare alla riduzione delle analisi per la ricerca di E. Coli STEC nella carne bovina motivata dai risultati favorevoli ottenuti in precedenti controlli, mentre sono rimasti sostanzialmente invariati i controlli chimici (29 nel 2018, 30 nel 2019).
Per quanto riguarda i campionamenti microbiologici previsti dal Reg. (CE) n. 2073/2005 (colonna 2) la percentuale di campionamento raggiunta è il 16,4%, quindi, mancano alcuni controlli (n. 3) utili al raggiungimento della percentuale raccomandata dalla Commissione (20%). Questo, come chiarito dall’ufficio interessato è dipeso dal concentrarsi dell’arrivo di un notevole numero di partite in un periodo breve di fine anno a cui si è associata la persistente carenza di personale.
Si evidenzia, tuttavia, che tali prodotti sono stati oggetto di ulteriori controlli di tipo chimico che hanno portato la frequenza complessiva di campionamento al 20,9%.
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