Data di pubblicazione: 30 giugno 2018
FONTE: Ministero della Salute
Audit "a cascata" tra le autorità competenti in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria: Autorità Competente Centrale su Autorità Competenti Regionali
Capitolo 5b. Analisi Critica e Conclusioni
In Italia nel 2017 sono stati svolti complessivamente 185 audit sulle Autorità competenti (26 svolti dal Ministero della salute sui sistemi regionali, 159 svolti dalle Regioni).
I dati vengono confrontati con le attività di audit svolte negli anni precedenti a partire dal 2013:
Dai dati è possibile desumere quanto segue:
In generale il numero medio di audit/anno dell’ultimo quinquennio, è di circa 180 con una oscillazione del +/- 10% . Ciò consente di affermare che la capacità media annuale del sistema nazionale di audit si attesta su un numero ragguardevole di audit. In ogni caso le dinamiche temporali potrebbero semplicemente testimoniare un percorso di consolidamento operativo e di assestamento sostenibile del sistema di audit a cascata delle AC. Volendo ulteriormente analizzare le dinamiche concomitanti all’evoluzione del sistema di audit occorre segnalare un serie di accadimenti avvenuti tra il 2014 e 2017.
Tra il 2014 e 2016 l’amministrazione centrale è stata oggetto di importanti processi di riorganizzazione che hanno portato nel 2016 ad una riduzione numerica degli Uffici ed un conseguente accorpamento di competenze. La definitiva stabilizzazione del MdS nel 2017 ha consentito di dedicare maggiori risorse all’attività di audit che di conseguenza è aumentata.
A livello regionale invece sono proseguiti, in modo importante, i processi di riorganizzazione. In particolare nel 2017, per quanto riguarda l’ambito della SPVeSA, tali processi hanno riguardato: il servizio regionale della Regione Lazio (accorpato e retto ad interim nel 2016 e per vacanza di quest’ultima posizione nel 2017 il personale si riferisce direttamente al Presidente della Regione), il servizio regionale della Regione Umbria (precedentemente accorpato e anche nel 2017 retto interim), il servizio regionale della Regione Liguria (precedentemente accorpato con una figura dirigenziale specialistica di staff, nel 2017 trasferito in parte presso l’Azienda ALISA), il servizio regionale della Regione Molise (con direttore del servizio al quale è stato assegnato anche l’incarico ad interim di direttore del Servizio Flussi informativi), il servizio regionale della Regione Calabria (per il quale permane anche nel 2017 una incertezza negli incarichi di vertice). Peraltro tali ultimi processi di riorganizzazione delle regioni si sommano a quelli intervenuti nel biennio precedente (in Sicilia, Emilia Romagna, PA di Trento, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Marche, Molise, Campania, Sardegna).
In ogni caso, in Italia le Regioni che hanno mantenuto uffici dirigenziali Regionali esclusivamente dedicati alla Sanità Pubblica Veterinaria sono 14 (su 21 assessorati): Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, PA Bolzano, Puglia, Sardegna, Sicilia, Val d’Aosta, Veneto.
Anche le ASL hanno subito profonde riorganizzazioni: nel 2016 sono state accorpate alcune ASL della Lombardia (da 15 a 8), della Toscana (da 12 a 3) e del Lazio (da 12 a 10) con una riduzione del numero complessivo delle ASL, da 139 nel 2015 a 121 nel 2016. Nel 2017 l’accorpamento ha interessato anche il Piemonte (da 13 a 12) il Veneto (da 21 a 9) e la Sardegna (da 8 a 1) con una ulteriore riduzione delle ASL a 101 ed un progressivo fenomeno di gigantismo e rischio di inefficienze.
La serie storica del numero di audit svolti dal Ministero ha consentito di individuare la effettiva capacità, le possibilità operative ed il livello di sostenibilità e di sistematicità, dell’attuale modello di sistema di audit adottato. La capacità di audit (numero di audit) registrata nel 2017 consente al sistema di audit ministeriale (che prevede un ciclo, per ciascuna Regione, di quattro audit di settore ed un audit di sistema) di assicurare, per il 2° ciclo, l’adeguata copertura di tutti i campi di attività pertinenti e di tutte le autorità competenti, in un periodo non superiore a cinque anni.
Nel 2017 infatti si è concluso il secondo ciclo di audit ministeriali, per le Regioni Puglia, Lombardia e Friuli Venezia Giulia, riuscendo a garantire le tempistiche programmate per i relativi cicli.
Il numero di audit di settore, svolti complessivamente dal Ministero e dalle Regioni, nel quinquennio 2013-2017 è stato di 169 nel 2017, 139 nel 2016, 138 nel 2015 e 148 nel 2014 e 174 nel 2013.
Va comunque evidenziato che anche nel 2017 tutti i sistemi di controllo ufficiale individuati nel Country Profile Italia (http://ec.europa.eu/food/audits-analysis/country_profiles/details.cfm?co_id=IT) (ad eccezione del sistema di controllo dei farmaci e di residui per il MdS) sono stati oggetto di audit (per un totale di 37 settori da parte delle Regioni e 15 da parte del Ministero) e va rilevato inoltre, che nel 2017 alcuni settori sono stati verificati per la prima volta (es: “Stomaci, vesciche e intestini”, “Biosicurezza” e “Acque potabili”).
Con l’attività di audit si è cercato di garantire anche una adeguata copertura delle Autorità Competenti nei vari settori. Fino a tutto il 2017, gli audit del Ministero della salute hanno infatti coinvolto, oltre a tutte le Regioni e PA, anche – se si tiene conto degli accorpamenti intercorsi nel frattempo - tutte le ASL.
Un dato analogo relativo all’attività di audit svolta dalle Regioni sulle proprie ASL non è al momento rilevato, ma dalle informazioni disponibili risulta che tutte le Regioni hanno svolto audit presso tutte le proprie ASL, assicurando la copertura del territorio e dei sistemi di controllo nel quinquennio.
Le autorità regionali competenti in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria, secondo quanto emerso dalle missioni di audit ministeriali effettuate nel 2017, e quanto già in parte rilevato nelle precedenti Relazioni Annuali, continuano a maturare importanti progressi nell’ambito del percorso di adeguamento agli standard organizzativi e di funzionamento definiti dalle politiche e dalla normativa comunitaria e nazionale vigente in materia.
Dalla disamina dei risultati globali delle missioni di audit condotte dal Ministero e dalle Regioni nel 2017 e dal raffronto con i risultati delle missioni condotte nell’anno precedente, emerge un deciso miglioramento della capacità regionale di gestire il sistema dei controlli ufficiali. Anche la frequente rilevazione di criticità in questo ambito denota probabilmente la particolare attenzione e cura che tutto il SSN sta ponendo su tale criterio operativo.
Infatti, gli aspetti critici sui quali si è maggiormente concentrata l’attenzione degli auditor sono, in ordine di frequenza decrescente, riportate nella tabella seguente:
Peraltro le tipologie di criticità sopra menzionate, registrate nel 2017, ripropongono in parte quelle già evidenziate nelle precedenti relazioni annuali.