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Additivi alimentari - Piano nazionale

FONTE: Ministero della Salute

Capitolo 2. Risultati

Linea attività AA/alimenti

Nel 2019, quinto anno di attività, tutte le categorie alimentari previste dal Piano Nazionale sono state campionate;la “ Carne cat.8” risulta essere quella maggiormente esaminata.

Sono stati analizzati 2295 campioni di prodotti alimentari per un totale di 8213 determinazioni per la verifica di conformità d’uso di AA e 209 campioni di additivi tal quali per un totale di 575 analisi per la valutazione dei requisiti di purezza.

La percentuale di determinazioni analitiche nei prodotti alimentari di AA, suddivisi per categorie funzionali, risultano essere:

  • 49% conservanti (di cui 32% solfiti; 30 %/benzoico e benzoati; 17% acido sorbico;10% nitritie 11% nitrati);
  • 31 % coloranti;
  • 10 % edulcoranti;
  • 3 % coloranti non autorizzati;
  • 7 % altre categorie.


grafico2

Le categorie alimentari maggiormente analizzate si confermano i prodotti carnei, seguiti da bevande, prodotti della pesca, integratori alimentari, prodotti di confetteria, prodotti lattieri ed analoghi ed infine ortofrutticoli; anche quest’anno risultano non campionate le seguenti categorie: i gelati, uova e ovoprodotti, dessert ed alimenti trasformati non coperti dalle altre categorie.

grafico3

Linea di attività requisiti di purezza AA tal quali

Nel 2019 sono stati analizzati 209 campioni per la verifica dei requisiti di purezza degli AA (ricerca dei metalli pesanti previsti nel Reg. (UE) 231/2012) e non sono state riscontrate NC. Sono stati campionati tutti gli AA indicati nel Piano Nazionale e quelli maggiormente analizzati sono stati: l’acido citrico, l’acido ascorbico, la pectina, la farina di carruba, il glicerolo, il metabisolfito di potassio, la gomma arabica, la curcumina, il sorbitolo ed altri additivi non indicati nel Piano stesso.

I metalli pesanti presi in considerazione sono stati: piombo, cadmio, mercurio, arsenico, nichel.

Non conformità

Nei 2295 campioni di prodotti alimentari analizzati sono state riscontrate 43 Non Conformità  (NC) corrispondenti all’1.8% dei campioni analizzati. Tale dato risulta superiore a quello del 2018 (1.1%).

Le 43 NC per AA risultano così ripartite:

  • 30 per anidride solforosa (12 campioni cat.9; 18 campioni cat.8) corrispondenti al 69,7 % delle NC
  • 5 per acido ascorbico (5 campioni per cat.8) corrispondenti al 11,6% delle NC
  • 4 per nitrati (3 campioni cat.8, 1 campione cat.9)
  • 1 per polifosfati (1 campioni cat. 8)
  • 2 per rosso ponceau (2 campione cat.5)
  • 1 per acido isoascorbico (1 campione cat.8)


grafico4

Le NC per categoria alimentare risultano così distribuite:

  • 30% in Pesce e prodotti della pesca – cat. 9
  • 65% in Carne – cat. 8.;
  • 5% in Prodotti di confetteria – cat. 5


grafico4

Il 56% delle NC è riconducibile all’uso illegale di AA in carni fresche (solfiti, nitrati, ac.ascorbico ed isoascorbico) e prodotti ittici (solfiti, nitrati), il 30%  al superamento del limite legale d’utilizzo dell’AA in prodotti ittici (solfiti), carni (nitrati) e prodotti di confetteria (rosso Ponceau 4R) ed infine il 14% è relativo alla mancata dichiarazione in etichetta in prodotti della pesca di solfiti, nei prodotti carnei di acido ascorbico e polifosfati.

Relativamente ai requisiti di purezza degli AA tutti i campioni analizzati sono risultati conformi.


Analisi dei dati

L’analisi dei dati del 2019 ha evidenziato quanto segue:

  1. I solfiti risultano essere, come negli anni precedenti, gli additivi alimentari caratterizzati dalla più elevata percentuale di NC. In questo contesto il riscontro di NC nel settore dei prodotti carne è riconducibile ad utilizzi fraudolenti finalizzati ad alterare le caratteristiche organolettiche naturali dei prodotti per ottenere impropri allungamenti delle shelf- life dei prodotti stessi.Questo tipo di problematica è di particolare rilievo sotto il profilo sanitario in quanto espone fasce di popolazione vulnerabile (allergici ai solfiti) a consumi inconsapevoli di tale AA. L’analisi dei dati evidenzia che la pratica fraudolenta sembra interessare prevalentemente alcuni regioni e la rilevanza sanitaria del fenomeno suggerisce di sorvegliare attentamente il settore delle preparazioni di carni fresca che risulta particolarmente esposto a questo tipo di criticità.
    Tale indicazione è avvalorata dai dati rendicontati nel flusso VIGAL, nel contesto dei piani regionali allergeni, che confermano la diffusione del fenomeno.
    Nel settore dei prodotti ittici (crostacei) la problematica è riconducibile ad una non corretta modalità di additivazione con superamento del limite massimo consentito.
  2. Il restante 30% di NC è riconducibile a diversificate tipologie di infrazioni (es. superamento di limite d’uso per acidi organici e coloranti, mancata dichiarazione in etichetta per ac. organici ed agenti umidificanti), che complessivamente non evidenziano criticità sanitarie e problematiche di natura tecnologica.
  3. Le attività programmate per il controllo degli AA nei prodotti alimentari e per il controllo degli AA tal quali sono state soddisfatte. Il controllo dei requisiti di purezza sugli AA ha visto anche quest’anno un lieve incremento dei campioni raggiungendo il 93% dei campioni previsti.
  4. Gli AA compresi nella categoria funzionale dei conservanti, come negli anni precedenti, si confermano le sostanze maggiormente ricercate, elemento positivo alla luce della loro importanza tecnologica nel preservare la salubrità dell’alimenti.
  5. Si evidenzia il continuo incremento nella percentuale di determinazioni analitiche degli edulcoranti (dal 29% nel 2018 al 31% 2019), dato coerente con il crescente numero di prodotti alimentari a ridotto contenuto energetico disponibili per il consumatore, mentre quella dei coloranti è rimasta pressoché invariata.
  6. I requisiti di purezza (metalli pesanti) degli AA continuano a essere conformi alla normativa


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Data di pubblicazione: 30 novembre 2020


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