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Trichine - Prevenzione e controllo

FONTE: Ministero della Salute

Capitolo 2. Risultati

I dati indicati nelle Tabelle 2 e 3, per quanto concerne il numero, la tipologia di allevamento zootecnico e le aziende sottoposte a controllo, sono tratti da quanto registrato nella Banca Dati dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale (BDN) al 30maggio 2020.

Quanto indicato per i dati di macellazione corrisponde a quanto registrato nella sezione apposita della BDN(suini ed equini) dalle Autorità competenti responsabili individuate nel sistema stesso.

Tabella 2*
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* = I dati delle macellazioni per l’anno 2019 dei Suini fanno riferimento a quanto registrato in BDN alla data di elaborazione che per l'anno 2019 è il 15/01/2020.
** = il numero totale dei capi saggiati risulta sostanzialmente inferiore al numero dei capi macellati in quanto un numero consistente di suini è stato macellato ad un’età inferiore a 5 settimane, per i quali non è previsto l’esame.

Il numero di animali macellati provenienti da allevamenti familiari, pari a 259.351, è stato calcolato in modo da comprendere:

  • gli animali macellati negli Stabilimenti di macellazione e provenienti da allevamenti registrati in BDN come Familiari
  • gli animali macellati negli Stabilimenti di macellazione e provenienti da allevamenti registrati in BDN con Orientamento Produttivo diverso da Familiare ma che hanno la capacità massima struttura = 1
  • gli animali macellati negli Stabilimenti di macellazione e provenienti da privati per autoconsumo
  • gli animali macellati in azienda registrata in BDN per autoconsumo
  • gli animali macellati presso privati per autoconsumo 


Tabella 3
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Per il controllo dei riproduttori, il Ministero della Salute ha emanato la nota prot. DGISAN/DGSAF n. 2123 del 27/01/2016, nella quale è indicato che i riproduttori provenienti da aziende esenti da Trichinellasiano testati nell’ambito di un piano di monitoraggio secondo l’art. 11 del Reg (UE) 2015/1375.

Come riportato nella Tabella 4 il numero totale di suini da ingrasso macellati nell’anno 2019 è di 11.295.033, di cui 11.043.454 di provenienza nazionale e 251.579 di provenienza comunitaria. Il numero di suini da ingrasso saggiati per Trichinellaè di 9.780.920. Il numero degli animali testati risulta inferiore a quello degli animali macellati in quanto l’Italia applica la deroga 2015 prevista all’ articolo 3, paragrafo 3, lettera a) del Reg. (UE) 2015/1375.

Dall’attività di monitoraggio epidemiologico svolta nell’ultimo decennio e puntualmente rendicontata alla Commissione, emerge che l’allevamento suinicolo intensivo in Italia, sia da ingrasso che da riproduzione, non offre rischi sanitari per l’infezione da Trichinella.

Tabella 4
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I dati indicati nelle seguenti Tabelle da 5 a 7, riportano la situazione dei controlli rilevata al 31 Dicembre 2019 per quanto riguarda i cavalli macellati di provenienza nazionale, i cinghiali di allevamento macellati e i  cinghiali selvatici abbattuti a caccia.

Tabella 5
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La Tabella 5 riporta gli esami diagnostici per la ricerca di Trichinella operata sugli equini macellati di provenienza nazionale/estera.

Tabella 6
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La Tabella 6 riporta l’attività di controllo effettuata sui cinghiali allevati, destinati al consumo diretto e/o alla trasformazione. Al 31/12/2019 risultano registrati in BDN 345 allevamenti che allevano esclusivamente cinghiali, mentre 169 sono misti (maiali/cinghiali). Alla stessa data risultano censiti 4.153 cinghiali, di cui 1.996 macellati nel corso del 2019.

Tabella 7
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*= per quanto riguarda la fauna selvatica, in Italia non è in vigore un piano nazionale di monitoraggio, ma alcune regioni attuano piani di monitoraggio attivo e/o passivo. Tali piani hanno dimostrato che il rischio di contagio potrebbe essere maggiore negli allevamenti posti al di sopra dei 400 metri sul livello del mare.

I dati riportati nella Tabella 7 provengono sia dai piani di monitoraggio attivo e /o passivo messi in atto da alcune Regioni italiane per la fauna selvatica suscettibile, sia da attività di campionamento svolte su animali rinvenuti morti o cacciati.

Per quanto riguarda i cinghiali selvatici, gli animali risultati positivi provenivano dalle seguenti regioni: Sardegna (2), Lazio (2), e Campania (1). Inoltre, altri animali selvatici indicatori infetti sono stati riscontrati nelle regioni: Umbria (2 volpi e 2 lupi), Val d’Aosta (1 volpe), Campania (1 volpe e 1 lupo), Abruzzo (10 lupi), Puglia (3 lupi) e Lazio (1 lupo). La specie riscontrata in tutti gli animali positivi corrisponde a Trichinella britovi.


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Nel 2019 si è verificato un focolaio epidemico di trichinellosi con 9 casi umani in RegionePiemonte; tre casi sono stati ospedalizzati. L’evento è stato attribuito all'ingestione di salame a base di carne di cinghiale infetto con Trichinella britovi.


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Data di pubblicazione: 30 novembre 2020


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