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Importazioni - Controlli ad hoc svolti dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

FONTE: Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Controlli ad hoc svolti dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Capitolo 1. Attività svolta

Nel corso del 2017 sono proseguite le riunioni di coordinamento con l’autorità competente del settore, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Tali riunioni hanno il fine di rendere sempre più efficaci le misure di contrasto della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata di cui al Reg. (CE) n. 1005/2008, in considerazione anche della sempre maggiore rilevanza che riveste tale settore a livello globale e della necessità di progettare uno sviluppo sostenibile che mantenga disponibili le risorse ittiche preservando i mari dalla depredazione.

Inoltre, in tale ottica, è stato organizzato un corso di formazione su “I controlli sulla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata” presso la sede dell’Agenzia, che ha visto coinvolto, oltre all’amministrazione doganale, anche il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e il Ministero della Salute

Sono state evase le varie richieste provenienti sia dalla DG MARE nonché alcune richieste di assistenza ai sensi dell’art. 17, comma 6, del Reg. (CE) n. 1005/2008, in particolare da segnalare la richiesta pervenuta dalle Autorità spagnole tramite il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, riguardante un certificato di cattura argentino, e che ha visto coinvolto l’Ufficio delle dogane di Prato e Pistoia.


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Nel 2017 è proseguita l’attività di controllo nel settore dei prodotti da agricoltura biologica, sulla base delle disposizioni previste dalla Circolare 13/D del 02.08.2013 in stretta collaborazione con l’autorità nazionale competente, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.


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Introduzione

L’Agenzia delle dogane e dei monopoli anche nel 2017, nell’ambito delle proprie competenze, nel settore agro-alimentare non ha effettuato direttamente attività connesse ai controlli sanitari, ma - come negli anni precedenti - ha continuato ad indirizzare i propri accertamenti prevalentemente sugli aspetti relativi alla tutela della qualità e dell’origine dei prodotti alimentari, puniti e sanzionati ai sensi degli art.li 515 c.p. (frode nell’esercizio del commercio) e 517 c.p. (vendita di prodotti industriali con segni mendaci), connessi con il delitto falso di cui all’art. 483 c.p. (falsa dichiarazione di privato in atto pubblico).

Nella prima parte del 2017, attraverso modalità operative analoghe al 2016, la Direzione Centrale Antifrode e Controlli ha continuato le attività di monitoraggio relativi ai flussi agro-alimentari maggiormente a rischio di frode, fornendo al contempo supporto informativo agli Uffici territoriali per le operazioni doganali selezionate, nell’ambito di specifici Codici Operativi, definiti prioritari dalla Sala Analisi, a seguito di specifici profili di rischio inseriti nel Circuito doganale di controllo.

In particolare, i controlli risultano operati per 11 operazioni doganali presso i porti di Genova - SOT Passo Nuovo, Livorno e Civitavecchia per complessivi Kg. 1.121.000 di prodotto oleario dichiarato all’esportazione.

La matrice prioritaria di intervento riguarda la ricerca e la prevenzione del rischio connesso a potenziali interessi patrimoniali della criminalità organizzata nel commercio internazionale di prodotti agro-alimentari, in grado di condizionare le attività imprenditoriali della filiera produttiva e logistica.  

Settore olio extra vergine di oliva  

L’Agenzia delle Dogane e dei monopoli, anche nel 2017 ha continuato le attività, già in atto da diversi anni, di monitoraggio e analisi dei flussi a rischio nel settore oleario.

In tale settore, come già evidenziato nella relazione dell’anno precedente, sono state effettuate negli anni analisi dei flussi di olio di oliva in entrata ed in uscita dal territorio dello Stato, inserendo specifici profili di rischio nel Circuito Doganale di Controllo dell’Agenzia, per la selezione mirata delle spedizioni e delle filiere aziendali, relativamente ad importazioni ed esportazioni (flussi extra UE) nonché alle cessioni/acquisti intracomunitari (flussi intra UE), partecipando agli Uffici Territoriali delle Dogane gli elementi di analisi dei flussi a rischio, utilizzabili per verifiche da espletare sia negli spazi doganali che presso le sedi aziendali e gli stabilimenti di miscelazione - imbottigliamento, per il riscontro delle anomalie segnalate.

Le attività condotte dall’Agenzia hanno consentito l’acquisizione di elementi in base ai quali riscontrare le iniziali ipotesi formulate in ordine a frodi relative a false dichiarazioni di origine italiana dell’olio di oliva, oltre che riferibili a diversa/scarsa qualità del prodotto oleario, dichiarate al momento dell’esportazione.

In proposito, si fa presente che, a seguito delle analisi chimiche ed organolettiche effettuate dai Laboratori dell’Agenzia, le spedizioni di prodotto, dichiarate come “olio extravergine di oliva”, sono state nella maggioranza dei casi declassate a “olio vergine di oliva” o “olio di oliva”.

Nello stesso ambito, si segnala che già a partire dal 2016 l’Agenzia ha coordinato una delicata attività di polizia giudiziaria, delegata all’'Ufficio dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, per indagini concernenti gli interessi patrimoniali della 'ndrangheta nel commercio internazionale di olio di oliva in esportazione verso gli USA e le infiltrazioni nei mercati orto-frutticoli del Nord - Italia, arrivando a controllare buona parte delle filiere produttive e commerciali, conclusesi nel Gennaio del 2017 con attività di perquisizioni e sequestro sull’intero territorio nazionale, alle quali hanno preso parte Funzionari di questo Ufficio, unitamente ai militari del Comando Carabinieri - ROS. In tale contesto la Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria ha emesso un provvedimento di fermo nei confronti di numerosi affiliati a famiglie della malavita organizzata, indagati per associazione di stampo mafioso, traffico di stupefacenti, intestazioni fittizia di beni, autoriciclaggio e altri reati, nonché un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di circa 40 milioni di euro.

L’indagine in parola è stata condotta anche con la collaborazione dell’FBI ed il monitoraggio delle spedizioni curato dall’Ufficio Intelligence dell’Agenzia ha riguardato oltre 100 spedizioni doganali relative a centinaia di tonnellate di prodotto oleario.

L’intero dispositivo posto in essere dall’Agenzia, ha confermato la necessità di potenziare la capacità di lettura e di analisi dei flussi commerciali internazionali a rischio, detenuta dagli Uffici doganali coordinati a livello nazionale dalla Direzione Centrale Antifrode e Controlli ed ha evidenziato come il “punto di vista doganale” dei traffici commerciali costituisca un osservatorio privilegiato per la tutela delle norme tributarie ed extra - tributarie riferibili anche al settore agroalimentare e di contrasto.

Per favorire la visione generale del contesto in parola e con riferimento ai controlli operati, si segnala che nel 2017 sono state presentate 9 notizie di reato in relazione alle azioni a tutela del rispetto della normativa, realizzate nel periodo in considerazione, per il settore dell’olio di oliva (una inerente il Made in Italy - Art. 4 c. 49, L. n. 350/03 e 8 inerenti l’applicazione dell’art.483 c.p. - Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, dell’art. 515 c.p. - Frode in commercio e dell’art.517 c.p. – Vendita di prodotti industriali con segni mendaci).

Nel 2017 tutte le denunce inoltrate alla A. G. competente, come in parte nel 2016, hanno avuto origine da controlli effettuati su operazioni di esportazione di merce dal nostro Paese.


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Data di pubblicazione: 30 giugno 2018

Tag associati a questa pagina: Agricoltura biologicaImport-export extra UEPesci, molluschi e crostaceiProdotti alimentari di qualità regolamentata


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