FONTE: Ministero della Salute
Depositi autorizzati ai sensi degli articoli 12 e 13 della Direttiva 97/78/CE
Capitolo 5b. Analisi Critica e Conclusioni
Nel 2017 è stato condotto un audit nazionale dal Ministero della Salute presso 1 deposito doganale autorizzato ai sensi degli articoli 12 e 13 della Direttiva 97/78/CE che opera, per gli aspetti relativi ai controlli dei prodotti di origine animale non conformi alla normativa EU, sotto la responsabilità del PIF di Genova Porto.
Nel corso del suddetto audit è stato rilevato che, in linea generale, i controlli sono stati effettuati conformemente alla legislazione veterinaria e che è attuata una verifica interna da parte del PIF responsabile del deposito sia sulle strutture, sia sulla documentazione inerente le partite non conformi non destinate al mercato dell’UE.
La corretta tracciabilità delle partite non conformi destinate alle navi è garantita dall’utilizzo a livello locale di appositi registri elettronici per la gestione dei certificati (conformi al modello stabilito dall’Allegato alla Decisione 2000/571/CE) rilasciati dai veterinari che operano presso il deposito doganale.
Di fondamentale importanza nel settore delle attività di controllo presso i depositi doganali autorizzati ai sensi degli articoli 12 e 13 della Direttiva 97/78/CE è la collaborazione con le Autorità Doganali per garantire che merci non conformi non vengano introdotte nell’UE. A tale scopo la legislazione dell’Unione prevede rigorose misure di tracciabilità che consistono nella canalizzazione sanitaria e doganale delle partite fino alla prevista destinazione, la segnalazione alle Autorità Doganali di eventuali casi di mancata conferma dell’uscita della partita dall’UE entro 30 giorni e, nel caso di partite non conformi destinate a navi, l’acquisizione da parte del Capitano della nave dell’attestazione di arrivo a destino delle partite entro 30 giorni.
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