FONTE: Ministero della Salute
Alimenti di origine animale - Controlli sanitari all'importazione
Capitolo 2. Risultati
I risultati complessivi ottenuti dall’attività di controllo condotta dai PIF italiani nel 2017 sono riportati nella tabella 1 dove, in particolare, sono elencati in colonna:
In conformità alla normativa europea vigente, nel 2017 il 100% delle partite è stato sottoposto a controlli documentali e di identità.
Dalla tabella 1 si evince che le partite di prodotti di origine animale destinate al consumo umano presentate per l'importazione attraverso i PIF italiani nel 2017 sono state 39.536 (nel 2016, 40.090), di cui 39.407 sono state incluse nel piano. Il numero di partite presentate per l’importazione nel 2017 è lievemente diminuito (-554, -1,39%), ma resta in linea con quello dello scorso anno e conferma la progressiva diminuzione dei flussi delle importazioni rilevata nel periodo 2011-2015.
Per quanto riguarda in particolare i controlli di laboratorio, il Piano nazionale di monitoraggio per i controlli di laboratorio sugli alimenti di origine animale importati dai Paesi terzi 2017 ha previsto un’attività di controllo di base uguale per tutti i PIF italiani e per tutte le matrici e provenienze e un’attività di controllo mirata verso determinati Paesi terzi/prodotti/sostanze o microrganismi (controlli indirizzati e raccomandazioni).
L’attività di base programmata per il 2017 prevede il campionamento di almeno il 3% delle partite presentate per l’importazione per ciascuna macrocategoria alimentare, mentre al fine di orientare la tipologia di controlli, i PIF dovevano tener conto prioritariamente di quanto previsto nella tabella dei controlli indirizzati e nelle raccomandazioni del piano. Infine, ciascun PIF poteva stabilire ulteriori analisi di laboratorio o percentuali di campionamento maggiori in relazione ad autonome valutazioni basate sul rischio, tenendo conto di eventuali cambiamenti dei flussi di importazione e/o di problematiche emergenti.
Le partite soggette a controllo fisico sono state 20.176 (nel 2016, 19.619) di cui quelle campionate 1.974 (1.774 nel 2016) con una percentuale complessiva di campionamento (totale del n. di partite campionate/totale del n. di partite incluse nel piano) del 5,01%, superiore sia a quella programmata (3%) sia a quella rilevata l’anno scorso (4,44%). Inoltre, dalla tabella 1 (colonna 8) si rileva che la percentuale di campionamento per ciascuna macrocategoria alimentare è risultata in tutti i casi superiore a quella programmata del 3% tranne che per i grassi animali per i quali la percentuale è stata leggermente inferiore (2,27%) e per il latte e prodotti derivati che non sono stati campionati. In quest’ultimo caso si evidenzia, tuttavia che è stato presentato per l’importazione un numero esiguo di partite (7) distribuite su più PIF di cui 3 respinte per irregolarità non di laboratorio.
I campionamenti più numerosi per ciascuna macrocategoria hanno riguardato i prodotti della pesca, dell’acquacoltura, i molluschi e crostacei, (1.458 su 1.974 campionamenti, 73,8%) e la carne bovina (265 su 1.974 campionamenti, 13,42%), che sono anche le categorie alimentari di cui è stato importato il maggior numero di partite (tabella 1, colonna 7).
Si sottolinea che mentre i campionamenti sui prodotti della pesca sono rimasti pressoché invariati rispetto all’anno scorso (nel 2016, n. 1464) sono aumentati di quasi due volte quelli sulla carne bovina (nel 2016, n. 86).
Tale incremento va spiegato considerando che l’attività di controllo 2017 specialmente di alcuni PIF è stata notevolmente influenzata dal cosiddetto scandalo carne fraca emerso in Brasile. Si è trattato di una maxi-operazione investigativa condotta dalle autorità brasiliane nel 2016-2017 che ha portato alla scoperta, in diversi Stati del Brasile, di una rete di funzionari e aziende coinvolte in attività illegali nella produzione di carne destinata anche all'esportazione verso l'Unione europea. In risposta a tale allerta l’Italia ha intensificato i controlli su tutte le carni provenienti dal Brasile sia in fase emergenziale sia successivamente in accordo a specifiche istruzioni concordate a livello UE (controlli fisici di tutte le partite provenienti dal Brasile e test microbiologici nel 20% delle partite).
Per quanto riguarda la tipologia di analisi, si riportano di seguito quelle più frequentemente condotte sulle categorie alimentari più rilevanti (fonte dati TRACES DWH QlikView):
Per quanto concerne i controlli indirizzati (tabella dei controlli indirizzati del piano di monitoraggio 2017) ciascun PIF doveva effettuare almeno un campionamento per ogni matrice, Paese terzo di origine e esame di laboratorio elencati nella tabella 2. Dai dati raccolti, trasmessi dai PIF, è emerso che i controlli indirizzati sono stati condotti in accordo al piano anche se con qualche minima variazione. Le variazioni sono dovute all’arrivo di un esiguo numero di partite e/o di piccole quantità di prodotto, difficolta logistiche, mancata programmazione, interruzioni imprevedibili del flusso di importazione.
In seguito a tali tipologie di campionamento sono stati riscontrati 19 esiti sfavorevoli riportati in tabella 2.
Tabella 2: Controlli indirizzati 2017
Le raccomandazioni per il 2017 riguardavano i controlli di laboratorio sulle seguenti matrici:
e i controlli per la rilevazione di:
Per il miele e prodotti dell’apicoltura, tenuto conto dei risultati ottenuti negli anni precedenti, la percentuale minima di campionamento programmata nel piano 2017 è stata fissata al 5% per i prodotti provenienti da ciascuno dei seguenti paesi: Cina, Vietnam, Paesi terzi dell’Europa dell’Est, Paesi del Sud America. Mentre per i prodotti provenienti da altri Paesi terzi la percentuale di campionamento programmata era del 3 % per ciascun paese.
Nella tabella 3 sono riportati i risultati complessivi dell’attività di controllo. Le partite presentate per l’importazione sono state 267 (311 nel 2016) e sono arrivate principalmente dalla Cina (135) e dall’Argentina (80), e in misura minore da Nuova Zelanda, Messico, Cile, Uruguay, Australia, Brasile, Guatemala, Turchia, Cuba.
Sono state campionate 26 partite (35 nel 2016) con una percentuale di controllo del 9,7% (11,9% nel 2016). Per singolo Paese terzo, tranne che per la Turchia e il Brasile dai quali è arrivato un numero esiguo di partite, sono state superate le percentuali minime previste dal piano, il 3% o 5% a seconda della provenienza.
Per quanto riguarda la tipologia di analisi complessivamente sono state ricercate tutte le sostanze raccomandate nel piano.
Dagli esami non sono emersi esiti sfavorevoli, mentre lo scorso anno in una partita di propoli proveniente dalla Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia era stata rilevata la presenza di taoflavulinato e cloramfenicolo. Con l’eccezione di trascurabili variazioni i controlli sono stati eseguiti complessivamente in accordo alla programmazione.
Tabella 3: Controlli di laboratorio su miele e prodotti dell’apicoltura 2017
Per i pesci appartenenti alla famiglia Pangasiidae, nel 2017 tenuto conto dei risultati ottenuti negli anni precedenti, è stato programmato il campionamento di almeno il 3% delle partite presentate per l’importazione per la ricerca di sostanze e microrganismi, loro tossine e metaboliti (indipendentemente dal Paese terzo d’origine). Come riportato nella tabella 4 le spedizioni di pesci appartenenti alla famiglia Pangasiidae sono pervenute dal Vietnam e in minor misura dal Myanmar, dalla Tailandia. Complessivamente sono state presentate per l’importazione 308 partite (580 nel 2016) delle quali 25 sono state campionate (55 nel 2016) con una percentuale di controllo complessiva del 8,1 % (9,5% nel 2016).
Le analisi hanno riguardato la ricerca delle sostanze e dei microrganismi indicati nel piano 2017 (es. metalli pesanti, antibatterici, pesticidi, verde malachite, cristalvioletto etc.) e non ci sono stati esiti sfavorevoli, mentre l’anno precedente erano state riscontrate 3 partite positive per la presenza non autorizzata di nitrofurani e loro metaboliti.
Per quanto riguarda i flussi d’importazione si è osservata una notevole diminuzione delle spedizioni (di circa la metà) sia rispetto al 2016 (580 partite, Kg 11085262) sia agli anni precedenti (572 nel 2015, 576 nel 2014), mentre la frequenza dei controlli è rimasta in linea con quella dello scorso anno. Con l’eccezione di una trascurabile variazione i controlli sono stati eseguiti complessivamente in accordo alla programmazione.
Tabella 4: Controlli di laboratorio su pesci appartenenti alla Famiglia Pangasiidae 2017
Per i prodotti a base di carne di pollame provenienti dalla Cina il piano 2017 ha previsto il controllo del 30% delle partite per la ricerca delle sostanze vietate del Reg. CE 37/2010, sostanze antibatteriche (tetracicline, sulfamidici, chinoloni) e coccidiostatici (nicarbazina).
Sulla base dei dati comunicati dai PIF sono state presentate soltanto due partite (petto d'anatra arrosto con spezie e zuccheri) che sono state campionate per salmonella con esito favorevole, mentre per gli esami chimici, in mancanza di metodiche di laboratorio accreditate per la particolare matrice non è stato possibile effettuare le analisi.
Per i molluschi bivalvi il piano 2017 ha previsto controlli per la ricerca delle biotossine marine, virus dell’epatite A e rispetto agli anni precedenti, sono stati raccomandati anche esami per la ricerca degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), senza specificare percentuali di campionamento.
Dai dati riportati nella tabella 5 emerge che l’attività di controllo è in linea con quella rilevata lo scorso anno; sono stati condotti 19 esami per biotossine marine (24 nel 2016) e 26 esami per il virus epatite A (25 nel 2016), mentre 11 esami per IPA sono stati effettuati in seguito alla nuova raccomandazione del 2017. Gli uffici che hanno ricevuto partite compatibili con gli esami programmati hanno effettuato almeno uno degli esami e sono state coperte tutte le provenienze evidenziate. Nessuna analisi ha dato esito negativo, mentre nel 2016 si sono avute 4 positività per il virus dell’epatite A in vongole vive.
Tabella 5: Controlli per biotossine marine, virus dell’epatite A e IPA nei molluschi bivalvi 2017
Per quanto riguarda le radiazioni ionizzanti, i controlli 2017 da parte dei PIF sono stati condotti in attuazione del Piano nazionale di controllo ufficiale sugli alimenti e i loro ingredienti trattati con radiazioni ionizzanti - quadriennio 2015-2018 (nota DGSAF n 0003917 del 16/02/2015). Il piano elenca i Paesi terzi di provenienza da controllare preferibilmente in quanto noti per l’uso di radiazioni ionizzanti e stabilisce le matrici da campionare, il numero e la ripartizione annuale dei campioni tra i PIF, le modalità di campionamento e i flussi informativi per la trasmissione dei risultati.
Di seguito si riporta l’andamento dei campionamenti e i risultati degli esami negli ultimi 8 anni:
Nel 2017 sono state campionate 36 partite e nessun esame ha avuto esito sfavorevole. Salvo trascurabili variazioni i controlli sono stati eseguiti conformemente alla programmazione.
Per quanto riguarda i controlli per la rilevazione dei metalli pesanti è proseguito il monitoraggio nei confronti di taluni prodotti della pesca più suscettibili di altri di contaminazione e in particolare, per il 2017, come l’anno precedente, è stato programmato il campionamento del 3% delle partite di pesce spada, squali, tonni e cefalopodi.
Dall’esame dei dati trasmessi dai posti di ispezione frontaliera (tabella 6) è emerso che nel 2017 sono state incluse nel programma di monitoraggio complessivamente 16.042 partite di pesce spada, squali, tonni e cefalopodi e ne sono state campionate 683 con una percentuale di controllo del 4,2%.
I risultati sfavorevoli nel 2017 sono stati 6, hanno esitato in altrettante notifiche RASFF e riguardavano:
Ulteriori esiti sfavorevoli sono emersi in seguito a controlli su altre Specie: cadmio in crostacei dalla Tunisia (10) cadmio in bivalvi dal Vietnam (1) piombo in pagello (Pagellus bogaraveo) dalla Tunisia (2).
Nel 2017 si rileva una diminuzione delle partite presentate per l’importazione e incluse nel monitoraggio (17.363 nel 2016), sono altresì diminuiti i risultati sfavorevoli (11 nel 2016), mentre i dati sui campionamenti e sulla frequenza dei controlli 2017 (% di campionamento) sono aumentati rispetto all’anno precedente (608; 3,5%: nel 2016).
Tabella 6: Risultati del programma di campionamento per metalli pesanti in alcuni prodotti della pesca e cefalopodi negli ultimi 3 anni
I controlli per la ricerca del fenilbutazone e cadmio nelle carni equine sono stati disposti a scopo di monitoraggio in seguito allo scandalo 2013 dovuto alla presenza sul mercato di prodotti alimentari contenenti carne equina non dichiarata in etichetta (raccomandazione comunitaria 2013/99/UE e nota DGISAN 5987 del 19/02/2013) e in considerazione di recenti pareri scientifici sul cadmio. I campionamenti, sulla base dei flussi di importazione 2012-2016, sono stati affidati solo a 3 PIF (Genova, Vado Ligure e Roma Fiumicino).
Di seguito (tabella 7) si riporta la programmazione e i campionamenti eseguiti. In analogia all’anno precedente, si rileva la piena attuazione dei campionamenti da parte degli uffici designati e l’assenza di risultati sfavorevoli.
Tabella 7: Risultati del programma di campionamento per fenilbutazone e cadmio in carni equine importate attraverso i PIF italiani nel 2017
Per quanto riguarda gli additivi alimentari, la Direzione generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione ha predisposto un piano nazionale specifico per il controllo ufficiale degli additivi alimentari (nota DGISAN 0004166 del 10/2/2015) che prevede controlli anche alle importazioni. A tal fine, tenuto conto dei controlli effettuati negli anni precedenti, dei risultati ottenuti e dei flussi d’importazione si è raccomandato ai posti d’ispezione frontaliera di attuare un programma di campionamento specifico per la ricerca dei polifosfati nel pesce e cefalopodi (0016668-12/07/2016-DGSAF) e di nitriti e nitrati nella carne.
Nella tabella 8 è riportato il programma di campionamento e i risultati ottenuti. Compatibilmente con le matrici arrivate sono state campionate 35 partite per la ricerca di polifosfati nei pesci e cefalopodi (24 lo scorso anno) e 18 partite per la ricerca di nitrati e nitriti nella carne; i risultati sono stati tutti favorevoli. Salvo trascurabili variazioni, i controlli sono stati eseguiti conformemente alla programmazione.
Tabella 8: Campionamenti per la ricerca di additivi alimentari
Per quanto riguarda i salmonidi d’acquacoltura, considerati i flussi d’importazioni di tali prodotti e i controlli disposti negli ultimi anni si è ritenuto opportuno attuare uno specifico piano di campionamento per la ricerca di taluni pericoli chimici.
Questo anche perché dalle informazioni disponibili in letteratura risulta che gli allevamenti di salmonidi possono essere colpiti da infestazioni di alcuni ectoparassiti con grave danno per le produzioni e che come mezzo di controllo potrebbero essere impiegati vari trattamenti farmacologici con conseguente possibile esposizione dei consumatori ai residui non autorizzati delle sostanze somministrate in tali allevamenti.
Pertanto, sulla base dei flussi commerciali di pesci appartenenti alla famiglia dei salmonidi e degli esami di laboratorio disposti dai PIF negli ultimi anni si è raccomandato di campionare il 3% delle partite di salmonidi d’acquacoltura freschi o congelati presentate per l’importazione dal 16 agosto 2017 al 31 dicembre 2017.
Sulle partite campionate sono state disposte analisi per le seguenti sostanze: carbammati, tetracicline, sulfamidici, macrolidi, cloramfenicolo, nitrofurani (metaboliti), chinolonici, verde malachite e verde leucomalachite, cipermetrina, deltametrina, diflubenzurone, teflubenzurone e emamectina
Nella tabella 9 sono riportati i dati sul programma, i campionamenti eseguiti e i risultati ottenuti. I controlli sono stati eseguiti conformemente alla programmazione
Tabella 9: Campionamenti dei salmonidi d’acquacoltura freschi o congelati
Infine, sono stati effettuati controlli per la ricerca di virus, microrganismi, tossine e loro metaboliti non contemplati tra i criteri di sicurezza alimentare del Regolamento (CE) n. 2073/2005 e per i quali esistono prove scientifiche di patogenicità o possono essere identificati dei fattori di tossicità. In particolare, considerata l’eterogeneità delle matrici arrivate, si riportano di seguito i principali campionamenti e gli esiti degli esami (dati Traces DWH QlikView):
E. coli nella carne e prodotti derivati: n. 215 partite campionate (11 esami sfavorevoli per E.coli STEC in tutto il 2017). Quest’ultima tipologia di controllo è notevolmente cresciuta rispetto allo scorso anno in seguito dell’aumento programmato dei controlli microbiologici sulla carne bovina dal Brasile scaturito dal cosiddetto scandalo carne fraca (maxi-operazione investigativa condotta dalle autorità brasiliane che ha portato alla scoperta, in diversi Stati del Brasile, di una rete di funzionari e aziende coinvolte in attività illegali nella produzione di carne destinata anche all'esportazione verso l'Unione europea).
Segui l'argomento negli altri capitoli