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Aflatossine nel latte e nei prodotti a base di latte - Piano straordinario di controllo del rischio - Attività ad hoc (Lombardia)

FONTE: Regione Lombardia

Piano straordinario di controllo del rischio aflatossine nel latte e nei prodotti a base di latte - Attività ad hoc (Lombardia)

Capitolo 5b. Analisi Critica e Conclusioni

  • Tutti  gli allevamenti devono avere a disposizione almeno una analisi mensile relativamente alla ricerca di aflatossina M1 sul latte prodotto effettuata da un laboratorio con metodica “accreditata” (il rapporto di prova deve essere disponibile in azienda e/o trasmesso nel più breve tempo possibile dal primo acquirente). Una diversa frequenza potrà essere concessa solo in caso di non utilizzo del mais nell’alimentazione animale. Tutto ciò a testimonianza di buone pratiche di produzione e di attenzione alla specifica problematica;
  • i laboratori dovrebbero costituire una rete di epidemiosorveglianza a livello Regionale in modo tale da rendere disponibili i dati per interventi rapidi e risolutori;
  • devono essere standardizzate le metodiche in modo tale da non avere differenze significative nel livello di incertezza tra un laboratorio e l’altro;
  • deve essere rafforzato il dialogo tra Autorità Competente ed Osa per eliminare le diffidenze e migliorare la trasparenza;
  • la produzione primaria deve adottare manuali di buone pratiche di produzione;
  • deve essere costantemente gestita una attività di formazione degli operatori della produzione primaria che parta dalla coltivazione delle derrate in campo sino al loro raccolto, trattamento, stoccaggio e somministrazione agli animali;
  • i veterinari “aziendali” come consulenti sanitari devono interessarsi anche delle tematiche relative alla contaminazione degli alimenti per essere di valido supporto nelle scelte degli allevatori.

In base alla esperienza maturata si rendono necessarie le seguenti azioni:

  • Attività di formazione e informazione continua di tutti gli operatori della filiera;
  • Definizione di flussi informativi tra laboratori, operatori del settore alimentare e autorità competente, che permettano l’acquisizione di dati aggregati, la loro rielaborazione e validazione e l’adozione di procedure adeguate alla tutela della sicurezza alimentare;
  • Analisi delle metodiche analitiche disponibili per la ricerca della aflatossina nel latte al fine di evitare valori difformi tra un laboratorio e l’altro e ponderare l’applicabilità dei limiti di incertezza con i metodi di screening per le analisi in autocontrollo per gli allevatori;
  • Nel settore dell'alimentazione animale devono essere riviste le metodiche di prelievo al fine evidenziare più rapidamente le non conformità, come pure dovrebbero essere riconsiderati  i limiti previsti per le singole materie prime  che , pur essendo a volte nella norma, possono creare problemi di contaminazione del latte, visti i quantitativi previsti nella razione


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Data di pubblicazione: 30 giugno 2017


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