Data di pubblicazione: 30 giugno 2018
FONTE: Ministero della Salute
Alimenti di origine animale - Controlli sanitari all'importazione
Capitolo 3a. Azioni Correttive
Le partite di prodotti di origine animale destinati al consumo umano che, nel corso dei controlli ai PIF, sono risultate non conformi alla normativa nazionale e/o europea sono state bloccate e non ammesse al mercato UE. Tali partite, secondo quanto previsto dalla normativa europea, sono state destinate alternativamente alla rispedizione, trasformazione o distruzione.
Nel caso dei campionamenti a scopo conoscitivo, senza sospetti di rischi per la salute pubblica, le partite in attesa del risultato di laboratorio sono state rilasciate in conformità al Reg. (CE) n. 136/2004 annotando tutti i dati sul certificato (CVEDP) che accompagnava la partita e informando l'ASL competente al fine di richiamare il prodotto nel caso di esiti sfavorevoli (art. 8 della direttiva 97/78/CE).
In seguito alle irregolarità rilevate nel 2017 sono state disposte 164 non ammissioni all’importazione (133 del 2016) di cui 87 con rispedizione delle partite e 77 con distruzione (tabella 10).
Come l’anno precedente, le irregolarità maggiormente riscontrate sono state di tipo documentale, di identità e altro (es. motivazioni commerciali dell’operatore, etichettatura e imballaggi irregolari) seguite da quelle emerse a seguito di analisi di laboratorio pari a 35. I prodotti più respinti sono stati i prodotti della pesca, dell'acquacoltura e molluschi e crostacei che rappresentano in assoluto le categorie alimentari maggiormente presentate per l’importazione.
All’aumento dei respingimenti nel 2017 ha contribuito il maggior numero di non conformità riscontrate sulle partite di carne e prodotti derivati provenienti dal Brasile
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Tabella 10: Respingimenti (non ammissioni) 2017
Nella tabella 11 è riportato l’andamento dei respingimenti (non ammissioni) negli ultimi 5 anni anche in rapporto al numero di partite presentate per l’importazione (% dei respingimenti) e la destinazione finale dei prodotti risultati non conformi. Dalla tabella emerge un lieve aumento delle non ammissioni all’importazione rispetto ai precedenti 3 anni e che la maggior parte delle partite non conformi è stata destinata alla distruzione o rispedizione.
Tabella 11: Andamento respingimenti negli ultimi 5 anni
Nella tabella 12 sono riportate le non conformità che hanno comportato l’attivazione del sistema RASFF (Rapid Alert System Food and Feed) nel 2017 da parte dei PIF italiani per gli alimenti di origine animale importati (dati rasff window al 08/01/2018). Dalla tabella si evince che le non conformità sono state 54 di cui 47 per esami di laboratorio sfavorevoli e 7 per altre ragioni quali alterazioni organolettiche, cattivo stato di conservazione e documentazione irregolare.
Si precisa che non tutte le non conformità di laboratorio hanno potuto dar luogo a dei respingimenti in quanto se il campionamento è stato fatto a scopo di monitoraggio, in accordo al Reg. (CE) n 136/2004, i prodotti sono stati rilasciati dai PIF prima che fossero disponibili gli esiti dei controlli. In questi casi, al fine di poter richiamare i prodotti in caso di esiti sfavorevoli, i dati sui controlli sono annotati sulla certificazione (CVEDP) che accompagna la partita e l'autorità competente del luogo di destinazione ne è informata conformemente all'articolo 8 della direttiva 97/78/CE.
Le irregolarità di laboratorio hanno riguardato i prodotti della pesca, molluschi bivalvi e cefalopodi, crostacei, la carne e prodotti di carne e la carne di pollame. I pericoli maggiormente rilevati sono stati: cadmio nei crostacei, molluschi bivalvi e cefalopodi, E. Coli produttori di shigatossina nella carne bovina, salmonella nella carne di pollame e lesioni istologiche da congelamento nel pesce.
Tabella 12: Notifiche RASFF dai PIF italiani nel 2017
Infine, nella seguente tabella 13 è riportato l’andamento delle non conformità che hanno dato luogo a notifiche europee da parte dei PIF italiani negli ultimi 5 anni. Si evidenzia che rispetto allo scorso anno il numero di notifiche è aumentato passando da 45 a 54 e che negli ultimi cinque anni le notifiche RASFF derivano principalmente da esami di laboratorio sfavorevoli rispetto a quelle dovute ad altre irregolarità (es. alterazioni organolettiche, cattivo stato di conservazione, certificati irregolari, etichettatura irregolare, parassiti, muffa corpi estranei etc.).
Tabella 13 - Notifiche comunitarie da parte dei PIF italiani negli ultimi 5 anni