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Alimenti di origine animale - Controlli veterinari a seguito di scambi intracomunitari - Cinghiali - attività ad hoc

FONTE: Ministero della Salute

Programma di campionamento per la ricerca del virus della peste suina africana nella carne refrigerata e congelata di cinghiale spedita da altri Stati membri

Capitolo 1. Attività svolta

In relazione alla diffusione della peste suina africana (ASF) in diversi paesi dell’Unione europea nel 2018 la Commissione europea ha evidenziato agli Stati membri la criticità della situazione epidemiologica e ha rinnovato la richiesta di aumentare le attività di contrasto alla diffusione della malattia.

La decisione di esecuzione 2014/709, recante misure di protezione contro la peste suina africana in taluni Stati membri e che abroga la decisione di esecuzione 2014/178/UE (e successive modifiche) individua per la malattia le zone soggette a restrizione in taluni Stati membri.

Tuttavia, si evidenzia che nei medesimi Paesi, dalle zone non soggette a restrizione è possibile la spedizione di suini vivi e carni di suino e prodotti derivati, mentre dalle zone soggette a restrizione è consentita la spedizione di carne di suino e prodotti derivati a determinate condizioni stabilite nella decisione sopracitata. È stata invece completamente vietata la spedizione da tutti gli Stati membri di suini selvatici vivi.

A riguardo, tenuto conto dell’evoluzione epidemiologica sfavorevole della malattia che si è aggravata a partire dal 2018 e che, in particolare, le carni refrigerate e congelate di cinghiale rappresentano un rischio per la diffusione dell’infezione, si è ritenuto necessario, a scopo precauzionale, attuare un piano di monitoraggio per la ricerca del virus della peste suina africana nelle carni refrigerate e congelate di cinghiale spedite dai paesi UE elencati nella Decisione 2014/709 e in cui è stata accertata la presenza della malattia.

Tale piano è stato sviluppato sulla base dell’entità delle spedizioni verso l’Italia di carne di cinghiale refrigerata e congelata e degli Stati membri di origine ed è stato avviato con la nota DGSAF 0017220 del 12/07/2018 e proseguito nel 2019 secondo le istruzioni della nota DGSAF prot. n. 0026105 del 19/10/2018.

Il piano stabiliva il campionamento del 20% (1 su 5 partite) delle partite introdotte da ciascuno Stato membro interessato dalla malattia per la ricerca del virus della peste suina africana. Gli Stati membri interessati dalla malattia, ai fini del piano di monitoraggio, sono i paesi riportati nella Decisione 2014/709 in cui è stata accertata la presenza della malattia.

I controlli sono stati disposti dagli UVAC (Uffici veterinari per gli adempimenti comunitari) tramite i servizi veterinari locali sulle partite di carne di cinghiale refrigerata o congelata provenienti dall’UE e prenotificate dagli operatori commercialiin accordo al D.lgs. 28/93. I campioni sono stati prelevati dai servizi veterinari locali presso il luogo di prima destinazione nel territorio nazionale compatibilmente ai flussi commerciali di tali prodotti.

I test sono stati eseguiti dal Centro di referenza nazionale per lo studio delle malattie da pestivirus e da asfivirus (CEREP) presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche secondo un protocollo prestabilito dal medesimo centro.


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Data di pubblicazione: 30 novembre 2020

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