FONTE: Ministero della Salute
Benessere degli animali durante il trasporto
Capitolo 5b. Analisi critica e conclusioni
L’attività di controllo svolta nel corso del 2017 dalle Regioni, per il tramite delle AUSL, sulla protezione degli animali durante il trasporto, in linea generale è stata rispettata ed è avvenuta sulla base delle indicazioni impartite dal Piano Nazionale Benessere Animale aggiornato nel 2010 e confermato anche per l’anno 2017. La programmazione minima dei controlli deve essere basata su un’adeguata valutazione del rischio, tenendo in considerazione almeno quei criteri di rischio individuati dal piano stesso. Anche nel corso del 2017 è proseguita su strada, come già descritto l’attività di controllo congiunta attuata dagli UVAC e dalla Polizia Stradale, effettuata sulla base delle indicazioni fornite dal Protocollo d’Intesa del 2011 tra Ministero della Salute e Ministero dell’Interno, per coordinare e potenziare in ambito nazionale i controlli sul trasporto di animali vivi. La programmazione dell’attività deve tenere conto dei risultati dei controlli pregressi e di tutti gli altri indicatori (direttrici a maggiore densità di traffico, o aree dove è maggiore la probabilità di riscontro di irregolarità) utili a indirizzare efficacemente la pianificazione delle verifiche congiunte.
Con riferimento agli ultimi anni, risulta evidente che l’attività di controllo ufficiale nel settore della protezione degli animali durante il trasporto rimane per lo più concentrata al luogo di arrivo (ispezioni tipo 1) in base alle indicazioni sulla programmazione minima dei controlli indicata nel PNBA 2010 e confermata per il 2017.
Pertanto l’attuazione del Protocollo d’Intesa con la Polizia Stradale mira al potenziamento dei controlli anche durante il trasporto su strada, rendendo tale tipo di controllo più incisivo ed efficace grazie al necessario supporto tecnico-logistico degli organi di Polizia.
Per quanto concerne le non conformità rilevate negli ultimi 4 anni in relazione a ciascun mezzo di trasporto, il valore ottenuto nel 2017 con 2,2% (totale non conformità/totale mezzi di trasporto controllati, %) evidenza un trend discendente (3,5% nel 2014 ; 3,16% nel 2015; 2.96% del 2016), che può essere attribuito sia a una più attenta capacità di vigilanza a livello territoriale che induce gli operatori del settore a una maggiore attenzione all’applicazione delle disposizioni previste dal Regolamento (CE) 1/2005, sia a una più adeguata formazione degli operatori stessi coinvolti nel trasporto degli animali vivi.
Si auspica che, già nell’anno in corso, la formazione degli operatori, grazie anche alla divulgazione delle nuove “Guide pratiche al trasporto animale” citate nel capitolo 3b, e ai nuovi cicli di aggiornamento organizzati sul territorio per conducenti e guardiani con certificato di idoneità scaduto, sia sempre maggiore, portando a una ulteriore riduzione delle non conformità durante i trasporti di animali vivi.
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